Attilio Fini POESIE IN DIALETTO & INDAGINI DI COSTUME |
Raccolta e smaltimento dei rifiuti
Mode minori - Tuft' e bon tutt - Gnent' e bon gnent - Tute e bon strada pulita - Gnent' e bon strada pulita Queste piccole regole erano una premessa per chi le pronunciava, a ciò che si poteva o non si poteva fare durante il gioco. Raccolta e smaltimento dei rifiuti Vi era anche allora una certa attenzione all'ecologia e all'ambiente, anche se i problemi erano minimi. Non esistevano cassonetti per la spazzatura né in centro né in periferia, la discarica era al di sotto della cinta muraria di Urbino, nella zona di San Bartolo, si era infatti costruito un buco ad arte nelle mura storiche, attraverso il quale venivano scaricate le immondizie, evidentemente non erano ancora stati organizzati convegni sull'importanza delle cinte murarie dei centri storici. La raccolta dei rifiuti non era molto complessa, ogni famiglia aveva il proprio contenitore o "secchi di'a mundessa" con in fondo un robusto pezzo di carta per evitare l'accumularsi di sporcizia alla base. Il "secchio" veniva riempito di rifiuti mediamente in tre o quattro giorni. I rifiuti erano prevalentemente di natura organica, in particolare bucce di patate e ossa di gallina o di coniglio così ben "pluccate" che brillavano di luce propria, difficilmente infatti nei rari casi che si poteva mangiare un arrosto, rimaneva qualche grammo di carne attaccato all'osso; non erano presenti nel secchio: scatole, scatolette, bottiglie in plastica, pannolini, contenitori vari ecc. Ogni mattina alla stessa ora giungeva il motocarro con cassone incorporato, dotato di quattro aperture nella parte superiore che permettevano lo scarico del contenuto del "secchi". I due addetti alla raccolta erano muniti di un piccolo corno di ottone suonavano per richiamare l'attenzione delle donne che ordinatamente portavano la loro scarsa produzione di rifiuti. II controllo igienico del "secchio" era affidato ad uno dei due addetti, che non di rado richiamavano le donne ad una maggior attenzione nel pulire il "secchio", e se lo ritenevano necessario anche alla sua sostituzione. Ai due lati del furgone si poteva leggere la scritta 'Nettezza urbana" di colore blu su sfondo grigio. Un amico mi confidò un suo dubbio sul significato della scritta, si chiedeva infatti, perché se il servizio di raccolta veniva fatto nella città di Urbino la scritta non era 'Nettezza Urbino". Il dubbio fu sciolto da una precisa spiegazione di mio fratello maggiore, che studiando l'odiato latino mi chiarì il significato della parola urbe, da cui urbana. Quella scritta sul furgone mi fece comprendere che il latino non era prerogativa delle messe e dei rosari del mese di maggio nei quali mi ricordo il sibilare della esse finale nei ora pro nobisss... . |