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CALZINI

Comunicati Stampa   2003

Aggiornata al 30/04/2002

Comunicato

28 ott 2003

 E' in atto in Urbino una campagna di disinformazione (forse anche diffamatoria- riguardante i contributi concessi dalla Amministrazione comunale alla Associazione Pro Urbino a sostegno o come contributo per le manifestazioni di cui si allega elenco, con l'attribuzione al sottoscritto che per sei anni, dal 1996 al 5 ottobre del 2003 ne è stato il Presidente del Consiglio di Amministrazione. Le somme erogate sono state regolarmente liquidate alla Associazione dietro presentazione di progetti e puntualmente rendicontate, come puntualmente è stato fatto per gli altri cespiti pubblici e privati. Il sottoscritto in sei anni di attività completamente gratuita, con il Consiglio di Amministrazione, si è adoperato in ogni modo per produrre una serie di attività che vengono di seguito elencate a molte delle quali hanno contribuito esclusivamente i Soci della Pro Urbino. Nelle precedenti esperienze amministrative (Presidente dell'Asstess della Provincia di Pesaro e Urbino e Presidente del CTAM-Consorzio Tessile e Abbigliamento Marchigiano che il sottoscritto con altri ha fondato- e di Preside per due anni all' I.T.I.S. di Urbino non era mai capitato che la Regione o la Provincia o Lo Stato avessero  potuto minimamente pensare di aver dato le somme alla persona e non alla Istituzione rappresentata dal sottoscritto. Tutto ciò non avrebbe alcun senso. Ora, sta accadendo che per aver deciso di presentare una lista civica alle prossime elezioni amministrative, il sottoscritto viene sottoposto ad una campagna denigratoria.

Durante la Presidenza alla Pro Urbino, il sottoscritto ha presentato progetti, spesso recanti la dicitura che "la concessione di eventuali contributi non avrebbe limitato la libertà di espressione e di comportamento da parte della Pro Urbino", cosa che sempre verbalmente non ho mai dimenticato di dichiarare, essendo stata la mia funzione al servizio della città e non degli amministratori.  Il sottoscritto pertanto si rivolgerà alla Magistratura con una denuncia contro ignoti a causa di questa campagna tendenziosa che oltre ad essere frutto di ignoranza rappresenta un grado di inciviltà inusitata.

Urbino 28 ottobre 2003

Augusto Calzini

 

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Comunicati Stampa  fine 2003  inizio 2002

Aggiornata al 30/04/2002

Indice Interventi

26/03/02  Restaurata la statua di Papa Celestino V.

23/02/02  Carnevale 2002

29/01/02   a Scienza nel Ducato di Urbino

5/01/02  Gubbio 'rivuole' Urbino

11/01/02  Museo Vivo dei Sapori

 

15/12/01  Sistemi operativi - Promozione turistica

20/12/01  Restauro:  Costruire il Futuro

26/03/02  Mano di Celestino V

24/04/02  Microincisione

30/04/02 Svegliamoci dal torpore

 

 

30/04/02

Il Presidente della Pro Urbino dà uno scossone ai politici
"SVEGLIAMOCI DAL TORPORE
di Mario Pellegrini
Corriere Adriatico

 

 

Sanità, tribunale, occupazione. Questi sono i problemi più immediati di Urbino, una città che sembra cullarsi esageratamente sulle potenzialità che derivano dal suo grande passato e stenta ad allinearsi ai tempi che cambiano e alle esigenze di un mercato che non accetta ritardi."Treni importanti sono stati perduti, altri potrebbero transitare senza fermarsi".
E' l'allarme di Augusto Calzini, presidente della Pro Urbino che cerca di dare uno scossone ai politici: "Stiamo all'erta, svegliamoci da quella specie di torpore, superiamo l'annosa fase di indifferenza che ci appartiene".
Negli anni '80-sottolinea il presidente della pro Urbino-Urbino poteva aspirare, e ancora può farlo,a diventare leader nella elaborazione e attuazione di progetti industriali che per la loro natura non necessitano di grandi spazi e strutture. Non avendo colto quella opportunità si è andati avanti quasi per inerzia, dando tutto per scontato sull'onda lunga della storia e non è stato quindi rafforzato il tessuto economico. Siamo andati avanti con l'illusione di essere co-capoluogo di provincia con Pesari ma in effetti quali competenze ci siamo visti assegnare? Poco o nulla per cui sarebbe ora di iniziare un discorso serio, mirato ad avvicinare ai cittadini certi servizi".

Quali i pericoli della questione sanitaria?

 "Mi piacerebbe intanto capire con quale logica si vanno a ridimensionare i distretti sanitari, dipinti come perno inamovibile, dopo la chiusura degli ospedali.

