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Le Mura di Urbino

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Sperone del Torrione di  S. Polo

Negli anni 1950 un certo Vincenzo alla guida di una Lambretta nella ripida via San Polo (Saffi) gli si ruppero i freni. Ipnotizzato dalla crescente velocità percorse dritto come un fuso via S. Polo, attraversò via Matteotti, la superficie del torrione e infine urtò violentemente il parapetto del torrione; qui lo scooter rimase spiaccicato mentre lo sfortunato pilota fece un tuffo olimpionico atterrando con la testa sul ruvido asfalto della sottostante via Nazionale. Fortuna volle che il pilota avesse una fibra molto più resistente della Lambretta: se la cavò con un semplice trauma cranico. Uno di quei mattacchioni, dei quali è ben fornita la città Ducale, mise in giro la voce che l'Anas, a guarigione avvenuta, inviò al Vincenzo il conto per la riparazione della strada.

 

Anni prima un cinesino venditore di clavatte in bicicletta ebbe lo stesso incidente e morì sul colpo. Come pagano andava tumulato fuori del cimitero di San Bernardino. Tuttavia per la gentilezza e per la fragilità del defunto venne seppellito all'interno ma nel punto più remoto del Mausoleo a valle. Lì è stata la tomba più visitata del cimitero: tutti noi bambini ad ogni visita volevamo vedere la tomba del Cinesino dalla piccola pietra gialla dai sinogrammi misteriosi.