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XVIII°  Concorso  2019

PRELIMINARI

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Introduzione di Carmen Dionigi Presidente della Associazione PRO URBINO


Il Concorso "Renzo de Scrilli" giunge alla diciottesima edizione. Ormai il premio è maggiorenne, ed è forse non casuale il fatto che quest’anno sia iniziato un processo di maturità, di rinnovamento e apertura che speriamo prosegua negli anni a venire. Abbiamo deciso di posticipare i tempi del concorso proprio perché avvertivamo, come Associazione Pro Urbino, ente banditore del premio, che vi era una certa stasi nelle ultime edizioni. Con qualche mese in più abbiamo quindi cercato, e crediamo di esserci riusciti almeno in parte, di imprimere una nuova carica al concorso che, se conta diciotto edizioni, tuttavia ha ben più di vent’anni se il primo bando risale al 1998. Ci auspichiamo che in futuro la vitalità del premio cresca ancora di più.

Atteso da tutti come un appuntamento fisso, la Pro Urbino è felice di non interrompere anche la tradizione dei volumi di V’L’ARCONT IN DIALETT, e dà alle stampe questa nuova edizione che contiene come ogni anno tutti i testi concorrenti nonché una sezione antologica con opere fuori concorso. Siamo lieti tra l’altro che abbia vinto per la sezione poesia un testo che richiama l’insegnamento del dialetto. Se ancora oggi possiamo bandire questo concorso è perché il dialetto vive, e dobbiamo tutti sforzarci di affiancare alla nostra bella lingua italiana anche il dialetto, altrimenti sarà un patrimonio culturale perduto per sempre.

Per quanto concerne il concorso e la redazione di questo volume un doveroso ringraziamento va fatto alla giuria, al suo presidente, Sanzio Balducci, e all’infaticabile segretario e anima del premio, Michele Gianotti, che assieme ad Alberto Luminati con passione si tuffano come sempre nella composizione del libro, realizzato poi con professionalità dalla copisteria “L’Asterisco” copia per copia.

La sezione antologica di quest’anno, eccezion fatta per alcune poesie fuori concorso di Anna Rita Ambrogiani, è interamente dedicata a Vittorio Santini. Maestro, direttore didattico e infine ispettore, a dispetto del ruolo non si fece mai problemi a rimanere allegro e a contagiare di allegria chi gli stava intorno. Nei suoi scritti, composti in italiano ma permeati di inserimenti, battute, e modi di dire dialettali, si respirano infatti quella goliardia e spensieratezza che lo contraddistinguevano. Nonostante risalgano alla prima metà del Novecento, tuttavia leggere i suoi diari e le sue brevi pièce teatrali non ci catapulta in un mondo così lontano. Vuoi per le ambientazioni a noi familiari, vuoi per la freschezza e scorrevolezza del comporre, tuffarsi in quella Urbino risulta assai piacevole.

Complimenti a tutti i partecipanti al concorso e lunga vita al dialetto!
 

 

Presentazione di Sanzio Balducci Presidente della Commissione Giudicatrice del Concorso

 

Anche questa tornata del concorso dialettale di Urbino ha avuto la sua buona partecipazione di poeti e scrittori, seguendo in parte una ormai lunga tradizione, ma innovando in direzione di una maggiore libertà espressiva e compositiva. Lo schema del dialetto come intrattenimento comico, per serate allegre fra amici, ha lasciato spazio alle descrizioni ambientali, ai ricordi, ai personaggi urbinati significativi del passato, portandosi dietro riflessioni sul senso di questa vita e degli accadimenti moderni. Quanto alle tecniche compositive si nota una sempre più accentuata scelta in direzione di schemi liberi, come è ormai d'uso nella poesia in italiano e nella migliore poesia dialettale. Quasi tutti i concorrenti sono di Urbino e il loro dialetto è quello odierno della città che come ho segnalato più volte si è fortemente evoluto negli ultimi decenni in direzione dell'italiano; lo si deduce particolarmente dal confronto con il dialetto dei partecipanti di Acqualagna, Fermignano e Peglio, che per certi versi rappresentano quello che l'urbinate era cento-duecento anni fa.

