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Così scrive Elda Fezzi, fra l’altro, nel Catalogo della Mostra:

«… al di là della diversa iconosfera … si avverte la presenza continua, ora più oscura ora più limpida, di quella struttura profonda che è in realtà la trama psicofisica più precisa del suo discorso. È la trama instabile e turbata di uno stato d’animo che si compenetra di volta in volta con l’immagine delle cose …»

Gioco barocco, 1973,

olio su tela, cm 92x110,5