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Le vie  dei  presepi  2002 - 2003
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I Presepi della Campania
• Presepe kolossal (5 x 5x 5 m) del M° GiuseppeCascella di Nocera inferiore (Salerno);
• 10 Presepi della tradizione napoletana del M° Giuseppe Cascella.
      I Presepi della Puglia
• 20 Presepi (50 x 60 cm) della Pro Loco di Crispiano (Taranto)
• alcuni Presepi in ceramica del M° Emanuele Esposito di Grottaglie (Taranto)
• 15 Presepi a tema vario.
      I Presepi delle Marche
• Presepe Brandani, Oratorio di S. Giuseppe;
• Presepe in terracotta dipinta attribuito al Brandani, chiesa di S. Caterina d’Alessandria;
• Statue per Presepi dello scultore Raffaele Morelli di Montefelcino;
• Presepi del ceramista Violini (Urbania);
• Bassorilievo in gesso realizzato dagli alunni della Scuola Elementare di S. Ippolito;
• Presepi in ferro battuto di Fulvio Santini;
• Presepe in pietra delle Cesane e Presepe tradizionale verticale in ceramica di Luciano Biagiotti (Urbino),
• Presepe su zattera di Luciano Biagiotti e Piero Demitri (Urbino)
• Presepi scolpiti nel legno di Ontani Balsaminì (Urbino);
• Presepe tradizionale urbinate a cura di Mafalda Caroni (Urbino);
• Presepe tradizionale urbinate a cura di Renato Duranti, Roberto Magi, Enzo Monceri e Mirco Rusciadelli,
• Presepe realizzato con materiali di recupero dagli alunni della Scuola Elementare di Piansevero (Urbino)
• Presepe surrealista realizzato da Mauro Patarchi con la collaborazione di Paolo Morri (Urbino),
• Presepe in cartapesta di Sanzio Cartoni (proprietà Eligio Dini, Urbino), -
• Presepe della tradizione napoletana (proprietà Katia Petrolati, Urbino);
• Presepe in gesso della tradizione napoletana (proprietà famiglia Locatelli, Urbino).
 

(Altre notizie:  http://www.urbinoinrete.it/Rete_Civica/Natale/via_presepi.htm)

 

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- COMUNICATO STAMPA -

“Le vie dei Presepi”

La Natività protagonista ad Urbino durante le festività natalizie 2002

URBINO (Pesaro) - Dall'8 dicembre al 6 gennaio 2003 Urbino, la città marchigiana patrimonio dell'Unesco, celebre per la dinastia dei suoi Duchi dai Montefeltro ai Della Rovere (dal 1400 al 1600), per aver dato i natali a diversi artisti del calibro di Raffaello e Barocci, e per i suo prestigiosi monumenti, ospita una singolare iniziativa denominata "Le vie dei Presepi".

Protagonisti, negli angoli più suggestivi del centro storico, saranno tante Natività realizzate artigianalmente da diversi artisti con i più disparati materiali (pietra, cartapesta, stoffa, ceràmica, sughero, ecc.). I Presepi, da quelli più rappresentativi provenienti dalle capitali indiscusse di quest'arte (la Puglia e la Campania con in testa Napoli), daranno vita ad un singolare percorso espositivo nel cuore della cittadina.

Partendo dall'oratorio di San Giuseppe, dove si trova il capolavoro in stucco a grandezza naturale che l'urbinate Federico Brandani ha realizzato verso la metà del '500, l'itinerario porterà i curiosi nelle principali vie del centro storico, la Rampa Elicoidale di Giorgio Martini, luoghi sacri, edifici pubblici, fino ad arrivare nel quartiere, di nuova costruzione, La Piantata.

Tra tutti, però, spiccherà all'interno del Duomo urbinate, un presepe da "record" realizzato dal maestro Giuseppe Casciella, di origini salernitane. Si tratta di un vero e proprio Guinness dei primati: tutto realizzato a mano con materiali naturali, delle dimensioni di 5 metri di altezza, 5 di larghezza, 4 di profondità, senza tralasciare le 300 case (tutte illuminate), 500 pastori, statue in movimento, cascata, laghi.