Che questo concorso sia utile si nota anche dal sorgere di nuovi validi poeti di Urbino apparsi sulla scena negli ultimi anni, alcuni dei quali non erano presenti in questa occasione. Ma non possiamo che apprezzare questa costante iniziativa della Pro Urbino e dei suoi dirigenti.

 

 

BANDO

 

Art. 1 L’Associazione Pro Urbino con il patrocinio dell’Amm.ne Comunale bandisce la diciottesima edizione del Concorso di Poesia Dialettale Urbinate "Renzo De Scrilli" articolato nelle seguenti due sezioni:

a. POESIA;

b. PROSA drammatica, NARRATIVA e INDAGINI DIALETTALI.

Per INDAGINI si intende una delle seguenti forme letterarie: ricerca di filastrocche, ninne nanne, indovinelli, canti tradizionali e ricerche storiche sul dialetto.

Art. 2 Cimentandosi nelle stesse forme di cui all’art. 1, ma concorrenti in due categorie giovanili riservate, potranno partecipare anche i ragazzi da 8 a 13 anni e da 14 a 18 anni.

Art. 3 Possono partecipare i cittadini nati nei seguenti comuni, anche se residenti altrove: Urbino, Acqualagna, Auditore, Belforte all’Isauro, Borgo Pace, Cagli, Carpegna, Fermignano, Fossombrone, Frontino, Frontone, Lunano, Macerata Feltria, Mercatello sul Metauro, Montecalvo in Foglia, Montefelcino, Peglio, Petriano, Piandimeleto, Pietrarubbia, Piobbico, Sant’Angelo in Vado, Sassocorvaro, Tavoleto, Urbania e Vallefoglia.

Art. 4 È ammesso un massimo di tre testi per concorrente, non necessariamente della stessa categoria. A puro titolo esemplificativo, è possibile presentare 3 poesie; oppure 2 poesie e un racconto; o anche 1 poesia, 1 racconto e 1 indagine, ecc.

Art. 5 Sono ammessi testi recenti o meno, anche testi apparsi in stampa; non sono ammessi testi presentati in precedenti edizioni e testi premiati, pena l’esclusione dal concorso anche a giudizio avvenuto.

Art. 6 I testi partecipanti dovranno riportare correttamente e chiaramente: titoli; nome e cognome dell’autore; indirizzo e recapito telefonico; sezione in cui si presenta il testo; età nel caso si concorra in una categoria giovanile.

Art. 7 I concorrenti dovranno inviare i testi entro e non oltre il 31 dicembre 2018, preferibilmente via e-mail ad ENTRAMBI gli indirizzi michele.gianotti@gmail.com e aprourbino@gmail.com oppure consegnarli a mano o inviarli per posta raccomandata (farà fede il timbro postale) alla sede di via S. Domenico 1. I testi consegnati a mano o inviati per posta dovranno essere in numero di cinque copie identiche ciascuno. I lavori presentati non saranno in alcun modo restituiti e resteranno di proprietà della Pro Urbino che avrà facoltà di pubblicazione.

Art. 8 La composizione della giuria sarà resa nota solo nel verbale finale. Essa stilerà la graduatoria finale. Le sue decisioni sono inappellabili ed insindacabili. Saranno decretati quattro vincitori: per le sezioni a. e b. e per le due categorie giovanili; sarà facoltà della giuria segnalare uno o più testi meritevoli di menzione per ogni sezione e categoria giovanile. Ai vincitori verrà assegnato un premio; ai segnalati verranno consegnati attestati di merito con una motivazione; a tutti i concorrenti verrà dato un attestato di partecipazione. La cerimonia di premiazione avverrà nel mese di marzo 2019, e ne verrà data comunicazione preventivamente a tutti i partecipanti. In occasione dell’evento, sarà presentato anche il volume che raccoglierà tutti i testi partecipanti, immagini storiche e un’antologia di testi dialettali.

