E’ l’amico Bianchi che scrive, ancora, di Stradella:
“… Segue all’inizio i fermenti milanesi che vanno da Carpi a Carrà, da Funi a Sironi, per poi vibrare in un suo contesto specifico, sfuggendo ben presto dal racconto, proprio della tradizione lombarda, per rivolgersi all’evento … .”