Servizio uscito il 13 gennaio 2006 ne:

IL  DUCATO

periodico dell’ Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino

 

Tour lungo l’antica cinta difensiva:

le passeggiate sono interrotte da strutture private, abitazioni, orti e giardini

 

Tutti  gli  scempi  intorno alle mura

 

Mechelli: "Nel tempo sono nate situazioni difficili da dipanare

 

LUISIDA DE IESO

CONCITA MINUTOLA

 

Un ristorante accanto alle mura, un'antenna per la telefonia e una cabina dell'Enel: le mura cittadine continuano a far discutere, dopo battaglie legali e proposte di cittadini. Al centro delle polemiche ci sono i camminamenti - alcuni tratti della cinta non sono liberi e orti e giardini impediscono il passeggio - ma anche strutture a ridosso delle mura. La vicenda è stata anche esaminata dal ministero dei Beni Culturali che ha chiesto alla Soprintendenza della Marche di favorire una soluzione. "Nel tempo si sono create situazioni che non è facile dipanare - dice Lino Mechelli, assessore ai Lavori pubblici - e assieme alla Soprintendenza   cerchiamo   di liberare le mura da manufatti e servitù ma posso dire che sono abbastanza libere". Il ristorante 'Il ragno d'oro', addossato alle mura in piazzale Roma e lì da cinquanta anni, è stato oggetto di una ricognizione tecnica affidata dalla Procura della Repubblica di Urbino all'ingegnere Antonio Santese. Nell'area, di proprietà comunale,   sono  possibili  solo interventi di riqualificazione paesistico-ambientale" e bisogna "eliminare le strutture improprie", si legge nella valutazione. All'edificio in muratura è stato aggiunto un gazebo. Secondo Santese "non può essere considerato un   progetto   di riqualificazione paesistico-ambientale perché non mira alla valorizzazione delle mura ma unicamente alla ristrutturazione e ampliamento di un immobile peraltro di dubbia legittima esistenza". Successivamente, sono stati realizzati nuovi servizi igienici che hanno provocato non poche proteste. Adesso l'amministrazione comunale si è impegnata a eliminarli. "L'obiettivo è un progetto per la sistemazione dei gabinetti in un luogo interrato. E' nell'elenco delle opere da realizzare nel 2007", dice Mechelli.

L'amministrazione   sta anche trattando con il gestore di telefonia Tim per una diversa collocazione dell'antenna in via giro del Cassero che ha scatenato polemiche in passato per i problemi di impatto paesaggistico e per i rischi per la salute degli abitanti. "È vietato apportare modifiche perché l'area è vincolata e quindi saranno costretti a scendere a patti", spiega Mechelli.  Roberta Quattrini, addetta stampa della Tim conferma che "il gestore sta valutando la questione assieme all'amministrazione e sta analizzando il da farsi". Chi percorre le mura da Porta Valbona alla Fortezza Albomoz si imbatte invece in una cabina Enel che sta per essere rimossa e spostata alle spalle del commissariato di polizia, come spiegano all'ufficio tecnico comunale. Non è possibile salire fino al Parco della Resistenza anche per la presenza di abitazioni private. La relazione tecnica suggerisce che si potrebbero creare "opportuni percorsi e restituire l'intera area al comune".

Secondo il procuratore generale Claudio Coassin, che ha commissionato l'inchiesta, non stati rilevati reati ma solo irregolarità. A Porta S. Lucia, il camminamento sfocia in un giardino privato e non si può salire sul bastione. "Si può ripristinare il camminamento lungo il tratto essendo la zona non occupata da edificazioni e sarebbe addirittura possibile arrivare fino a Porta Lavagine creando opportuni percorsi", fa notare Santese. In Via dei Morti, dopo l'intervento del comune, sono stati rimossi alcuni capanni. Alcune famiglie hanno invece fatto ricorso al Tar. La famiglia De Angelis ha abbattuto una tettoia per le auto accanto alla casa. "Le mura devono essere visibili ma devono essere tenute in ordine - dicono i De Angelis. "mentre a porta S.Bartolo, ad esempio, il parchetto è abbandonato".

Intanto il restauro delle mura va avanti. In primavera sarà completato l'ultimo tratto tra S.Lucia e piazzale Roma, finanziato con 250 mila euro, dice l'architetto Biagio de Martinis che dirige i lavori dal 1992. "Sono stati coperti ormai 2 chilometri e tra non molto inizie-ranno anche i lavori per il restauro del bastione S.Caterina, accanto all'Orto dell'Abbondanza, che costeranno altri 250 mila euro".

 

 

 LE  MURA:  ORIGINE E STORIA              

 

Oltre duemila anni a difesa della città

 

Lo storico Procopio racconta come fallì l'assedio dell'esercito dei bizantini

 

La cinta muraria è stata costruita tra III e II secolo a.C. Brevi tratti della cortina difensiva sono stati inglobati in strutture edilizie medievali. In età tardo-romana e bizantina le mura sono state un baluardo contro gli eserciti stranieri. Come racconta lo storico bizantino Procopio nel 538 d. C, i bizantini non riuscirono a espugnare la porta settentrionale, difesa da duemila Goti. Questi ultimi capitolarono non per una sconfitta ma per mancanza d'acqua. Con il miglioramento delle condizioni economiche nei secoli XI-XIII la città riprese ad espandersi con nuovi borghi al di fuori delle porte di origine romana, spesso in sovrapposizione ad edifici esistiti in età imperiale. Nel 1284-1285 la cinta muraria resistette al lungo assedio delle truppe pontificie contro quelle di Guido il Vecchio. Altri tratti di mura costruite tra '300 e '400 sono stati inglobati nella nuova cinta in mattoni, iniziata nel 1507 ed edificata sotto Francesco Maria della Rovere.

(fonte: "Le mura di Urbino tra tardoantico e medioevo" di Mario Luni e Anna Lia Ermeti)