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Giorgio Corbucci
Petta l'oss

 

Racconta:  Francesco Ferri

nipote di Mario Ferri, el Maresciall

 

Terzo è sempre stato un lavoratore forte e onesto, che non si risparmiava e quindi gli capitava spesse volte di tornare a casa stanco. D’altronde si sa che si torna a casa freschi e riposati solo se si lavora poco.

E’ sempre stato uno di compagnia e generoso, per cui quando andava a letto poteva davvero permettersi il sano, profondo e pacifico riposo del giusto.

E’ vero, qualche bestemmia di troppo l’ha sicuramente tirata, ma semplicemente in automatico, e speriamo che almeno per il Padreterno contino più i fatti delle parole!

All’arrivo del sabato, primo giorno di riposo dopo l’intera settimana lavorativa, poteva anche permettersi di indugiare un po’ di più a letto, a meno che ……E sì, a meno che la Rina non avesse bisogno di aiuto per lavori particolari nel pollaio o nell’orto.

Quello era proprio uno di quei sabati estivi in cui si dormiva con le finestre aperte.

Francesco e Andrea, sotto casa sua, stavano parlando con la Rina che ogni tanto gridava:

Terso, en vieni gió? En t’alsi? Sa faré ancora tel lett?

Ma nessuna risposta da Terzo, ed erano già le nove del mattino. Ad ogni viaggio con il secchio dell’acqua per i polli la Rina rilanciava le domande verso di lui ed aggiungendo agli altri:

Chisà sa farà ancora tel lett? E allora, stremato, Terzo rispose sintetizzando tutto il benessere di cui stava semplicemente e in pace godendo:

 

Chisà sa farò? M’arcor!!!

 

 

Il riposo del giusto