Deposizione
di una Corona di Alloro sulla Tomba di Raffaello |
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ATTENDERE IL CARICAMENTO DEL
VIDEO DA YOUTUBE
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Notevole la presenza della
contessa Cristina Petrangolini, urbinate residente a Roma
(borsa con manici rossi) |
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![]() Marina Dacha, Presidente del Nucleo di Valutazione del Campus Bio-Medico di Roma, per molti anni docente e preside nell'Università di Urbino
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PASSEGGIATA POMERIDIANA PER ROMA
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Oops !! Due urbinati doc plagiati dai macchiaioli si danno alla macchia... |
https://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_450825089.html
In mostra oltre 110 opere che rappresentano la punta di
diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati dell’epoca, personaggi di
straordinario interesse, accomunati dalla passione per la pittura, imprenditori
e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i quali oggi non avremmo
potuto ammirare questi capolavori. Talvolta donate dagli autori stessi e più
spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in difficili momenti, queste
opere - in grado di assecondare il piacere estetico e arricchire le più grandi
quadrerie - sono diventate capolavori ricercati anche dai grandi intenditori
d’arte dei nostri giorni.
In un percorso di 9 sezioni - ciascuna intitolata alla collezione di provenienza
- il visitatore ha la possibilità di scoprire i Macchiaioli, il movimento
pittorico più importante dell’Ottocento italiano e il clima storico che fa da
sfondo alla vicenda di questi artisti, oltre ai temi, ai contenuti e ai
personaggi di questo rivoluzionario movimento: si potranno ammirare opere quali
Il Ponte Vecchio a Firenze (1879) di Telemaco Signorini - fortunosamente
recuperato da Borgiotti sul mercato inglese: un capolavoro non più visto da
decenni -, Il giubbetto rosso (1895 ca.) di Federico Zandomeneghi, Marcatura dei
cavalli in Maremma (1887) e Ciociara (Ritratto di Amalia Nollemberg) di Giovanni
Fattori, Place de la Concorde e Campo di neve di Giuseppe De Nittis, accanto al
Ritratto della figlia Alaide (1875 circa) di Cristiano Banti, Cucitrici di
camicie rosse (1863) di Odoardo Borrani, Sforni in veranda che legge (1913) e il
Ritratto della moglie Isa (1902) di Oscar Ghiglia.
In mostra dunque anche opere a cavallo tra Ottocento e Novecento che raccontano
come le conquiste formali e concettuali dei Macchiaioli furono recepite e
sviluppate dalle successive generazioni di pittori.
Redattore: RENZO DE SIMONE