Art. 9 La partecipazione al Premio è assolutamente gratuita e non è necessario il tesseramento alla associazione. Il volume antologico però verrà donato solo ai concorrenti che si dimostreranno in regola con l’iscrizione alla Pro Urbino per l’anno corrente.

Si ricorda che la quota di iscrizione 2018 è di € 20,00, da versare sul Cc. Bancario n° 180173 intestato a: Associazione Pro Urbino, BCC Metauro (IBAN IT14R08700 68701 000100 180173) oppure da pagare direttamente presso la sede in via S. Domenico 1, contattando preventivamente Attilio Fini al num. 338 8434973.

Art. 10 Alla consegna dei testi, si intendono accettati tutti i dieci articoli del presente bando.

La presidente Carmen Dionigi

 

 

CONCORRENTI

(in ordine alfabetico)

 

NOME

POESIA

CITTA'

Ambrogiani Anna Rita

Falcetta di Luna

L'usignol

Tra l'imbra e l'ambra

Urbino

Bernini Arturo

Le donn arconten la vita che facevne in campagna (prosa)

Urbino

Bocconcelli Maria Cristina

Na streda animeta

Urbania

Busignani Luca

Bramant

Pippi el barbier

Cagliari

Calavalle Alberto

La ballata dla scompessa

Nonn e nipot davanti al semafre

Urbino

 

La lellera (prosa)

 

Capellacci Anna Maria-

Dal dutor (prosa)

Urbino

Fraternale Egisto-

El pret e i parochien

Urbino

Fucili Luana-

El temp che passa

En scordè el dialett

I avrò da metta la maja

Urbino

Fucili Simonetta-

Ardua è la scelta

Urbino

 

Che Urbin!

 

Galli Enaide-

La ricamatric

Rusty, el mi'cagnulin

Recitina cantata di 70 anni fa (prosa)

Urbino

Luslini Oliviero

A Davide

El brillantin

Urbino

Mangani Gianfranco-

Marche

Acqualagna

Pierfelici Virgilio-

El prim aquilon

Il sorriso dei miei ricordi

Fermignano

Quieti Ines-

Certi amori non hann segreti

'Na bella faccia

Sarà stat el destin

Urbino

Ruggeri Gianfranca-

A proposit de Natal

Cle favol d'na volta (prosa)

Urbino

Spaccazocchi MariaTeresa-

Diversamente uguali

La sporta

Peglio

Speranzini Giorgio-

El cuntadin

Ancona

Volponi Massimo-

Passat prossim

Urbino

 

 

 

Verbale della Commissione giudicatrice

XVIII Concorso di Poesia Dialettale "Renzo De Scrilli"

Il giorno 3 Aprile 2019 nella sede dell'Associazione Pro Urbino, via San Domenico n.1 in Urbino, alle

ore 16:30 si e riunita al completo la Commissione giudicante del XVIII Concorso di poesia dialettale

urbinate "Renzo De Scrilli" per prendere in esame le opere inviate a concorso e formulare le

graduatorie. La Commissione e composta da Sanzio Balducci, presidente, Michele Gianotti,

segretario, Francesco Duranti, Davide Mascioli e Amleto Santoriello.

Ricordati i criteri generali stabiliti dalle norme del concorso, esaminati i testi ed espresse le

valutazioni, la Commissione ha deciso quanto segue:

Premio per la poesia:

1° Classificato: Luana Fucili con En scordè el dialet

2° Classificato: Massimo Volponi con Passat prossim

3° Classificata: Enaide Galli con La ricamatric

Premio unico per la prosa:

1° Classificato: Anna Maria Capellacci con Dal Dutor

Poesie Segnalate (in ordine di nome):

Pippi el barbier di Luca Busignani

La ballata dla scompessa di Alberto Calavalle

El brilantin di Oliviero Luslini

A proposit de Natal di Gianfranca Ruggeri

Diversamente uguali di Maria Teresa Spaccazocchi

 

In allegato vi saranno le motivazioni che hanno portato alla scelta dei vincitori.

Alle ore 17.30 si chiude la riunione.

