Pompeo Gherardi
Gherardi Pompeo, nasce a Fano l’11 luglio 1832, muore in Urbino il 4 luglio 1877. Nel 1842 entra nel Collegio dei Nobili di Urbino diretto dai Padri Scolopi. Per motivi di famiglia si stabilisce definitivamente in questa città, dove sposa la Contessa Agnese Mauruzi della Stacciola, conosciuta in giovanissima età. Autore di numerosi saggi storici e poesie, nel 1869, fonda l’ “Accademia Raffaello” (E. Gherardi, Della vita e degli scritti del Conte Cav. Pompeo Gherardi, Urbino 1890).
Dai Sonetti.
Vaga perla dei monti un dì felice
Regina e madre di famosi Eroi,
Il mio carme Te canta e benedice
E questi sensi del mio cor son tuoi.
Fra l’aura pura d’ogni tua pendice
Santa discende una memoria in noi,
E dei fatti vetusti imitatrice
Grande e lodata ritornar tu puoi.
Questo gli Avi speràro, e la speranza
Tradir dei padri ci sarìa delitto,
Saria vergogna che sull’altre avanza.
Leggete or dunque ed imitate il canto
Che in encomio di Lor per voi sta scritto,
Onde non sia tra i figli vostri il pianto.
A RAFFEALLO SANZIO
Umil prostrata ad un’immensa tela
Veggo donna celeste in suo sembiante,
Essa un dolor nel bel volto rivela
Simile a quello di tradita amante.
Nel quadro è Cristo che suo corpo svela
Trasfigurato al popol fido, orante;
La donna che di duol cupo si vela
Ell’ è Natura a cui già l’Arte è innante.
E presso a quelle, amabile figura
Di giovanetto io scorgo, è Raffaello
Dominator dell’Arte e di Natura.
Egli addita quell’opra, e col giocondo
Viso, mirando l’immortal pennello,
Io, par che dica, morirò col mondo.
Seder fra i primi della bella schiera
Federico mirai, gentil pittore,
Quei che seguendo classica maniera
Vestì le tele di novel fulgore.
Oh! quanto l’aria delle teste è vera,
Come armonico brilla il suo colore,
Oh! come l’arte vi s’impronta altera,
Oh! quanto di Natura intento amore.
E pur levossi d’oltre l’alpe un grido,
E giudicò corrompitor l’artista
Chi grandeggia nei balli ed in Cupido.
Mentre per sorte orrendamente dura
L’opra ch’egli dispregia e non acquista,
Ammira queto e prepotente fura.
Bibliografia: sonetti pubblicati per onorare la memoria del Conte Pompeo Gherardi, in “Il Raffaello”, 20-30 luglio 1877, num. 19-20.