Quei distretti erano stati inaugurati appena qualche anno fa e non mi sta bene che i cittadini debbano pagare, buttar via soldi per far fronte agli umori di chi gestisce certe scelte. Quali vantaggi derivano dallo smantellamento dell'Asl di Urbino?. Nessuno. Solo un pretesto ed un infingimento perchè le spese lieviteranno altrove e non sarà servito a nulla il sacrificio dei cittadini dell'entroterra".

 E per quanto riguarda il Tribunale? "Procedere al ridimensionamento del Tribunale di Urbino sarebbe un'altra grave pecca a i danni di questa comunità che ha scelto di rimanere a difendere luoghi davvero preziosi. Le ipotesi contenute nel progetto di riforma giudiziaria si configurano in uno sperimentalismo cieco che porta come unico risultato quello di intasare la gestione della cosa pubblica allontanando le istituzioni dai cittadini". Mantenere i servizi, ma Urbino deve mirare ad obiettivi che non si riassumono solo nella Università.

 "Urbino ha il pregio di avere requisiti storici acquisiti e su questi si deve lavorare. La sua economia fragile deve essere consolidata mirando a obiettivi che sia chiamano turismo, artigianato artistico, industria di idee e di progetti, ricerca e convegnistica qualificata. Questi indirizzi sono sinonimo di sviluppo, uno sviluppo che potrà coinvolgere i giovani e convincerli a rimanere qui"

 

 

 

24 marzo -  07 aprile 2002

Sale del Collegio Raffaello in Piazza della Repubblica

MOSTRA DI INCISIONE E DI MICROINCISIONE:

 i grandi maestri del francobollo e della cartamoneta

Eros Donnini, Alceo Quieti e Trento Cionini con il loro allievo Bruno Cerboni Bajardi

Corrispondenza inviata alla stampa locale

Grande mostra di alto profilo e di interesse nazionale e, per certi versi internazionale, quella allestita nelle Sale del Collegio Raffaello in Urbino, Piazza della Repubblica, con i patrocini della Regione Marche, della Provincia di Pesaro e Urbino, del Comune di Urbino, della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pesaro, dell' Accademia Raffaello di Urbino, dell' Istituto Statale d' Arte di Urbino, del Circolo Filatelico "Castellani" di Fano.

Ha organizzato la mostra l'Associazione Pro Urbino in collaborazione con l' Assessorato alla Cultura del Comune di Urbino.

La serata inaugurale è stata un successo di pubblico indicibile: gremita la Sala "Serpieri" del Consiglio Comunale , presenze da ogni parte d' Italia, ammiratori, rappresentanze di vari Circoli Filatelici Italiani, collezionisti e cittadini.

Un tripudio che la città di Urbino ha voluto rendere ad Eros Donnini ed Alceo Quieti cittadini urbinati, a Trento Cionini nativo della vicina Urbania-Casteldurante e a Bruno Cerboni Bajardi loro allievo che attualmente lavora per la KBA Giori S.A. della Svizzera.

Ha introdotto la serata il prof. Augusto Calzini, presidente della Pro Urbino che si è soffermato sulle personalità di ciascun espositore dicendo che si tratta di grandi artisti di fama internazionale, premiati ovunque, con riconoscimenti in ogni angolo della penisola italiana. Artisti eminenti, tutti provenienti dalla famosa Scuola del Libro di Urbino sotto la guida di illustri maestri come Francesco Carnevali, Leonardo Castellani ed Umberto Franci. Persone che hanno collaborato a rendere illustre la città che ha visto i natali di Raffaello Sanzio, di Bramante e di altri grandissimi artisti, ciascuno con la propria diversa natura. Nomi illustri cui si deve la produzione dei francobolli italiani tra i più belli come le serie delle "Fontane d' Italia" e delle "Ville d'Italia" di Eros Donnini, come i personaggi e le rievocazioni di Alceo Quieti, come le cartevalori di Cionini che ha operato in tutto il mondo. Tutti illlustri maestri di cui Bajardi è un esempio eclatante.

Il Vicesindaco Dott. Massimo Guidi ha espresso la viva stima e la gratitudoine dell'intera città per questi figli illustri della terra dei Montefeltro e dei Della Rovere. Un elogio per la prestigiosa opera degli artisti la cui fama varca i confini della nazione, ai quali i collezionisti di tutta Italia esprimono un plauso incondizionato.

Da ultimo Eros Donnini prendendo la parola ha espresso gratitudine alla città, venerazione per la Scuola del Libro che ha saputo infondere i contenuti primari per una professione tutta da sviluppare, che ciascuno ha coltivato dentro di sè, sviluppandoli nel migliore dei modi attraverso il linguaggio della microincisione di cui il bulino è il prestigioso messaggero.

