PAROLE MORTALI (Titolo iniziale: Nascita della poesia) Pulsioni-messaggi come d’ignote scritture battono alla riva inconscia dell’anima avanzano larve nude col timido passo dell’alba poi lentamente in farfalle screziate si mutano, e dal poeta reclamano preso nel cerchio dell’onda forme di vita calate in ritmi e parole secondo la danza che varia. In parole bianche di neve tardiva quando dimoia dai colli segrete d’occulto cestire d’erbe al candore del cielo tenui di piogge iridate tra nubi e sole sui campi in germoglio sopra papaveri rossi che occhieggiano tra le spighe ancora tenere e verdi sull’oro squillante delle ginestre, fresche d’estive rugiade dell’acqua che ascolti scendere giù dalle falde del tufo, fuggitive d’ombra che smuore sui muri al tramonto, odorose come dell’ultima rosa e dell’ultimo frutto caduto ai piedi dell’albero, rotte di esodi senza ritorno d’amori perduti, desolate come vuote conchiglie pallide d’affanni e di morte, rosse di sangue strepitose d’uragani e di schianti, d’armi e d’abissi.
E mai nessuna di queste s’adegua al fluire delle nascite eterne, non quelle di Alcmane in gara col canto diffuso delle sue mille pernici, non quelle di Dante perduto nel volo illimite dei suoi cherubini di fiamma. .../V/1986-1987