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Arte e Poesia  di  Antonina  Grassi

1° copertina

Accademia Intemazionale II Convivio, Castiglione di Sicilia (CT)

Collana di poesia Pietro Carrera N. 16

Sito: www.ilconvivio.org , e-mail: enzaconti@ilconvivio.org. Tutti i diritti riservati all’autore. Attività editoriale senza scopo di lucro, art. 6 DPR n. 633-1972 e successive modifiche.
Prima edizione: Giugno 2015. Direzione e cura di Giuseppe Manitta .

In copertina: Antonina Grassi, Chi sono?, matita e tempera su carta, cm. 50x70.
 

Prefazione
di Giuseppe Manitta

Susseguirsi d’invisibili orme di Antonina Grassi ci conduce in un percorso poetico di rara sensibilità, attraverso una
scrittura attenta sia alla musicalità sia al tessuto metaforico e
simbolico. Già il titolo, richiamando alle ombre, ci introduce
un atteggiamento chiaroscurale che si ripercuote in tutta la silloge e sottintende una dialettica luministica quale simbolo e riflesso dell’anima. Un esempio di quanto si è notato si ritrova nella lirica Camminare: «Camminare / nella luce / restando nell’ombra, / è l’immensa bellezza / che avvolge / il risveglio / dell’anima mia». L’intera raccolta ha uno stile sobrio e originale ma al contempo è meditato lungo tutta un’intera tradizione poetica, riconducibile al frammentismo novecentesco ma anche alla delicatezza di forme e di contenuti dell’alessandrinismo ellenistico. Da questo anello letterario emergono squarci, vedute e volute di allegorie. Nel caso specifico delle similitudini, esse ricoprono spesso una lirica intera e continuamente costituisco no il tramite tra la realtà, che incita e stimola l’anima, e l’io che nell’emozione della poesia fissa e rivive il sentimento. Anche quando il riferimento alla dialettica può sembrare celato, si mantiene sempre costante l’interesse esistenziale, concependone la variabilità e, come si diceva, il contrasto chiaroscurale. Esemplificativa è la lirica Realtà: «“guardo a terra, / passa l’ombra / di una farfalla. / Sguardo al cielo, / vola la farfalla.” // Ecco il gioco della vita». %

 %   L’anima della poetessa rimane estasiata di fronte all’infinito e contempla se stessa e il mondo rilevando sia il fascino sia le note scure del pentagramma reale o intimistico. Alle volte, in questo continuo mirare leopardiano, la vista si staglia e avviene una sorta di ‘sospensione’ dello sguardo. Con ciò intendo che la capacità della poetica di Antonina Grassi consiste proprio nello stare in limine, in attesa. La ‘sospensione’ non è altro che una meditazione continua sugli oggetti e sul soggetto. A questo punto le poesie costituiscono un unicum, una sorta di percorso in una realtà spazio-temporale che è propria della poesia. Ciò avviene anche perché l’autrice concepisce la vita nella sua interezza come dono, assumendo una posizione ‘sapienziale’. Questi elementi contenutistici si riverberano sullo stile. La scrittura è molto attenta al ritmo interno e alle assonanze. Inoltre segue una versificazione meditata che sa essere ora fluida, seguendo il ritmo sintattico, ora franta, interrompendo quello stesso ritmo attraverso la versificazione. Il valore stilistico emerge anche dalle singole trame lessicali con la presenza di metafore, parallelismi, simbolismi, ossimori, iterazioni. Queste ultime pongono l’accento su un determinato lemma e, al contempo, l’autrice guida verso il senso della lirica, coglie la variabilità di senso di uno stesso contesto: «Sono svaniti, / gli uccelli, dal cielo; / anche l'ultima nube / è sfumata. / Sdraiata sotto / il cielo, / finché solo il cielo / rimane» (Ultima nube).

