Dice di lui Gianantonio Bianchi:
“… A me, cui questo rapporto è toccato… pur in ben piccola misura, è rimasta nell’animo una conclusione: l’equazione in profondità fra i suoi connotati esistenziali e la sua opera. Un uomo, in apparenza tranquillo, che anche quando vi parla col tono della gentilezza più amabile non riesce forse ad evitare, per l’ascoltatore attento, la piega d’una amarezza probabilmente non confessata agli altri, ma certo esercitata entro la propria area morale.”