Francesco Carnevali
Illustrazione per "Twelfth night, or what
you will" di W. Shakespeare, 1939
Nel teatro il personaggio dà scacco al suo pubblico, ingannandolo in un costante travestimento di sé. E' superata nell'attore la distinzione biologica e psicologica dei sessi, il gesto è suggerito da una finzione scenica, e tanto è più sottile la finzione, tanto è più credibile l'allusione. Carnevali svela la complicità decadente del massimo dell'arte, del minimo della natura, rinviando il giudizio critico alla sottile irò -nia, che nasce dalla certezza di una salvezza finale, chiave che apre e disvela il mistero.
Silvia
Cuppini, 1980