Oltre ad artisti noti nei campo, la creazione degli oltre 50 presepi è affidata anche a privati cittadini, scolaresche, associazioni, contrade ed enti dio.

All'interno del complesso monumentale San Francesco, spazio alia ceramica, per l'esattezza a forme e decori, rappresentanti la nascita di nostro Signore Gesù Cristo, provenienti da due importanti centri e scuole di produzione dell'antica arte: Urbania e Grottaglie.

Infine, per tutto il periodo di apertura della mostra itinerante, sarà allestito un mercatino di prodotti e di addobbi natalizi. Dal vivo si potranno ammirare inoltre artigiani italiani, all'opera che daranno vita ai tanti personaggi che animano da sempre il presepe.

L'iniziativa è voluta da Confcommercio e Pro Urbino, dal comune, Arcidiocesi, Accademia di Belle Arti e associazioni urbinati.

 

Ufficio stampa: Samuele Sabatini 329.6236574

 

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DEPLIANT

 

 

L'iniziativa Le Vie dei Presepi voluta da Confcommercio e Associazione Pro Urbino nasce tra la simpatia generale della gente e con un forte sentimento popolare; si avvale della collaborazione di molti come il Comune di Urbino, la Camera di Commercio di Pesaro e Urbino, la IMS, la Banca delle Marche, Ami, Conad, associazioni, gruppi di cittadini e cittadini singoli che testimoniano la loro solidarietà con un contributo finanziario o con una partecipazione attiva.

La città di Urbino ospita i lavori di numerosi artisti che provengono dalla Campania, dalla Puglia e da varie località delle Marche: un connubio felice che preannuncia una futura crescita con il coinvolgimentro di numerose altre regioni italiane.

Primo tra i Presepi farà mostra di sé quello del Brandani, presso l'Oratorio di San Giuseppe, aperto per l'occasione in ogni ora del giorno.

Per Urbino la manifestazione significa calore umano e ospitalità. La presenza di tanti artigiani al lavoro in piazza San Francesco ogni fine settimana, sarà testimonianza di una laboriosità unita al desiderio di una città aperta e collaborativa per molteplici attività future.

La cappella del Presepio dell'oratorio di San Giuseppe è un piccolo locale affiancato alla viva: su una specie di palco in fondo è il Presepio con figure a grandezza naturale in stucco, eseguito da Federico Brandani (Urbino, 1525-1575) circa il 1545-'5O*. Una patina di sporco superficiale dovuta a fumo, polveri e vecchi protettivi offuscava il candore degli stucchi. Il Presepe ha ritrovato il suo originario splendore nel 1998 grazie ad un attento restauro effettuato dalla ditta Nino Pieri snc.

Non è stato difficile trovare Giuseppe Cascella, il maestro salernitano del Presepio, perché è un uomo aperto, di grande spiritualità, in nessun modo dedito al business, ma tutto proiettato alla comunicazione su di un tema che egli sente dal di dentro come una vocazione.

Si aggira tra i materiali, tutti quelli che la natura fornisce, illuminandoli di intimo significato, di francescana memoria, di esaltazione non corporale, come se ciascuno di essi avesse qualcosa da raccontare: la sapienza del tempo, la cura e la pazienza dell'ora et labora, la mobilitazione di ogni risorsa interna, la risonanza dei colori nella composizione e la magia con la quale sa avvolgere lo spettatore. Trasmette messaggi in tutte le dimensioni, dal colossale alla miniatura e lo fa animando tutto quello che lo circonda.

 

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Costruisce a più piani, in altezza, in una gioiosa festa di luci che danno chiarore, ombra e penombra ai sentieri, alle cascate d'acqua di cui senti l'armonioso suono che si mescola ai palpiti dell'ambiente circostante. Affiora una creatività che sorpassa l'immaginario per finire in una essenza religiosa fatta di umiltà e di tenerezza.

C'è in Cascella la consapevolezza dell'arte che egli coltiva, come usa dire "senza prezzo", oppure con un prezzo che non può essere definito. Il compenso, in verità, è la soddisfazione di poter comunicare i propri sentimenti portatori di un mondo antico che egli vuole che continui ad esistere.

