La batraccola
Viaggio, rotto di bolina, con Orazio, il Cecubo e il Falerno. Traverso con lo sguardo, rapido, la cupola. Penso al guanciale all’olio del tartufo. Il capoccia, in testa apre la fila vicino al roseto. Porta con sé la fava e il lupino. Dietro, la famiglia lunga. Per ultimo, la Minghina, con la batraccola in mano per ritmare il passo.
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