Vincenzo Tiboni |
COMUNE DI CANTIANO
"DirefareArte" percorso nell'arte contemporanea
o meglio, percorsi creativi nell'ambito della contemporaneità.
Questo è l'indizio poetico che lega le opere in mostra all'edizione 2013.
Nato quattro anni fa come evento estivo sull'arte, fin da subito ha evidenziato strade parallele, configurandosi in percorsi di elaborazione originale e di riflessione introspettiva sull'arte e proponendo un fare artistico su un triplo binario: pittura, scultura e fotografia.
E' un luogo, fisico e virtuale, in cui l'atto creativo si è concretizzato in un dialogo appassionato con lo spettatore per coinvolgerlo, sedurlo, stupirlo e far parlare di sé. La mostra si è arricchita via via di idee creative dove maestri già affermati e giovani talentuosi continuano a proporsi e a proporre ricerche autonome e differenti, attraverso la sperimentazione di vari materiali e l'impiego dei più svariati mezzi espressivi.
L'evento quest'anno apre nuovamente il suo sipario e allarga, non solo metaforicamente, lo sguardo verso più ampi orizzonti: nuove sperimentazioni stilistiche e audaci soluzioni, dove al centro di tutto troneggia l'atto creativo liberamente ispirato e l'estrema libertà nell'intendere il mondo dell'arte. Si parla di Creatività, di una genialità espressa in maniera travolgente e accattivante da nomi di fama nazionale e internazionale. Personalità mature e già affermate che hanno trovato nello sfogo liberatorio dell'arte quella capacità di ragionare fuori dagli schemi, di elaborare associazioni inedite e non convenzionali, permettendosi in tal modo, il privilegio di non essere mai etichettati secondo le tendenze o le mode del momento. Così facendo, "DirefareArte" ha aperto molte questioni nel microcosmo che gravita attorno al mondo dell'arte: prima fra tutte "che cos'è oggi Arte?", e soprattutto "chi è l'Artista contemporaneo?".
Difficile poter utilizzare dei parametri standardizzati per definire oggettivamente dei "prodotti artistici" o descrivere e capire fino in fondo il ruolo o l'atteggiamento del "presunto creatore di oggetti d'arte". Artista oggi è certamente colui che sa mettersi in "gioco", colui che esprime ciò che sente con coraggio; è colui che senza pudore mette a nudo la propria interiorità ed intimità. Artista è anche colui che sa scoprire se stesso attraverso la potenza e la violenza del gesto e dell'azione, realizzando opere spesso prive di riferimenti figurativi ma dense di colore e di materia, talvolta persino "sgarbata", ma tuttavia estremamente efficace.
Oggi più che mai l'opera contemporanea ha assunto connotati di autoreferenzialità, divenendo specchio coerente delle proprie passioni , perché ciò che è importante non è tanto il "prodotto", ma la forza creatrice che lo ha generato. Inoltre i paradigmi dell'Arte ci hanno insegnato che essa non è un qualcosa riservato ad una élite di poche persone, ma essendo una componente fondamentale dell'evoluzione dell'uomo fin dai tempi più remoti: nasce sì dal singolo ma è certamente destinata alla moltitudine. O comunque a tutti coloro che, con animo sensibile e capacità di lasciarsi guidare dall'istinto, riescono in vari modi a far scaturire dalla propria interiorità emozioni e ricordi. Perché non dimentichiamo che l'arte vive soprattutto di emozioni, ma può essere anche provocazione e riflessione.
La mostra non ha mai avuto la pretesa di fornire risposte esaustive alle varie questioni sollevate, o tantomeno di "lanciare" nuovi stili artistici o nuove correnti di pensiero. Semplicemente vuole proporre un luogo d'incontro, un "contenitore" in cui rendere viva quella magica empatia fra osservatore e opera d'arte. "DirefareArte" vuole rendere possibile quell'incontro e presentare il nuovo ruolo dell'artista, di persona in grado di utilizzare l'arte come carica propulsiva di forze positive, elevandola ad una sorta di "gioco espressivo" capace di lasciare libero sfogo alla fantasia.
E se la forza creatrice attinge proprio all'immaginazione e alla fantasia eccedendo ben oltre i limiti della ragione, i sui prodotti - cioè le opere d'arte - rivelano una verità superiore ma tuttavia intrinseca; l'unica funzionale nel mettere il fruitore in comunicazione diretta con l'assoluto. Le opere cromatiche e plastiche in esposizione ambiscono proprio a varcare quel limite, o quanto meno ad avvicinarsene il più possibile. L'artista si immedesima nella sua creazione ricercando, attraverso una comunicazione spontanea d'immediatezza, un coinvolgimento fisico ed emotivo con lo spettatore per portarlo dentro l'opera e fargli vivere la sua stessa esperienza. Che sia quella di un sentimentalismo doloroso e appassionato o di una leggerezza ironica e giocosa, questo non è altro che il senso della verità, trasmesso gratuitamente soltanto a chi sa estasiarsi di fronte all'ingenua ricercatezza del più effimero manufatto artistico.
Rita Fiorucci
|
L'Artista
VINCENZO TIBONI
partecipa con le presenti opere
|
|
|
|
|