Dunque una serata di festa in onore degli artisti che è diventata felicità collettiva e rallegramenti a non finire per tutti.

Applausi a scena aperta. Le mani degli artisti erano esauste per le firme apposte sul catalogo e cartoline.

Grande occasione per i collezionisti per l'annullo di iniziativa delle Poste Italiane. Il bozzetto è stato disegnato da Eros Donnini

Bello il catalogo il cui progetto era stato affidato ad un prestigioso studio di grafica cittadino: Rosalba Fiore, ottima la stampa per i tipi della Grafica Vadese di Sant'Angelo in Vado.

A qualche giorno di distanza dalla inaugurazione la Pro Urbino registra contatti numerosi provenienti da ogni parte d' Italia, per l'invio di cataloghi e di cartoline annullate, ma anche per richiedere la ripetizione della mostra nella propria città, dal Sud al Nord dell' Italia.

 

 

 

26 marzo 2002

Restaurata la statua di Papa Celestino V

Corrispondenza inviata alla stampa locale

 

 

La statua di San Pietro Celestino, papa Celestino V, ha nuovamente la sua mano per opera di Pippi, Arnaldo Balsamini e figli che dopo un lungo e paziente lavoro finalmente il 24 scorso hanno installato la gigantesca mano di fronte ad una folla di curiosi e di affezionati. Dunque , a Largo Clemente XI in via Bramante, la statua dopo il restauro effettuato un anno fa, è ora completa con tutti i crismi delle autorità competenti. Un vivo ringraziamento al prof. Arnaldo Balsamini sempre attento alle vicende cittadine. Lo stesso è autore della copia della Barberina installata un anno fa alla fonte del Leone in via Cesare Battisti con la contentezza di tutti i residenti in via Battisti. La Pro Urbino, come segno tangibile di riconoscenza, conferisce all'amico Pippi la tessera di socio onorario della Associazione in segno di gratitudine per la cura e l'attaccamento alla città, per l'alta sensibilità dimostrata e per la solidarietà disinteressata che egli è solito manifestare verso la cittadinanza.

La statua di Celestino V, classico esempio di iconografia papale barocca, è stata donata alla città dal cardinal Albani nel lontano 1737. L'opera è dello scultore romano Bartolomeo Pincellotti. In origine, ritratto di Alessandro VIII, ricordato come benefattore della città, calcellata la primitiva epigrafe, fu denominata Pietro Celestino compatrono di Urbino. Il Mazzini scrive che tanto fece l'arcivescovo Berioli perchè al tempo dell'occupazione napoleonica non venisse distrutta. Dunque il papa è tornato ad avere la sua mano benedicente e a benedire la città con la bellissima mano tutta nuova.. Di nuovo grazie al prof. Arnaldo Balsamini socio onorario della Pro Urbino.

 

 

 

29 gennaio 2002

Corrispondenza inviata alla stampa locale

 

Presentazione del libro:

La Scienza nel Ducato di Urbino

***

 

La lusinghiera opera "La Scienza del Ducato di Urbino" a cura del prof. Flavio Vetrano, edita dalla Accademia Raffaello, come anche lo scambio di vedute e l'interessante dialogo con il prof. Franco Pacini, il dott. Gaetano Savoldelli Pedrocchi e tutti i presenti sottolineano l'esistenza nel Ducato di Urbino di un concetto integrale dell'uomo che armonizza sviluppo scientifico e cultura umanistica, di cui sono importanti le numerose testimonianze emerse nell'ambito universitario ed in alcune scuole cittadine, detentrici di una strumentazione scientifica antica di prim'ordine. La riunificazione di tutti gli strumenti scientifici esistenti in vari Istituti cittadini consentirebbe l'allestimento di un Museo fatto di strumentazioni già esistenti, frutto della ricerca di eminenti studiosi, spesso vere e proprie invenzioni, una valenza didattica incommensurabile e luogo di incontro di studiosi e di appassionati di varia provenienza italiana ed estera. Di tanto si tratta perchè la collezione è preziosa e testomonia l'evoluzione della scienza in ambito fisico e naturalistico. Concordiamo con Franco Pacini quando scrive che mai come in questo momento si avverte l'esigenza fondamentale di mantenere e sviluppare, per il più grande numero di persone, una capacità di valutazione e di controllo non della scienza in sè, ma piuttosto delle sue applicazioni.

Ma, in contrasto con queste esigenze ad Urbino, come anche a Firenze, "la tendenza è stata quella di valorizzare l'eredità artistica ed umanistica a scapito del ruolo che questa città ha avuto nel settore scientfico e tecnologico.

