Giorgio Corbucci |
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La bottega del fabbro era di giorno un punto di ritrovo per la gente di campagna, specialmente durante le giornate invernali di pioggia. Lo zio Miro lavorava e memorizzava le frasi e le situazioni più comiche che spontaneamente si verificavano. Un abruzzese ambulante, che periodicamente capitava in zona, nutriva una passione struggente per il vino, che, d’altra parte, era una delle pochissime cose belle della povera gente. Se gli offrivano un bicchiere di vino, tanto era il piacere che a volte recitava una breve filastrocca sollevandolo in alto prima di bere:
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Vino vinello
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