L'arte presepiale in Puglia è molto sentita, in particolare nel Salente. A partire da Crispiano (TA) dove gli artisti fanno vetrina in un appuntamento natalizio tra i più importanti della regione, con uno spettacolare Presepe con sagome fisse, il più grande d'Italia con 110 personaggi a grandezza naturale e quello vivente con 300 figuranti in costume d'epoca, nelle grotte dell'XI secolo, dette del vallone.

Attraversando Statte, Grottaglie, Carosino, Lizzano, Manduria con le loro bellezze mediterranee sempre riprodotte nelle opere presepistiche si giunge a Lecce dove si realizzano stupende creazioni d'arte in cartapesta.

La vicina Basilicata esprime grandi nomi nell'arte del Presepe, uno per tutti Enzo Galante che, utilizzando il tufo e il pane di Matera dà nuova vita agli elementi quotidiani di una regione carica di storia.

Gli artisti da Crispiano: Vito Colucci, Edmondo Bonfrate, Giovanni Salamida, Antonio Palmisano, Dino Luccaselli, Carmelo Simonetti, Pietro Cecere; da Statte: Cosimo Marzii, Domenico Rossano; da Carosino: Maurizio Scorrano; da Manduria: Gregorio Prudenzano; da Lizzano: il 1° Circolo Didattico; da Matera: Enzo Galante.

La famiglia Esposito di Grottaglie ha origini napoletane, tanto che il nomignolo che le veniva attribuito è "i porticari", cioè provenienti da Portici.

Qualcuno afferma la capacità della storia di ripetersi. Gli Esposito, invece, credono fermamente che si ripetano le emozioni che ha sempre suscitato e continuerà a suscitare un Presepe in terracotta. Orgogliosi di essere gli eredi di una grande tradizione artistica, gli Esposito continuano a lavorare la ceramica perché si continui a sognare davanti al Presepe.


Presepe in gesso della tradizione napoletana (proprietà famiglia Locatelli, Urbino).

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Il Presepe artistico di Raffaele Morelli, ormai conosciuto a livello nazionale, ha un taglio classico perché in esso si avverte l'esigenza di una fedeltà storica con la meticolosa ricostruzione di quadri e costumi dell'antica Palestina.

Le scenografie e i personaggi sono realizzati in gesso, polistirolo, cartapesta e legno. Le statuette d'argilla, lavorate a mano, una ad una, rappresentano una peculiarità del Presepio di Montefelcino. Nelle espressioni dei personaggi si legge ancora una volta l'estatico stupore di fronte al mistero della vita e della redenzione.

I diversi quadri che ricostruiscono la vita quotidiana del tempo colpiscono per il forte realismo, l'estro creativo e la viva fantasia.

Fin da ragazzo Antonio Violini di Urbania si è avvicinato al mondo della ceramica. L'ha praticata e l'ha vissuta come la sua grande passione espressiva. È il piacere del contatto diretto con la terra, è il fascino della creazione plastica di un'immagine o di un pensiero. Nel Presepe non tradizionale, la linea corre sulla scena, stilizzando le figure fino ad ambientare e comporre il tema della natività. Nel Presepe tradizionale viene rappresentata una scena di intima affettività tra Maria, Giuseppe e il Bambino alla quale partecipa anche il bue.

Luciano Biagiotti è presente con i suoi Presepi che dimostrano originalità di idee e testimoniano laboriosità creativa ben rintracciabile in tutti i materiali che plasma. È un sognatore che vola alto con i suoi aquiloni ma è pronto a percepire anche i legami con i materiali forniti dalla natura. E allora di lui abbiamo un Presepe in ceramica e un altro in pietra delle Cesane e un presepe su zattera, quest'ultimo realizzato in collaborazione con un altro artista urbinate, Piero Demitri, molto vivo nel campo dell'arte, in particolar modo della pittura.

Umberto Ontani maestro d'arte ha inciso con il trincetto due natività su blocchi di legno. Anche se non è più presente tra noi ci rimane la testimonianza della sua passione e della sua religiosità nei due Presepi che vengono esposti.

Chi non conosce Fuffi Santini?