Dunque il passato ci consegna una tradizione illustre di uomini di scienza, ma anche di costruttori di strumentazioni scientifiche che ha potuto svilupparsi e diventare di rara importanza nel mondo intero. Il sapere che la costruzione di strumentazioni scientifiche è durata con sorti alterne fino ai primi del 1900 ci fa chiedere il perchè della cessazione della esistenza del binomio tra scienza e materie umanistiche e soprattutto del perchè sono andate perdute anche tante abilità tecnologiche. Una pagina da approfondire nel bene e nell'interesse della città e soprattutto di una cultura che non conosce dicotomia tra scienza ed attività artistiche ed umanistiche.

Siamo convinti che la città e soprattutto la sua Università stanno riemergendo in tale direzione come testimoniano anche molte attività connaturate ad uno sviluppo sostenibile come diremo più avanti. Grazie dunque all' Accademia Raffaello e al prof. FlavioVetrano.

Laboratori di restauro di Urbino

incontro fra scienza e attività

***

Dalle interessanti discussioni tenute in occasione della presentazione del libro "La Scienza nel Ducato di Urbino" è emersa la necessità di instaurare un fattivo rapporto tra scienza ed attività artistiche ed umanistiche e si è auspicata una ripresa del profilo scientifico per rivalutare un patrimonio perduto e soprattutto rilanciare abilità tecnologiche di cui Urbino era depositaria per una cultura unitaria, senza dicotomie.

Al tempo stesso è bene non ignorare realtà che sono già fiorenti sulle quali costruire un avvenire, un nome ed una risonanza ben meritate. Ci riferiamo al mondo del restauro ed ai suoi operatori che ad Urbino sono numerosi e capaci. Di essi si tiene ancora poco conto in rapporto alla attività svolta, alle loro necessità, e soprattutto al loro valore e alla valenza legata allo sviluppo economico della città.

Venti-trenta restauratori che operano nel territorio marchigiano e nazionale ed in qualche caso anche internazionale costituiscono un nucleo attorno al quale lavorare intensamente. Sul restauro è stato tenuto un convegno importante, sono nati un corso di laurea ed un master, ci sono tutti i presupposti scientifici in sede universitaria, ma vi sono anche tutte le basi perchè questa attività del futuro sia suscettibile di grandi sviluppi e soprattutto di applicazione. Basti pensare al lavoro svolto dall' ICR e dall' Istituto Pietre Dure di Firenze, per rendersi conto che un ruolo primario può spettare anche alla nostra città che tra l'altro è sede della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici delle Marche.

Continuano a pervenire richieste dall'estero per corsi di restauro, anche di primissimo livello come anche da numerosi giovani in ambito nazionale. Cresce la richiesta di una diagnostica applicata peraltro già esistente in loco presso privati e presso l'Università.

Cresce la necessità generale di ampliare un settore che si lega ad una ricchezza straordinaria di beni. Cresce l'interesse dei Paesi Estero verso l' Italia in cui, nonostante il riordino da effettuare nel settore, è prima al mondo sotto i più diversi profili. Ma lo sviluppo del restauro deve ancora avvenire in termini macro a testimoniare che una economia ad ampio spettro è possibile. Dunque Urbino deve confermare una sua vocazione che si lega necessariamente alla risorsa umana che vi si è creata.

La Pro Urbino, che da tempo solleva la questione, intende incontrarsi con gli operatori del settore per sondare la possibilità che ad Urbino si asviluppi una serie di attività corsuali e di apprendistato per studenti italiani e stranieri la cui richiesta è ben documentata e per il coinvolgere gli operatori nel sistema complessivo cittadino in ambito formativo.

 

 

 

23 febbraio 2002

Riflessioni su:  CARNEVALE 2002

Corrispondenza inviata alla stampa locale

 

   Il Carnevale 2002 è trascorso, ma ha lasciato negli urbinati la bocca amara perchè non è stato festeggiato a sufficienza mentre in quasi tutto il territorio provinciale sono fiorite manifestazioni con carri o senza, ma comunque con una grande parteciapzione dei cittadini e di miriadi di visitatori.

Dal "Carnevale tra scuola e piazza" organizzato dal compianto preside prof. Severino Crinelli, cui va la riconoscenza della città, nulla più di organico è stato pensato e realizzato, ma riteniamo sia giunto il momento di intervenire. La Pro Urbino e Tele 2000 da oggi si fanno promotori del Carnevale 2003 la cui organizzazione ed i cui allestimenti vanno preparati fin da ora.  Ritengono che sia da prevevedersi la partecipazione delle Associazioni che in Urbino sono tante, a partire dall'Ars, e delle Scuole Medie inferiori e superiori, dell' Isia e dei cittadini tutti e dal Comune che non mancherà di dare il suo appoggio.
 

