Le vie dei presepi 2005 - 2006 |
Ex libris. Natale 2005: mostra al collegio Raffaello di Urbino Recensione di Maria Lenti |
Il natale: evocazione di un incanto quando non distinguevo tra fantasia e desiderio che quell’incanto produceva, in un tempo in cui il freddo non era tale pur essendo più intenso perché non temperato dal riscaldamento. (il freddo quando era fresco e azzurro: ha scritto da poeta qual era Ercole Bellucci). Vericale: L’incanto…riemerge dagli ex libris degli artisti - di diversa formazione e tendenza - presenti in questo “Natale 2005 di Urbino”. Artisti che hanno - direttamente i più, alcuni indirettamente - le loro radici nella mai troppo lodata scuola del libro, con maestri da cui non hanno imparato solo la tecnica ma hanno captato e affinato sensibilità, dai quali hanno appreso a distinguere le (e a nutrirsi delle) cose dell’arte. Vericale: Bruno da Osimo è stato uno dei maestri, in anni lontanissimi (1926-27- ma dalla scia lunga. Nella mostra, tra i diversi suoi ex libris, anche il legno inciso per un pezzo unico “Il Cantico delle Creature”: creature francescane dolci e sottili, aeree, sospese, guizzanti e non sfuggenti, vive. Quindi Ambrosini, A. Angelini, V. Angelini, Arduini, Bartocci, Bellagamba, Bongiovanni, Borioni, Bugarin, Carboni, L. Ceccarelli, M. Ceccarelli, Della Rocca, Focarini, Gambedotti, Garattoni, Grimaldi, Iacomucci, Lanari, Lani, Mattini, Nespeca, Palumbo, Pazzi, Pennacchi, Perelli, Pieri, Serafini, Tiboni, Travaglini, a loro volta insegnanti, maestri di altre generazioni in decenni di cambiamenti rapidi, pittori che, giorno dopo giorno nei loro studi, lavorano per consegnare ogni tanto le loro opere al pubblico. Vericale: Li ho visti uno ad uno, tutti questi ex libris. L’emozione è una serenità trovata tra le luci (come le ricordo-, nel girotondo immaginato intorno alla cuna del presepe, con la sua tenda di chiarore e di maternità dolce, e intorno al mondo, mentre la notte d’azzurro s’imbatte nell’alba e l’infanzia sluccica inconsapevole, felice.Vericale:Vericale: Vericale: Quest’anno le festività urbinati sono anche il segno dell’incisione (calcografia, xilografia-, sono le linee e il giro del pennello (matite, tempere, olio, acquerello, guazzo-, altre punte (inchiostro, pennarello-, altre sostanze materiche (collage-, che si innervano o si depositano sulla lastra, sul legno, sulla carta quasi a cercarvi una strada e a cercarsi dentro quella strada per “uscirne” in figura dal tocco lieve, denso di attese…. Maria Lenti Dicembre 2005 |