Giorgio Corbucci |
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Era luglio inoltrato e da diversi giorni non si sentiva neanche un alito di vento. Nel primo pomeriggio c’era davvero tanta afa, era insomma quell’aria che Egisto era solito definire, con una smorfia sprezzante, “fanatica”. Nell’osteria, dove era un po’ più fresco, a quell’ora ci si trovava in pochi, giusto i pensionati e gli studenti in vacanza: noi c’eravamo sempre! Egisto chiese ad Angelo una birra, fresca di grotta, per godersi un po’ di fresco in pace tra persone amiche. Era uno generoso e voleva dividere quel fantastico piacere anche con Angelo:
“Angelo, bevi la birra che ti sfrissa il stomico”. |
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Voce del verbo sfrissare
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