Ora, la preparazione dei carri ad Urbino è problematica vista la configurazione della città, ma è prevedibile una grande festa in maschera, a gruppi, secondi temi prefissati. Un carnevale in maschera di alto profilo al quale pervenire attraverso una fase progettuale vagliata da un Comitato promotore composto di rappresentanti di tutti i quartieri e le Istituzioni prima menzionate.
   Dicevamo di alto profilo, tale cioè da costituire un divertimento, ma anche un richiamo per i visitatori, da lanciare con una forte campagna pubblicitaria in tempo utile e non negli ultimi mesi.

La Pro Urbino e Tele 2000 si faranno carico di inviare le lettere alle Associazioni suddette ed alle famiglie attraverso un appello a loro rivolto dalle pagine del giornalino comunale nel quale sperano di ottenere ospitalità.

Dunque un'occasione per dimostrare a noi stessi, cittadini urbinati, la capacità organizzativa che in passato, anche se non recente, si è palesata più volte.

 

 

 

 

15 gennaio 2002

Risposta della Pro Urbino all'Articolo

" GUBBIO  RIVUOLE  URBINO "

  sul  Resto del Carlino  del 15-01-2002

 

L'articolo apparso oggi 15 gennaio su Il Resto del Carlino con il titolo "Gubbio rivuole Federico" è quanto mai sintomatico di una politica sociale e culturale, da fare, che finalmente intravede una svolta,. che parla un linguaggio storico di tutto rilievo e si oppone alle trascuratezze di un sistema politico-organizzativo che, in ogni settore, tende a sottovalutare i valori culturali dell'entroterra che, qualunque sia la regione di appartenenza, vanno fortemente sostenuti e non sottovalutati a causa della perdita del fattore ponderale residenziale ed abitativo.

La complessità di antichi Centri come Urbino, Gubbio, Cagli, Urbania ecc... è tale da esprimere una ricchezza eccezionale, tutta da rivisitare e da rivivere, portatrice di valori singolari, di particolare vivacità, di risorse infinite sotto il profilo umano, paesaggistico e turistico oltre che storico e culturale.

Nella fattispecie, ne abbiamo avuto modo quando abbiamo organizzato la mostra delle monete dei Duchi di Urbino, Gubbio ha rappresentato una realtà storica tangibile, concomitante e strettamente legata ad Urbino. Basti pensare che Federico era nativo di Gubbio, che la cittadinanza, dopo lotte intestine, scelse di sottomettersi volontariamente ai Conti del Montefeltro, che nel 1404 Guidantonio e successivamente Federico emisero diverse monete nella zecca di Gubbio la cui concessione pontificia risalirebbe al 1337.

Ma non solo : basta osservare il Palazzo Ducale di Gubbio per vederne la somiglianza con quello di Urbino, basta considerare che la città di Gubbio apparteneva alla Legazione di Pesaro e Urbino con la qualifica di capoluogo di Circondario e, da ultimo, il fatto che fu annessa all' Umbria nonostante le proteste dei suoi abitanti.

Ma le motivazioni non sono solo quelle storiche: Sono soprattutto dovute ad un effettivo, prolungato, miope disinteresse per le zone limitrofe dell'entroterra, Urbino da un lato e Gubbio dall'altro. Entrambi i Centri vengono visti come luoghi di facciata per le rispettive Regioni salvo poi spogliare le loro realtà e tutti i luoghi e le città storiche dell'entroterra di ogni sussistenza e di ogni potere decisionale. Questa è la politica usata nel passato che sarebbe opportuno cessasse.

Per questa ragione abbiamo difeso il G.A.L.-Montefeltro, i progetto leader ed anche le Terre del Duca: E' ora che si pensi al potenziamento della viabilità ed al progetto della Venezia-Roma. Diversamente saranno la coagulazione di interessi e la presa di coscienza che la vitalità delle zone montane sono una effettiva riserva per la stabilità dei territori, per la difesa ambientale e per lo sviluppo sostenibile, a determinare una inversione di tendenza quanto mai necessaria.


