Leonardo Castellani
La piantaccia di fico, 1952
Che si ti atti di una sua acquaforte o di un paesaggio o di un quadro o di una figura o di una natura morta l'occhio di Castellani vuole essere sempre penetrante senza cercare lo scavo delle grandi domande ma correre sulle luci sui declivi sulle restituzioni dei riflessi sulla penetrazione fra il proprio io e la natura che gli è di fronte. Il suo è un guardare sempre dal basso verso l'alto un innalzare il centro della visione un movimento verso l'assoluto.
Gastone Mosci 1986