Indietro GIUSEPPE  DELL'AGATA

Testimonianze

 

Nasce a Sassa de L'Aquila il 10 novembre del 1876, da Enrico Dell'Agata e da Carlotta Carli Antonelli. Dopo studi classici liceali, per il suo talento artistico, viene indirizzato dal maestro e amicoTeofilo Patini, al Regio Istituto Supe-riore di Belle Arti di Napoli, dove e allievo di Domenico Morelli. Nel 1898, ottenuto il diploma e l'Abilitazione all'insegnamento del disegno nelle scuole Tecniche e Normali, torna a L'Aquila e collabora, come discepolo particolarmente stimato, nell'atelier di Patini; un frammento nella memoria di famiglia racconta il tempo occorrente - due mesi! - per dipingere la mano del "frate santo" nel famoso quadro "Pancia e cuore". Insegna nella Scuola serale di Arti e Mestieri, diretta da Patini e in una Scuola di Disegno e Calligrafia, costituita nel 1904, diretta da Giovanni Giuliani, con la presidenza onoraria dello stesso Patini. Nel 1902 sposa Edvige Cerulli; testimone di nozze e I'amico Patini, che regala agli sposi il bozzetto della "Primavera".

I figli Bianca e Lelia nascono nel 1903 e 1904, Mario e Nicola nel 1907 e 1910.

Nel 1907 ottiene la nomina di professore di disegno nella Regia Scuola Tecnica di Penne, della cui direzione e anche incaricato; come pure nella Regia scuola di Arti e mestieri "Mario dei Fiori", dove insegna ornato e calligrafia e materie letterarie. Nel 1922 chiede e ottiene il trasferimento a Salerno, dove i figli possono frequentare le scuole superiori. Li prosegue nel suo impegno di educatore e conferenziere, anche nella Universitą Popolare. Ammalatosi nel 1925, lascia la scuola per tornare con la famiglia a L'Aquila. Muore a Teramo, dove era stato trasferito nel ricovero, il 5 marzo 1928. Da articoli e note di cronaca di giornali e periodici, soprattutto abruzzesi (L'Indipendente, Il Corriere Abruzzese, La Cronaca Abruzzese, L'idea Nazionale, L'idea Abruzzese, La Patria, Lo Svegliarino di Chieti, II Mattino) abbiamo notizie della sua attivitą di pittore e di persona impegnata culturalmente nella societą e nella scuola, per la quale concepisce e auspica idee di riforma illuminate e anticipatrici; interes-santissima e attuale e una sua relazione di denuncia e allarme sulla scuola del 1921, inviata al ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce; dedica un impegno speciale all'educazione e formazione attraverso I'arte e il disegno dal vera. Sappiamo del suo ritorno a L'Aquila da Napoli, dopo il diploma e I'abilita-zione all'insegnamento, di sue opere a pastello e acquerello (ritratti e l'"artistico portone" del Palazzo Benedetti) esposte nelle eleganti vetrine del signor Cerroni, delle pergamene miniate per la cittą dell'Aquila, doni al Padre musicista tirolese A. Hartmann e al Padre Teodosio da S. Detole, della realizzazione di due grandi tele, scomparse dagli anni cinquanta, per la volta della nuova chiesa di S. Donate a San Valentino: una "Sacra Famiglia" e "L'incoronazione della Vergine" (il modello per la figura del Bambino, nudo in piedi, definita nell'articolo "fiera e simpatica" fu il figlio Mario a due anni e mezzo). Sappiamo di iniziative di mostre e di conferenze per la Societą Operaia di Penne: "Sull'arte e il suo potere educativo", sul 34° anniversario della fondazione, sullo Statuto; sulla "Osservazione estetica" nella Scuola Tecnica di Salerno, con i programmi di visite guidate al duomo e alla cittą. La malattia interrompe crudelmente il suo multiforme impegno, nutrito da fervide idealitą di antico rigore etico. Il tipografo Vecchioni di L'Aquila, pubblicando il libra Discorsi e Poesie, lodato in una lettera ricevuta da Benedetto Croce, annuncia la pubblicazione di un secondo libro: Lezioni di Estetica, il cui dattiloscritto rimase nelle mani del direttore dell'Ospedale di Collemaggio, prima sede del suo ricovero, senza seguito e finora non trovato.

Elenchiamo tra le sue pubblicazioni: la Com-memorazione di Teofilo Patini, suo venerate maestro e amico, tenuta su invito del Comune di Penne, il 23 dicembre del 1906 e stampata da Del Laura di Loreto subito dopo; Visioni Balcaniche, versi, nella Rivista Abruzzese, agosto-settembre del 1913; Discorsi e Poesie, stampato da Vecchioni, L'Aquila 1915; A le donne italiane, La Fiorita 1915; // Sirventese delle Genti, versi, Del Laura 1916; Consacrazio-ne, Del Laura 1916.

Nei 1906 realizza 26 tavole piu 7 tavole, per I'insegnamento della Prospettiva Lineare e della Prospettiva nell'arte. Nel 1923 laTipografia Beraglia di Salerno stampera il manuale: Elementi di Prospettiva Pratica per le scuole complementari.