Maria Grazia Maiorino
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Ti porta un vento nella mattina di marzo, passi veloci attenti alla strada e lo sguardo che ogni tanto si alza verso l’azzurro insolitamente terso tra le case, richiamo di un’altra luce, scende dalle montagne sulla tua città natale, detta la splendente – è quella l’impronta dei ricordi più lontani, riconosciuta nell’età adulta, ora ti sembra di portare con te un lembo del mantello di Elia lasciato cadere dal cielo. Hai scelto il quadro fra tanti, vai all’appuntamento con un segreto nel cuore, con l’eccitazione di un incontro imprevisto e importante. Lo hai scelto senza pensarci su, Tiziano è un pezzetto della tua terra in Ancona, è un risalire. Un ritrovare casa nella bellezza. [ ... ] L’Apparizione è una giovane ragazza vestita di carminio e azzurro lapislazzuli, a piedi nudi, il velo che si confonde con i capelli, il disegno sottile dell’aureola a scavare un riverbero di luce più profonda n nella mandorla disfatta in puro cielo, colore dei nostri tramonti mediterranei – le coroncine di fiori con cui la festeggiano i putti, tintinnanti come cembali e sistri d’argento. A specchio del divino la città degli uomini, riflesso d’acqua e d’aria, mentre la terra si oscura ma continua a offrire dettagli di vegetazione e suggestioni agresti in cui possiamo cercare consistenza e scoprire simboli. Sullo sfondo spicca il campanile di San Marco. Più vicino a noi, quasi un suo correlativo, il ramo di fico che spunta da una vecchia pianta e porta frutto. Appare realistico e nello stesso tempo una singolare prospettiva sembra sottrarlo alla terra per assorbirlo nello spazio rarefatto dell’icona: albero povero, resistente su rocce e dirupi, citazione biblica di prosperità e conversione. [ ... ]
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