«… Nessuno
saluta il suo vicino
sconosciuto,
eppure qui indifesa traspare
in tutti la somiglianza
dei fratelli.
… Strappati a un’altra festa,
i visi folgoranti,
invano i giovani
implorano alla memoria
un amore che non sanno.
… Vedo coi loro occhi ciechi
il verde della pineta
sprofondare nel tempo,
condensando nel suo specchio
storie infinite di contemplazioni…”
Giugno 1982 - da “Il giorno dei morti”
Marcello Venturoli