Augusto Calzini
 

 

 

 

15 gennaio 2002

Risposta della Pro Urbino all'Articolo

" GUBBIO  RIVUOLE  URBINO "

  sul  Resto del Carlino  del 15-01-2002

 

L'articolo apparso oggi 15 gennaio su Il Resto del Carlino con il titolo "Gubbio rivuole Federico" è quanto mai sintomatico di una politica sociale e culturale, da fare, che finalmente intravede una svolta,. che parla un linguaggio storico di tutto rilievo e si oppone alle trascuratezze di un sistema politico-organizzativo che, in ogni settore, tende a sottovalutare i valori culturali dell'entroterra che, qualunque sia la regione di appartenenza, vanno fortemente sostenuti e non sottovalutati a causa della perdita del fattore ponderale residenziale ed abitativo.

La complessità di antichi Centri come Urbino, Gubbio, Cagli, Urbania ecc... è tale da esprimere una ricchezza eccezionale, tutta da rivisitare e da rivivere, portatrice di valori singolari, di particolare vivacità, di risorse infinite sotto il profilo umano, paesaggistico e turistico oltre che storico e culturale.

Nella fattispecie, ne abbiamo avuto modo quando abbiamo organizzato la mostra delle monete dei Duchi di Urbino, Gubbio ha rappresentato una realtà storica tangibile, concomitante e strettamente legata ad Urbino. Basti pensare che Federico era nativo di Gubbio, che la cittadinanza, dopo lotte intestine, scelse di sottomettersi volontariamente ai Conti del Montefeltro, che nel 1404 Guidantonio e successivamente Federico emisero diverse monete nella zecca di Gubbio la cui concessione pontificia risalirebbe al 1337.

Ma non solo : basta osservare il Palazzo Ducale di Gubbio per vederne la somiglianza con quello di Urbino, basta considerare che la città di Gubbio apparteneva alla Legazione di Pesaro e Urbino con la qualifica di capoluogo di Circondario e, da ultimo, il fatto che fu annessa all' Umbria nonostante le proteste dei suoi abitanti.

Ma le motivazioni non sono solo quelle storiche: Sono soprattutto dovute ad un effettivo, prolungato, miope disinteresse per le zone limitrofe dell'entroterra, Urbino da un lato e Gubbio dall'altro. Entrambi i Centri vengono visti come luoghi di facciata per le rispettive Regioni salvo poi spogliare le loro realtà e tutti i luoghi e le città storiche dell'entroterra di ogni sussistenza e di ogni potere decisionale. Questa è la politica usata nel passato che sarebbe opportuno cessasse.

Per questa ragione abbiamo difeso il G.A.L.-Montefeltro, i progetto leader ed anche le Terre del Duca: E' ora che si pensi al potenziamento della viabilità ed al progetto della Venezia-Roma. Diversamente saranno la coagulazione di interessi e la presa di coscienza che la vitalità delle zone montane sono una effettiva riserva per la stabilità dei territori, per la difesa ambientale e per lo sviluppo sostenibile, a determinare una inversione di tendenza quanto mai necessaria.


Augusto Calzini

 

 

 

11 gennaio 2002

"AGENDA  DEI  SAPORI "  ovvero  MUSEO VIVO DEI SAPORI

Gastronomia tipica     ALTO & MEDIO METAURO

Articolo pubblicato sul Corriere Adriatico

 

La pubblicazione "Agenda dei sapori", per la prefazione del presidente del G.A.L. e soprattutto la necessità di preparare una offerta enogastronomica della città, spingono la Pro Urbino a proporre l'applicazione della Agenda dei sapori che prevede tra l'altro una rivisitazione della assai povera manifestazione dei "prodotti tipici" fin qui organizzata. L'Agenda dei sapori si compone di quattro sezioni: primavera, estate, autunno, inverno ed è il frutto di una sapiente raccolta di vecchie ricette in uso nella Vallata dell' Alto e Medio Metauro (quindi anche Urbino- in cui si ritrovano i sapori tipici della nostra terra, tutti contrassegnati da gradevolissimi ricordi che risalgono alle nostre radici, una sorta di "museo vivo dei sapori", ma anche la " riscoperta e la valorizzazione di un mondo culturale di grande potenzialità", elemento di attrazione per i turisti curiosi che amano la qualità delle cose, della vita e di un mondo complesso che vive tra cultura e ambiente.

Si è visto che un Sistema Turistico Locale che si rispetti dovrà far leva anche su iniziative che parlano il linguaggio del territorio e delle tradizioni con gli elementi distintivi, appunto "i sapori" che le contraddistinguono e che sottolineano la diversità e la peculiarità. Per tali ragioni la Pro Urbino auspica che tutti i ristoranti della città e gli albergatori prendano visione del ricettario che è reperibile presso il Comune di Urbania, come "Agenda dei sapori 2002", ed incomincino ad inserire nei loro menù, alcuni piatti per ogni stagione sotto la voce "prodotti tipici".

