XVI° Concorso
2017 |
Tutte le poesie pubblicate qui da A.R. Ambrogiani |
Anna Rita Ambrogiani è nata a Urbino, dove vive e lavora. E' di antica origine urbinate e dalla famiglia, in particolare dalla nonna, ha ereditato una vera passione per la conoscenza delle origini, dei costumi e, quindi, del dialetto locale. Da diversi anni ha iniziato a raccogliere i termini dialettali soprattutto quelli "arcaici" della nonna con il semplice scopo di non dimenticarli.
E' venuta
a conoscenza dello poesia dialettale negli anni 1980 con
l'uscita delle prime poesie in dialetto Anni dopo le è capitato di leggere una nuova raccolta di poesie, "VTarcont in dialett", pubblicato dalla Associazione Pro Urbino. Così ha iniziato per scherzo a buttare giù qualche verso, per niente convinta di poter esprimere sensazioni con il ruvido dialetto dello nonno. Nonostante i primi timori, ha avuto il coraggio di continuare e presentare le prime rime. Fra queste "Me piac'ria" descrive tutte le sue incertezze e paure, ma poi, facendo le spallucce, si decide dicendosi: "S'en vaine gnent, el giudicarann chiatre...". Da allora si è resa conto che non sia vero, come dicono alcuni, che in dialetto si possono scrivere solo cose ironiche, lascive, satiriche o terra terra; il dialetto può arrivare nella profondità dell'animo come l'italiano, anzi diventa insostituibile per descrivere gli aspetti del vivere semplice e in contatto con la natura, come appunto l'Ambrogiani che vive in campagna nell'antico rustico dei suoi avi. Dal 2011 ha partecipato a tutti i concorsi di poesia dialettale indetti dalla Pro Urbino, ricevendone spesso meritati riconoscimenti. Vorrebbe pubblicare prima o poi un libro che raccolga tutte le sue numerose poesie.
Tutte le Poesie presentate, premiate o segnalate nei precedenti concorsi |
di Anna Rita Ambrogiani Urbino, 23 Aprile 2011 In Antologia XV Concorso 2016
El cant d’l’usignol… e le campan del Dóm sónne sciolte a festa t’la tarda sera del Sabot Sant. Du canti potenti ch’en se sovraponne, mo se integrene perfettament, un de qua, clatre immens de là, la cui potensa ariva fin al cel. E’ pac. Mai sentitt un còr cosé. Sto ad ascoltè. El són d’le campan argira pió e men potent com vlessa spiegass ben ma tutti, da tutt le part, cala e cresc, ariva tun tutt j angol, se spand tun tutt le vall. J fa eco el cant soav pió vicin. E’ magia. Pó… arman sol el cant dolc e prolungat d’l’usignol, armonios continua… t’la su’ vegghia del Sabot Sant.
di Anna Rita Ambrogiani Urbino, 19 Giugno 2015 In Antologia XV Concorso 2016
Le parole sono pietre” s’èn usate com le pietre… Le parole èn anca legér per volè só t’el cel, per comunichè sa chiatre in t’le piass, in t’i teatre… Volne e vann, per voc e scritt e d’le volt arivne dritt. C’è de bell… ch’en sarann mai fnitte!
di Anna Rita Ambrogiani Urbino, 18 Ottobre 2014 In Antologia XV Concorso 2016
Senti stormì le frond, un mormorì legér ch’entra t’i tu’ pensier, confond i dman sa j ier.
Senti pianin pianin un sgociolè fin … la nebbia ch’ fa da sfond, par ch’isola dal mond.
Mo el cant d’una civetta te fa chiapè ’na stretta, te leva dal torpor ch’atutiva i rumor.
’Sta nott misteriosa, ’sta nott nebulosa, che scivoland va via, sparisc t’el cel ormai seren, lasciand soltant ’na scia.
Nott fonda (tra sonn e vegghia) di Anna Rita Ambrogiani Urbino, 16 marzo 2015 In Antologia XV Concorso 2016
Piov sopra j acer montan nudi t’la nebbia invernal.
Piov t’la nott pacata, pioggia legera e sognata. Sognata, sognante torpor… Lontan… campan… Batt le or.
Pecorelle (en te fidè) di Anna Rita Ambrogiani Urbino, 1 Giugno 2013 In Antologia XV Concorso 2016
El cel è pien de coton, de pecorelle… Mansuete… Pien. Se movne apena tutte d’un vers, candide t’l’azurr.
Mo da clatra part, de là, è grig scur, ner che mett paura… Com un lupp in aguat, pront a sompè.
di Anna Rita Ambrogiani Urbino, 22 Marzo 2015 In Antologia XV Concorso 2016
Che pussa, che pussa, che pussa, che pesta! Un giorne tra ’sta robba l’Italia s’è desta. ’Na porcheria, ’na schifensa, un stabión, un bel miscuglie d’intruglie, poltiglia, stabiera, un bosme!!! ’Sa ch’è statt, com’è statt, chi è statt? En se sa… e mai se saprà, mo intant è cosé, e cosé pó sarà?! Mo, un giorne ch’te stuffi, ma chi t’fa ’ste mal, Te, alsa la gamba … e tiri el Stival!!!.
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