In fede,

Letto e sottoscritto da:

Sanzio Balducci, presidente; Michele Gianotti, segretario;

Francesco Duranti; Davide Mascioli; Amleto Santoriello.

 

 

 

Giudizi e Motivi della classifica

 

1ª Classificata per la poesia

En scordè el dialett Luana Fucili

Il componimento rivela nell'immediatezza il valore del dialetto: una tradizione, una cultura che dev'essere imparata dai più piccoli e che non dev'essere persa. Si sottolineano le differenze sostanziali tra il dialetto urbinate e quello dei paesi limitrofi, sfumature che consistono in un apparente semplice cambio di vocale a-e, ma che determinano la fondamentale diversità nella pronuncia. La scuola migliore per imparare il dialetto è la conversazione domestica coi nonni tanto che, come afferma il nipote dell'autrice: quant vag dai nonn facc prest a imparè. Nel dialetto si racchiudono ricordi, affetti legati a determinati luoghi, personaggi, scorci caratteristici di un paese che meritano di essere sempre tramandati e coltivati.

La scorrevolezza dei versi è data anche dal destinatario del componimento, Federico, che dalla nonna è spinto all'attenzione verso questa antica tradizione che, di luogo in luogo, pur avendo radici comuni, cambia notevolmente.

 

2ª Classificata per la poesia

Pasat prossim Massimo Volponi

 

Il passaggio del tempo è il tema della poesia. L'anno è passato e le varie similitudini sottolineano il naturale trascorrere del tempo: i mesi passano rapidamente come scorre l'acqua di un fiume o come finiscono le nevi sulla vetta di un monte, con i nostri sogni e le nostre speranze. Il nuovo anno, accolto con festeggiamenti a seguito dei saluti a quello appena trascorso, sarà presto destinato a concludersi e ad essere storia. Questo scorrere così inesorabile del tempo, che da presente è subito passato prossimo, denota che il tempo, così fuggevole, è come se non esistesse.

La forma semplice e ritmica in quartine a rima baciata, conferisce al componimento scorrevolezza ed immediatezza.

 

3ª Classificata per la poesia

La ricamatric Enaide Galli

 

La poesia è il frutto della riflessione silenziosa e solitaria di una donna che ha atteso i suoi sogni tutta la vita. L'illusione di un affetto sempre atteso e mai avuto, riporta alla mente della pensante i sogni e le speranze che fin dalla giovinezza la accompagnarono; persino il corredo, preparato per affrontare una vita familiare secondo la tradizione, è rimasto: mai apert al sol tel fond del casett.

La potenza della riflessione, lascia emergere nella calma e nel silenzio che pervadono il componimento, un quadro di tenerezza e di realtà mai vissute, forse fermate da qualche schema 'borghese' o individuale mai superato. Tempo, sogno, illusione e speranza, in netto contrasto con il presente, sono gli elementi che 'ricamano' teneramente e finemente la poesia nell'immagine di un tramonto che volge al termine, chiara allusione alla conclusione della vita della protagonista.

 

1ª Classificata per la prosa

Dal dotor Anna Maria Cappellacci

Il brano dipinge il quadro dell'attesa dal dottore. Le immagini che emergono sono due: quello presente e quello passato. Oggi si passa il tempo col telefonino, con una rivista o coi cruciverba, e ci sono i numeri di attesa; i pazienti, alcuni armulitti per mascherare al meglio i malanni, si confrontano, si guardano, chiacchierano.

Il ricordo dell'autrice va al passato, quando in sala d'attesa le donne, per ottimizzare il tempo, si davano a lavori di ricamo e di cucito alternandoli a qualche maldicenza. I giovani guardavano stupiti gli anziani che spesso erano dal medico, ma l'inesorabile trascorrere del tempo ha portato ad un cambio di ruoli: chi guardava l'anziano, è ora guardato dal più giovane. La gente, che attende il suo turno, se anche non ricama e non cuce, è la stessa di tanti anni fa e così avvilita e sconsolata, va otra dal dotor.

Il brano è scritto in modo semplice e spontaneo e l'immediatezza delle immagini, che vengono presentate, permette di apprezzare il presente ed il passato narrato.