Se fossero d'accordo sulla presente proposta potrebbero studiare anche le modalità dell'offerta anche in giorni particolari di eventi cittadini (mostre, convegni, manifestazioni ecc...- o nei week-end per i visitatori, ma anche per i cittadini. Una cosa gradevole anche sotto il profilo sociale i cui costi sono contenuti perchè spesso si tratta di piatti semplici, ricette facili e di rapida esecuzione, con ingredienti poveri, offerti per ogni periodo dal territorio.

Questa iniziativa trascinerebbe con sè il rilancio dei "prodotti tipici". La città deve riproporsi al territorio circostante come una città in grado di valorizzare le risorse del proprio territorio, anche quelle che costituiscono la sua ricchezza in ambito agro-alimentare rievocando una tradizione fiorente e cercando al tempo stesso di rivitalizzare un settore che mai come in questo momento si va riproponendo in termini complessivi. Una pagina che Urbino deve scrivere come luogo montano, crocevia di commercio di prodotti primari, organizzando una manifestazione di estrema qualificazione chiamando a raccolta i produttori (quelli nostri- e quanti operano nell'ambito della elaborazione, della trasformazione e dell'offerta ristoratrice che ne deriva. Una manifestazione che preveda una mostra ed una vendita di prodotti al naturale e trasformati, ma anche una degustazione ed una ristorazione adeguati.

Augusto Calzini
 

 

 

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Aggiornata al 30/04/2002

15/12/01  Sistemi operativi - Promozione turistica

20/12/01  Restauro:  Costruire il Futuro

20 Dicembre 2001

PRESENTAZIONE ATTI CONVEGNO SU

"IL RESTAURO:  COSTRUIRE IL FUTURO"

 

l Convegno " Il restauro. Costruire il futuro" è stato progettato, organizzato e svolto dopo lunghi colloqui con il prof. Bruno Zanardi dell'Università degli Studi di Urbino, con la Presidenza del Consiglio Regionale nelle persone della dott. Silvana Amati e della prof. Bonita Cleri e con l' Assessorato al Turismo del Comune di Urbino, quando la Pro Urbino non era a conoscenza che da lì a sei mesi di distanza l'Università degli Studi di Urbino avrebbe intrapreso una analoga iniziativa e soprattutto avrebbe dato luogo alla istituzione di un Corso di Laurea in Tecnologie del restauro e della conservazione dei Beni Culturali. Oggi, a diciotto mesi di distanza dal Convegno, è lusinghiero poter constatare che una piccola Associazione ed una grande Istituzione abbiano intrapreso una iniziativa che per la parte generale ha presupposti comuni come la necessità di proporre un riordino del settore, di risolvere i problemi della formazione, di interpretare al meglio la scissione tra tutela e conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali, di prendere in considerazione gli aspetti discutibili della legge Merloni, di proporre una via verso la omogeneizzazione del settore e della definizione di un sistema di qualità. Quanto questi problemi siano risolvibili nel breve periodo non è dato di saperlo, ma la presenza al Convegno del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Marche, di varie Soprintendenze, dell' I.C.R. e dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, di numerosissimi operatori pervenuti da tutta Italia lascia sperare in una potenziale omogeneizzazione del settore.Per la verità, la Pro Urbino muoveva anche da un altro presupposto.

Una lettura della realtà locale evidenziava la presenza di un folto gruppo di restauratori urbinati operanti nel territorio marchigiano, nazionale ed in qualche caso anche internazionale.  Veri professionisti che hanno ottenuto la fiducia di varie Soprintendenze, i cui lavori hanno riguardato opere d'arte di primaria grandezza come i Salimbemi, Lorenzo Lotto, Federico Barocci ecc.. ma anche Beni lapidei, lignei e librari. Alla Pro Urbino interessava evidenziare una attività economica che si è andata positivamente caratterizzando e distinguendo nel tempo. in una città come la nostra, di interesse artistico, storico e monumentale primari. Per tale ragione avevamo ipotizzato una Scuola. Grazie all' Università degli studi di Urbino è arrivato un Corso di Laurea e per questo la Pro Urbino ringrazia l' Università che è stata previdente concependola assai prima del nostro Convegno. Dunque esistono presupposti ulteriori per pensare ad un successivo sviluppo della realtà e ad un orientamento positivo verso la qualificazione del settore.

Alla Pro Urbino stanno a cuore lo sviluppo lo sviluppo in loco e soprattutto una integrazione della operatività locale, che su modelli consolidati come quello dell' I.C.R. e dell' Istituto delle Pietre Dure di Firenze preveda un coinvolgimento progressivo degli operatori.

