Depliant Ed. 1981 | Resto del Carlino | Brunello Bedosti | Poesia di DeScrilli |
"CAVALCATA STORICA" 1924
La rievocazione storica del 1924 fu voluta ed organizzata principalmente dal maestro dell'artigianato Giuseppe Paolucci. Fu chiamata pomposamente "Cavalcata storica" o più bonariamente dal bravo Dott. Renzo De Scrilli. "Passeggiata storica". Era questa una isolata manifestazione tradizionale per festeggiare i passati fasti del Ducato di Urbino ormai in disuso da alcuni decenni. Le manifestazioni coinvolgevano spontaneamente tutti gli urbinati e le figure dei duchi e duchesse venivano impersonate dai nobili ancora presenti.
Un cineamatore, del quale si è perduta l'identità, aveva filmato le Il comune di Urbino prima della fine del 1924 in segno di riconoscimento invita la cittadinanza al Teatro Sanzio ad assistere alla proiezione del filmato della "Cavalcata storica" e distribuisce alcune copie battute a macchina su carta velina della poesia burlesca in chiave satirica che il Dott. Renzo De Scrilli compose per l'occasione e riportata più avanti.
COPERTINA DEL LIBRETTO
RICORDO APPARSO SUL
RESTO DEL CARLINO
nell'immediato dopoguerra
UNA TRADIZIONE URBINATE DA RECUPERARE
LA "CAVALCATA STORICA"
Il corteo è ormai giunto al termine del suo lungo viaggio e sta per varcare la soglia della reggia del Laurana dove il duca Federico da Montefeltro è in attesa di rendere omaggio alla sua giovane sposa prima che essa si insedi definitivamente nel palazzo quale duchessa di Urbino. Nella foto in alto vediamo infatti uno stuolo di nobili cortigiani, dame di compagnia paggi e soldati che fanno da corona alla ricca portantina dove, dignitosamente come si conviene ad una Sforza, siede la tredicenne promessa sposa mentre, la foto in basso mostra il grande Federico, attorniato dai più importanti dignitari della corte, prossimo ormai: ad impalmare, lui ormai quarantenne ed alle sue seconde nozze, la virtuosa, amabile e colta (così scriveranno di lei i biografi), anche se non bella nipote del potente duca di Milano.
Il duca Federico con i notabili cortigiani attende l'arrivo di Battista Sforza
Resto del Carlino anni 1940
OSSERVAZIONI DI BRUNELLO BEDOSTI
Nipote di Giuseppe Paolucci
I personaggi che raffigurano tali illustri antenati, sono tutti urbinati degli anni venti (le foto sono state scattate nel 1924), alcuni dei quali tuttora viventi come l'ottantunenne Elio La Monaca che nella manifestazione riveste i panni di Federico Duca. Era tradizione infatti ad Urbino fino ad alcuni decenni or sono rievocare attraverso la «Cavalcata Storica» i fasti dei momenti di massimo splendore detta vita del Ducato ed in particolare le cerimonie ed i festeggiamenti per l'arrivo in città della giovanissima sposa del Signore del ducato.
Battista Sforza con il suo seguito arriva in pompa magna
Era una manifestazione che coinvolgeva spontaneamente tutti gli urbinati (la parte di Batista Sforza era interpretata da una vera contessa) e che abbiamo voluto riproporre sia quale raro documento fotografico, sia per ricordare che prima, forse, ci si sapeva organizzare e divertire molto meglio di oggi. Chissà tuttavia che queste righe non riescano a suggerire qualche spunto per una impresa di tradizioni veramente genuine e popolari di cui, ad esempio, recentemente anche l'antica "Società del Soldo" ha dichiarato di volersi occupare.
Accoglienza nel Cortile d'Onore
Brunello Bedosti
VRIA DI' DLA PASEGIATA
di Renzo De Schrilli
(vedi)
En sapev daver com fa dal moment che sè git via; è dificil armedià tanta buffa compagnia ! T'ho cercat da tutt le part: in tel circol, tl'osteria, malà dov s'gioca a le cart, e persin tla spezieria.
Dmand ma Paci e pò ma Fonti, mo me paren mezzi tonti; vo a sentì mai tu fratelli, ma tu padre ... en s'capisc nient. En parlam pò de Perelli ! Dio chi nissa n'acident, lo sta ben malà dov sta, pensat fors d'fal artornà ?!
Quest en tutte picolesse, ch'l' om c'n'ha tante dle stranesse ! C'è qualcosa più important, ch' pol riuscì piò interessant: è sentit cert a parlà de quell ch'è sucéss maquà ! Voria dì dla pasegiata ... Urbin era trasformata:
a vedè tutt chi signor sa le spad e i giustacor, i mantell e i ermelin, sa le pium in ti caplin, a vedè tutt cla nobless, Duchi, Princip, Principess, a cavall d'certi ronzin poch più bei de Gagin pcin ! Tutti arnutti di' burdlin.
Elio, el Duca: nobiltà ch'saria mai dii: "Fatt in là". Ecca di atre cavalier, tutti nobil per daver ... Pansadura; Broculin, Gig dla Gemma, Cerigin, el mac'lar ch' sta per el Don, i fachin sa Baiocon,
Luminati, el fiol d' Carloni, Gambarara ... tutti boni ! E Baion dalla Cesana, sa na vecchia Durlindana ... I Bacchielli, i Piergiovanni, nobiltà de sti ultim anni ! Nando e Gino, i fioi d'Amato, quel ch'el cor i s'è schiantato perché en pol veda, por can, a soffrì la speci uman !
Paolucci el gioielier (lo en è ancora cavalier) era 1'unic, meno mal, tutt vestit da Cardinal ! Mo in tla faccia pensierosa i s'legeva un qualche cosa; te pareva ch'el dicessa: "Quant è bella la Duchessa!".
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E Renato, el fiol del Locch, tutt'un pess ch' pareva un ciocch era pien de distinsion, tant è ver che tel porton del palass, quand s'è arvoltat, 1'hann de vol fotografat ! Chel ritratt, m' ha dett Bigetta, l'ha vlut metta in tla saletta, mo ha levat, sempre prudent, i ritratt di su parent !
C'era anch'el concert d'Urbin: una banda d'assasin tel costum che alora usava, mo chel giorn en s'intonava. Zurlo en c'era ... ma Gagin, sa chi quattre bichier d'vin, ha otenut un bel effett; dop è gitt subit a lett !
E dle dam? ... Mei en parlà: ma le donn lasciamle sta. Chi s'lamenta è sol Moscon, ch'ha perdut un'ocasion ! Se no quant n'avria chiapat sa chel lacc tutt scuradlat ! Mo el più bell è che la gent ce credeva seriament !
E un por can d'un contadin, ch' s'era pres per cas a Urbin, credend ch' fossa d' Carneval, quand la burla en porta mal, i ha dett ma na sgnorina: "Vlet el ciccol, mascherina?". Per fortuna è scapat via, imbocand t'una osteria, che cla dama aveva dett de schiafall t'un trabochett !
Chi ha inventat tutt ste lavor? Pavolucci el dorator ! Bsognerà che sta Comenda en se faccia tant atenda! L'hann avuta certi sgnor ch' c'hann fatt piagna dai dolor ! Lo ch' c'ha fatt fa sta risata l'ha del cert piò meritata ! Te salut, el mi Pacchion, e mantiente sempre bon, come quand eri maquà; mo sta atent in tl'artornà ... Elio, el Duca, è tu cugin: te chiamasser baroncin !
Renzo De Scrilli
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