Attilio Fini POESIE IN DIALETTO & INDAGINI DI COSTUME |
Raccolta e uso "differenziato" della carta
Pisciatina della nonna Modo assai inconsueto di giocare; che consisteva nel posizionarsi a gambe divaricate, inclinati in avanti con il sedere rivolto alla direzione di gioco, la pallina a terra ad uguale distanza dai piedi, veniva colpita schiccando il dito indice con il pollice Raccolta e uso "differenziato" della carta Roberto era il più nervosetto e attaccabrighe del gruppo, aveva la fama di maleducato, perché spesso rispondeva per le rime agli adulti (cosa assolutamente proibita ai bambini). Anche nel gioco delle palline Roberto mise in evidenza la sua indole trasgressiva inventando una moda detta: "pisciatina della nonna". Una domanda sorse spontanea; come era venuto a conoscenza Roberto della posizione fisiologica della nonna all'atto della pisciatina? II vicolo era abitato da numerose famiglie, i cui appartamenti all'interno dei vecchi palazzi erano tutti sprovvisti di bagno, tranne rarissimi casi. Solitamente esisteva un bagno nella scala, che veniva usato in comune da tutte le famiglie del condominio. Capitava spesso quindi di entrare nel bagno occupato da un'altra persona sia maschio che femmina. Forse è così che Roberto scoprì la posizione della nonna. Anche nel palazzo da me abitato, un unico bagno a metà delle scale, serviva alle esigenze di cinque famiglie numerose. Uno dei problemi che si doveva affrontare quotidianamente, era l'approvvigionamento della carta. Non essendoci allora carta igienica né a un velo né a due veli, risultava veramente difficile superare questa difficoltà. Allora esistevano fondamentalmente tre tipi di carta: 1) carta detta di "paglia" che veniva riciclata da prodotti alimentari non oleosi, ma questa aveva un uso prevalentemente terapeutico, dopo essere stata accuratamente bagnata con acqua fresca, veniva posta nei numerosi bernoccoli, che noi bambini ci procuravamo, per bloccare eventuali pericolose emorragie. 2) Carta "oleata", riciclata da prodotti alimentari oleosi e salumi vari. 3) Carta di giornale. Il primo tipo non era consigliabile perché troppo ruvido, il secondo scivolava troppo ed era quindi antigienico, restava quindi la carta di giornale. La lettura non era certo una prerogativa degli abitanti del vicolo, gli unici giornali disponibili, erano fotoromanzi o settimanali rosa come "Grand Hotel", che comunque dovevano essere letti da decine di persone prima dell'uso, ma soprattutto venivano usati con amarezza, perché erano l'unica fonte d'informazione su fatti e misfatti di personaggi dello spettacolo e dei "Cinematografo". Le discussioni tra le donne e le ragazze del vicolo, vertevano principalmente su questi argomenti. Per avere la sicurezza della presenza giornaliera della carta si decise di stendere un regolamento, che così recitava:" Ogni famiglia deve apporre settimanalmente tra il tubo di scarico ed il muro, minimo 100 foglietti di carta di giornale delle dimensioni di 20x20 cm. Fu questo regolamento che aumentò la lettura dei giornali nel nostro condominio. Determinando una rarissima operazione "cultural-fisiologica". |