Giace abbandonata la memoria
si chiudono le primavere,
gli odori delle viole,
giace abbandonato il cuore
non so cosa più amare
giace abbandonato l’intelletto
non so più cosa cercare,
solo quest’ansia di vuoto,
di disgusto
di ciò che tu hai fatto,
demoniaca intelligenza
che vede la non perfezione,
il non senso.
Sono la caverna oscura
il buio, il dubbio
e forse mai tu mi fosti vicina
come guida sei diventata
tenebra, indicibile,
ove l’anima mia
sa di non essere giunta
nè mai giungerà,
eppure in questo
non è la vita,
tutta pensiero,
ricerca insaziabile che
sconfina nella morte dei sensi
che sconfina
con il disgusto e la morte
tenebrosa lucente.