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Giorgio Corbucci
Petta l'oss

 

 

Racconta:  Francesco Ferri

nipote di Mario Ferri, el Maresciall

 

Il mio amico Mario aveva un’ironia  speciale quando parlava di alcuni alimenti: ad esempio per lui i cachi erano qualcosa da deridere, frutti strani, di poca consistenza e di nessuna importanza. Se scherzava con Lello che gli chiedeva:

 

Sa ch’é magnét pachio stasera?

Lui rispondeva: I cachi arost.

 

Un’altra cosa che non apprezzava affatto era la zucca, nota nei menù di campagna perché “rinfresca”. Che rinfreschi potrebbe essere anche vero, ma il fatto è che per Mario proprio “non nutriva”, era come non mangiare niente, e la disprezzava profondamente:

 

Ier sera ho megnét la socca,

el li fév manca a gi só tel lett.

 

E il gelato?

Eh no! Il gelato gli piaceva davvero e la domenica si mangiava un bel gelato proprio di gusto. Gli piaceva molto il “Paciugo”, una coppa ricca di panna, vaniglia e cioccolato. In alternativa mangiava un cono gelato Maxi.

Tutti i giorni, dopo pranzo, portava da mangiare ai suoi cani e attraversava il paese con il secchio pieno di buone cose. Trattava i suoi cani con il massimo della cura e se gli chiedevi:

 

Sa è portét Mario mai chén?

Lui: Ogg i ho portét el gelato!

 

 

 

I cachi, la zucca e

il gelato