La pubbblicazione degli Atti del Convegno del 25 e 26 marzo 2000 vuol significare appunto il desiderio di un ulteriore sviluppo del settore nella realtà locale e siamo certi che lo Stato, la Regione Marche, la Provincia di Pesaro e Urbino, il Comune, l'Università degli Studi e le Soprintendenze potranno fare molto in questa direzione.

 

15 gennaio 2002

Risposta della Pro Urbino all'Articolo

" GUBBIO  RIVUOLE  URBINO "

  sul  Resto del Carlino  del 15-01-2002

 

 

Uscito su Resto del Carlino del 15-12-01

 su Corriere ADRIATICO del 18-12-01

SISTEMI  OPERATIVI  CHE  COINVOLGANO  ASSOCIAZIONI  E  SINGOLI  PER  LA  PROZIONE  TURISTICA

 

La riunione dei giorni scorsi organizzata dalla Commissione Cultura-Turismo del Comune di Urbino (Spalacci, Colocci, Bertone- sulla legge regionale del 29 marzo 2001 n. 135 ha evidenziato aspetti importanti evolutivi del turismo, in particolare " i sistemi operativi". Come si sa la gestione del turismo in questi ultimi anni ha subito una evoluzione costante con un processo che ha visto nel tempo i vari enti, l'E.P.T. ( Ente provinciale Turismo -, le A.P.T. (Azienda Promozione Turistica-, l' A.P.T. unica regionale con la devoluzione ai Comuni ed ora si parla di "sistemi operativi" come di una novità il cui intendimento è quello di coinvolgere attori privati ( associazioni e singoli - attorno alla elaborazione di progetti integrati, come dire che il turismo ragionevolmente si focalizzerà, come già da tempo si sta verificando, attorno ad una serie di attività di vario tipo che sanno rendere appetibile un'area vasta. Si intende che la enogastronomia, gli spettacoli, e l'organizzazione sportiva, l'artigianato, il commercio, i beni naturalistici, le attività ricreative si uniranno ai Beni Artistici, Storici e Culturali per formare una proposta unica di valenza generale, idonea alla promozione di un turismo variegato in concomitanza con la crescente diversità della richiesta. I finanziamenti verranno, in futuro, presumibilmente concessi dalla Regione Marche a chi avrà saputo organizzare una proposta complessiva, nata dal basso, con il coinvolgimento di operatori privati prevalentemente consorziati. L'idea, già presente nelle cose, presuppone che la elaborazione dei progetti tenga conto della risorsa umana e della sua capacità di organizzarsi nei vari territori al fine di creare un sistema di qualità che presuppone un miglioramento continuo ed una competizione basata sui valori dei singoli e dei gruppi presenti in un Comune od in più Comuni che con i Comuni stessi danno luogo ad un insieme sinergico con il carattere di sistema e di operatività il più possibile interattivi.

Potrebbe verificarsi quindi anche il caso che aree avvantaggiate sotto il profilo dei Beni monumentali, artistici e storici, subiscano una penalizzazione nella destinazione dei finanziamenti se parallelamente le stesse aree non diventano appetibili e competitive per ricettività completa e qualificata e per sapienti costruzioni di programmi coinvolgenti anche sotto i diversi profili già elencati, oltre quelli artistico e culturale. Il messaggio è rivolto a tutti gli operatori: associazioni di categoria, albergatori, ristoratori, operatori turistici, artigiani, commercianti..., perchè aiutino la promozione e il dialogo su un progetto di riqualificazione di tutte le attività. D'altra parte è bene che l' Assessorato al Turismo con anche gli Assessorati alle Attività Produttive e alla Cultura del Comune di Urbino diano luogo ad una serie di incontri-confronto attraverso i quali vengano risolti gli annosi problemi degli artigiani, dei commercianti e di tutti gli operatori cittadini attraverso cui prendere coscienza e sviluppare tutte le potenzialità dei singoli settori perchè ciascuno di essi possa svolgere un ruolo comprimario. Il tutto presuppone la creazione di una economia urbinate al passo con i tempi, non monocorde, ma anche fatta di settori produttivi il cui coinvolgimento non è ulteriormente procrastinabile. In fin dei conti, quando gli Ammninistratori parlano di Nuovo Rinascimento, in realtà dichiarano di voler costruire una nuova realtà che si qualifichi sempre più sotto il profilo dell'accoglienza e delle attività umane tendenti ad una modernizzazione del tessuto sociale, fatto di attività umane vive ed interattive. Ancora la legge non è operativa perchè mancante di norme esplicative, ma Urbino dovrà fare molto perchè presto cominci ad apparire questo nuovo volto, il modo migliore è quello di mettersi all'opera.

 

 

Augusto Calzini