Susseguirsi d’invisibili orme, opera Finalista al premio Pietro Carrera, canta il naufragio dell’uomo e della sua anima, il volto ulissiaco della vita, tra mareggiate e porti di salvezza. Antonina Grassi è una poetessa del sublime e della realtà, di

quel mondo in cui vive l’io e con il quale questo interagisce.

Giuseppe Manitta
 

INDICE

(cliccare sulle voci sottolineate per accedere al testo)

Primo cielo

9

Soffi divini

10

Magia del mattino

11

“Calore”

12

Nebbie estive

13

Scorre il fiume della vita

14

Camminare

15

Il sospiro della terra

16

Mi perdo

17

Sguardo infinito

18

Scie luminose

19

Sipario

20

“Per te”

21

Creste di mare

22

Realtà

23

Luce accesa

24

Assenza

25

Passi di vita

26

Rami spogli

27

Sospesa

28

“Vuoto”

29

Con mano tremante

30

Senza sentieri

31

“Respiro”

32

Il fiore

33

Il vento parla di te

34

Gemito

35

Ritrovo la vita

36

Immagino l’umanità

37

All'invisibile

38

La casa

39

Pruni di biancospino

40

Giochi di luna

41

Galleggiare

42

Ultima nube

43

“Dono”

44

CALORE”


Girasoli all’alba,
tutti girati,
attendono
la carezza del sole.
 

 

 

SGUARDO INFINITO

 

Posti, sull’immenso declivio,
.. ciclamini mossi
da brezza.

Sembrano un folto
gruppo di bimbi
che corrono,
con capelli sciolti
al vento.

 

CON MANO TREMANTE

 

Sfioro,

con mano tremante,
corolle

di timide viole

nate

su declivi impervi;

regalano colori
di infinito spazio
che penetrano
nell’anima inquieta,
fino a tramutarne
ogni dolore.

Dolce dono della natura.

 

 

SENZA SENTIERI

 

Volano sospiri
sospesi nel vento.
Si rincorrono
abbracci perduti
nei sogni.

Fermo,
rimane il vuoto,
ad ascoltare
il silenzio della vita.

 

IL FIORE

Sotto una miriade
di foglie
che cadono, si erge
solitario
un fiore giallo,
imperterrito,
incurante del vento
mentre attorno
continuano a scendere
foglie come pioggia.
Sublime!

Consolati con questo,
anima mia.

 

GEMITO

Ho in gola
silenzio
che urla
più di un tuono,
si espande
in fragorose onde
fin a raggiungere
barriere infinite
che esplodono
in miriadi di scintille.

.. raccolgo, allora,
il mio silenzio
e ritorno
al mio cammino.

 

RITROVO LA VITA

 

Giungono
all’improvviso e forti
i ricordi,
come pugnalate,
di persone care
ormai scomparse.
Appaiono ..
come fotografie,
a volte nitide
altre sbiadite.
E mentre spalanco,
il cancello della morte,
ritrovo la vita.

 

 

LA CASA

 

Vagano sapori
di tenerezza,
all’alba, in questa calda
estate. Mi portano
ricordi di allora,
quando, ancor bimba,
stavo a casa dei nonni.
Ho ancora, nella memoria
del cuore, gli odori
ed i sapori di un tempo.
Dal letto, vedevo
apparire i primi colori
dell’aurora e udivo

lo strisciare della treggia,
trascinata da sonnolenti
buoi, che, dopo un piccolo
incitamento del padrone,
camminavano con più vigore,
ed io richiudevo

gli occhi al fischiettare
allegro, del contadino,
che proseguiva

il suo cammino.
 

pruni di bianco spino

 

Pruni di biancospino

sembrano ramoscelli

tramutati

in stille di neve,

mentre brillano

al sole... in questo mattino

di marzo.

 

ULTIMA NUBE

 

Sono svaniti,
gli uccelli, dal cielo;
anche l’ultima nube
è sfumata.

Sdraiata sotto
il cielo,
finché solo il cielo,
rimane.

 

 

 

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