Giorgio Corbucci |
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Terzo è sempre stato un lavoratore forte e onesto, che non si risparmiava e quindi gli capitava spesse volte di tornare a casa stanco. D’altronde si sa che si torna a casa freschi e riposati solo se si lavora poco. E’ sempre stato uno di compagnia e generoso, per cui quando andava a letto poteva davvero permettersi il sano, profondo e pacifico riposo del giusto. E’ vero, qualche bestemmia di troppo l’ha sicuramente tirata, ma semplicemente in automatico, e speriamo che almeno per il Padreterno contino più i fatti delle parole! All’arrivo del sabato, primo giorno di riposo dopo l’intera settimana lavorativa, poteva anche permettersi di indugiare un po’ di più a letto, a meno che ……E sì, a meno che la Rina non avesse bisogno di aiuto per lavori particolari nel pollaio o nell’orto. Quello era proprio uno di quei sabati estivi in cui si dormiva con le finestre aperte. Francesco e Andrea, sotto casa sua, stavano parlando con la Rina che ogni tanto gridava:
Ma nessuna risposta da Terzo, ed erano già le nove del mattino. Ad ogni viaggio con il secchio dell’acqua per i polli la Rina rilanciava le domande verso di lui ed aggiungendo agli altri: Chisà sa farà ancora tel lett? E allora, stremato, Terzo rispose sintetizzando tutto il benessere di cui stava semplicemente e in pace godendo:
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Il riposo del giusto
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