Casella di testo:  
I suoi sogni sono comuni a tutti gli urbinati. Ha trattato il ferro con fantasia imprimendogli un linguaggio del tutto personale. Un'anima variegata e multiforme abituata a creare anche quando camminava, con la sua lunga falcata di urbinate sempre entusiasta.

Le note sul Presepe del Brandani sono tratte da: F. Mazzini, / mattoni e le pietre di Urbino, Urbino 2000.


Luciano Biagiotti
è presente con i suoi Presepi

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La tradizione cristiana del Presepio, i cui elementi fondamentali sono Maria, Giuseppe, il Bambino Gesù, la grotta, il bue e l'asinelio, è suffragata soltanto dal Vangelo di Luca, il quale afferma che Maria "diè alla luce il suo figliuolo, e lo fasciò, e

10   pose a giacere in una mangiatoia". La prima descrizione della Grotta del Salvatore, divenuta meta di numerosi pellegrinaggi, risale a san Gerolamo.

Secondo la leggenda, invece, san Francesco d'Assisi sarebbe stato l'inventore del Presepio, avendone organizzato uno, composto da personaggi viventi, il Natale del 1223 a Greccio.

Secondo altre fonti, la rappresentazione della Natività non ebbe origine dall'ordine francescano, ma dalle rappresentazioni liturgiche durante l'ufficio della notte di Natale, da cui san Francesco trasse la sua idea. Memorabile, comunque, resta l'azione dei domenicani prima, assieme a quella dei francescani e dei gesuiti dopo, nella diffusione del Presepio.

In ogni caso, la tradizione è antichissima, tanto che si hanno esempi di Presepi artistici già in epoca medievale.

11   più antico in Italia è conservato nella basilica romana di Santa Maria Maggiore. Per quel che riguarda, invece, la popolarità della rappresentazione della nascita di Gesù nella nostra penisola, questa sembra avere origine nella seconda metà del Quattrocento, ma nel Settecento ebbe la sua massima diffusione.

L'arte presepiale ha dato vita ad un nuovo artigianato, che ancora oggi continua grazie all'opera di fantasiosi artisti, artigiani, hobbisti e amanti del Presepe.

I Presepi della Campania

     Presepe kolossal (5 x 5 x 5 m) del M° Giuseppe Cascella di Nocera Inferiore (Salerno);

     10 Presepi della tradizione napoletana del M° Giuseppe Cascella.

I Presepi della Puglia

     20 Presepi (50 x 60 cm) della Pro Loco di Crispiano (Taranto);

     Alcuni Presepi in ceramica del M° Emanuele Esposito di Grottaglie (Taranto);

     15 Presepi a tema vario.

I Presepi delle Marche

     Presepe Brandani, Oratorio di S. Giuseppe;

     Presepe in terracotta dipinta attribuito al Brandani, chiesa di S. Caterina d'Alessandria;

     Statue per Presepi dello scultore Raffaele Morelli di Montefelcino;

     Presepi del ceramista Violini (Urbania);

     Bassorilievo in gesso realizzato dagli alunni della Scuola Elementare di S. Ippolito;

     Presepi in ferro battuto di Fulvio Santini;

     Presepe in pietra delle Cesane e Presepe tradizionale verticale in ceramica di Luciano Biagiotti (Urbino);

     Presepe su zattera di Luciano Biagiotti e Piero Demitri (Urbino);

     Presepi scolpiti nel legno di Ontani Balsamini (Urbino);

     Presepe tradizionale urbinate a cura di Mafalda Careni (Urbino);

     Presepe tradizionale urbinate a cura di Renato Duranti, Roberto Magi, Enzo Monceri e Mirco Rusciadelli;

     Presepe realizzato con materiali di recupero dagli alunni della Scuola Elementare di Piansevero (Urbino);

     Presepe surrealista realizzato da Mauro Patarchi con la collaborazione di Paolo Morri (Urbino);

     Presepe in cartapesta di Sanzio Carloni (proprietà Eligio Dini, Urbino);

     Presepe della tradizione napoletana (proprietà Katia Petrolati, Urbino);

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                 * Le note sul Presepe del Brandani sono tratte da: F. Mazzini, / mattoni e le pietre di Urbino, Urbino 2000.

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