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Iacomucci  Carlo  incisore e pittore

Comunicato stampa per conoscenza 
 

Carlo IACOMUCCI, “Omaggio a San Nicola

 

San  Nicola

di

C. Iacomucci

  

Il percorso artistico di Carlo IACOMUCCI, pittore e incisore, inizia a Urbino presso la Scuola del Libro dell’Istituto Statale d’Arte e si snoda sia lungo tutta la penisola che in paesi esteri, con inviti e partecipazioni a mostre prestigiose. Più volte premiato, si interessa del suo lavoro la Rai 3 milanese, viene pubblicato un libro d’arte sulle sue incisioni, il suo profilo biografico è inserito nella Edizione Internazionale Who’s Who in Italy Edition e, di recente, realizza vedute cinquecentesche della Macerata di padre Matteo Ricci per la mostra “Europa am Hofe der Ming” allestita presso il Museum Fùr Ostasiatische Kunst di Berlino. Dal 1985 è titolare della cattedra per l’insegnamento di Disegno dal Vero ed Educazione Visiva presso l’Istituto Statale d’Arte di Macerata. L’ultima sua opera “Omaggio a San Nicola” è parte integrante del programma itinerante “Itinerario artistico culturale e spirituale” promosso dalla Fondazione “Amalgama l’Arte” per il VII centenario dalla morte di San Nicola da Tolentino. Il suo lavoro, realizzato con tecnica acrilica, evidenzia una simbologia visiva del santo appartenuto all’Ordine Agostiniano. Due porte si spalancano sullo scenario per dar modo al mondo di partecipare alla visione di una vita sociale dedita al bene comune, ai poveri, alla pace. Ognuna delle due ante reca forti simbologie: due sai quali reliquie del santo, l’immagine di San Nicola non come eremita bensì santo moderno che partecipa alla vita delle persone, tra la gente, nelle case, insegnando ad amarsi gli uni con gli altri, con mano benedicente per alleviare e togliere il dolore. Una vita accompagnata da altri simboli quali sono la croce, il giglio, il libro. Alla base di tutto le virtù esercitate e insegnate da San Nicola: “Carità, Virtù, Umiltà, Fratellanza, Povertà, Bontà, Castità.” Queste sono sette, e sette sono le bianche gocce che segnano il cielo, sette sono i colori della luce, sette i secoli trascorsi dalla sua morte. E in cielo, a somiglianza di un aquilone simbolo di libertà e speranza, bianca, l’ala dell’angelo che a lui portò la corona, il riconoscimento divino per aver vinto una tentazione. Oltre le porte spalancate si irradia energia a rappresentare vita, luce, colore, libertà per tutti gli esseri umani. Ossia: “Chi saprà guardare una grande luce si salverà. Stare con Dio per saper stare con l’uomo, con sé stesso e con l’altro.”

                                              

                                                                                   Fernando Pallocchini               

                                                                                                             (Giornalista d'arte)