Urbino, 17/3/2008
Al Direttore del Ducato,
Ringrazio Lei e il futuro giornalista Alessandro D'Amico per l'articolo uscito in seconda pagina del n° 3 del Ducato relativo alla fruibilità delle Mura urbiche. Mi piacerebbe però ribattere al le inesatte dichiarazioni dell'Ing. Carlo Giovannini già sufficientemente smentite dalla "RELAZIONE SANTESE" commissionata dalla Procura della Repubblica di Urbino ed ivi giacente e che tutti possono leggere corredata da foto (documenti) sul sito: www. prourbino.it cliccando LE MURA.
Vorrei sapere innanzitutto a chi e quando ha risposto il Dott. Giovannini. L'Ing. Giovannini dice che non esistono Leggi per intervenire; faccio notare che ci sono ben due Leggi:
Una Legge del rispetto delle Mura storci che e la Legge Galasso.
Esiste anche una sentenza della Cassazione civile Sez.II del 6/12/1988 su un analogo caso di Iesi (dove il Comune ha voluto tutelare le Mura).
In detta sentenza si dice che "qualsiasi costruzione sulle Mura é di proprietà del Demanio anche se rivendicata da privati" quindi lo è anche l'antenna della TIM che é quasi attaccata alle Mura e in parte sopra le stesse. Il "Ragno d'Oro" (di proprietà del Comune) è attaccato alle Mura come il Ristorante che doveva, come si legge nell'autorizzazione della Sovrintendenza: "non inficiare le Mura " invece é quasi attaccato alle stesse come i gabinetti recentemente costruiti.
Mi piacerebbe che l'Ingegnere mi indicasse per quale Legge e a chi é stato con cesso il condono lungo le Mura. L'abitazione di Via Bramante n° 88, quale regolare licenza ha avuto? Manca infatti della prescritta autorizzazione della Sovrintendenza (anche se l'Arch. De Martinis non lo ha mai fatto presente) ed è difforme dalla autorizzazione Comunale: il terrazzo doveva essere più basso delle Mura e non doveva poggiare sul muro della vicina Sig.na Polidori; la ringhiera non doveva essere sopra le Mura urbiche ma arretrata. Nell'autorizzazione Comunale si dice anche "fatti salvi i diritti di terzi": ma, la terrazza, il ripostiglio a piano terra é attaccato al terreno della vicina, il camino ed ora il cancello rimesso di nuovo con il solo parere estetico dell'Arch. De Martinis, è attaccato al muro della Sig.na Polidori. Queste variazioni sono mai state autorizzate dalla stessa?
Il Dott. Santese afferma apportando la documentazione che a Porta S. Lucia é tutto terreno comunale compreso il Torrione. Vorrei sapere allora come fa l'Ing. Giovannini a sostenere che il terreno sia dei privati e che il Duca prima di morire l'ha regalato al giardiniere (spero che scherzasse!!)
Il Dott. Felici ha scritto: "solo la scalinata é di proprietà comunale". Ma a che cosa serviva? forse a raggiungere il torrione passando in quello antico passaggio ora chiuso dall'abitazione abusiva (che nessuno vuol riaprire).
Per quanto riguarda le aggiunte abusive degli edifici fuori Porta Lavagine l'Ing. dopo sette anni (precisamente dal 2001) parla ora di sollecitazioni per far decidere il TAR delle Marche: speriamo di non dover attendere altri sette anni! Ma non c'era bisogno di attendere la decisione del TAR, era infatti sufficiente parlare, con l'allora Assessore ai Lavori Pubblici per sapere che ai proprietari era stato concessa l'autorizzazione con la clausola di toglierli a loro spese se era necessario.
Veniamo alla cabina dell'ENEL da tempo vuota (ormai da un anno) l'Ing. dice "che verrà presto rimossa" mi auguro che non dovremo aspettare dieci anni come per la Fortezza Albornoz ancora chiusa! A me sembra che non si voglia toglierla perché non si sa poi come ripristinare il percorso che porta alla Fortezza Albornoz richiesto da più di 60 anni e auspicato anche dalle Guide turistiche. Infine come fa l'Ing. a sostenere che non esiste documentazione della percorribilità dell'intera cinta muraria. Ma a cosa serviva una cinta muraria se non per la difesa della città? quindi doveva per forza essere tutta percorribile dalle ronde. In alcuni documenti si legge che il Duca andava a cavallo fino alla Fortezza Albornoz. Dove passava? per i campi o per i vicoli? Torno a chiedere al Sindaco di portare questo problema al Consiglio Comunale o di aprire un dibattito con tutti per vedere cosa si può fare per risolverlo. Subito dopo la guerra ai tempi dell'Ass. Sichirollo si era pensato di eliminare anche le case fuori Porta Lavagine e si erano trovati i soldi poi spesi per altre necessità.
Questa é la verità sono quindi curioso di sapere cosa l'Ing. Giovannini abbia scritto all'UNESCO.
Di Stefano Sergio