FEBBRAIO  2008              Lunedì  11  Ore 16.00

 Dott. Luigi Marra
 

San Pier Damiani e il suo tempo

 

San Pier Damiani (Ravenna, 1007 - Faenza, 1072)

Dottore della Chiesa, cardinale, vescovo di Ostia. Nacque a Ravenna nel 1007.

Ultimo figlio di una famiglia numerosa, rimasto orfano ebbe un'infanzia difficile come ci narra il suo biografo san Giovanni da Lodi. Accolto nella casa del fratello maggiore Damiano, di cui forse prese l'appellativo "Damiani" che aggiunse al suo nome in segno di riconoscenza. Dopo aver studiato a Ravenna, Faenza, Padova e insegnato all'Università di Parma, verso il 1035, all'età di ventotto anni, si fece monaco nell'Eremo di Fonte Avel1ana, fondato poco prima del Mille e già molto noto.

Era la prima volta, forse, che vedeva da vicino questi monti e questo eremo, e ne rimase incantato. Quei boschi, quei prati, quelle balze, quella cerchia di monti pittoreschi, che tengono l'eremo incastonato nel loro seno come una gemma preziosa, non li dimenticò più.

La sua personalità si impose subito a quel piccolo gruppo di eremiti e nel 1043 venne eletto Priore. Dopo la creazione cardinalizia, titolare della diocesi di Ostia, dal 1057 , Pier Damiani si allontanò spesso dal "suo" eremo per necessità della Chiesa o per svolgere missioni in Italia e in diversi Paesi europei per sedare discordie, ma non vedeva l'ora di tornare alla "diletta solitudine" di Fonte Avellana, dove aveva trascorso gli anni più belli della sua vita, "contento ne’ pensier contemplativi".

L'Eremo di Fonte Avellana, in Comune di Serra Sant'Abbondio della provincia di Pesaro e Urbino al confine con l'Umbria, è uno fra i monasteri più celebri d'Italia e comunque, per molti aspetti, il più importante centro monastico della Marche. L'eremo si affermò sotto la guida di Pier Damiani, grazie alla sua forte personalità, che impresse al piccolo romitorio un'orma profonda e duratura. Senza l'opera di Pier Damiani, probabilmente, Fonte Avellana avrebbe fatto la fine di tutti gli altri eremi e cenobi della regione.

Fu lo stesso Pier Damiani a tessere le lodi di quel luogo indicandone anche la posizione geografica, a Dante Alighieri nella Commedia (paradiso, XXI canto, vv. 106-111):

"Tra due liti d'Italia surgon sassi / e non molto distanti a la tua patria, / tanto che troni assai suonan più bassi, / e fanno un gibbo che si chiama Catria, / di sotto al quale è consacrato un ermo, / che suole esser disposto a sola latria /…”

Siamo nel cielo di Saturno, l’ultimo dei cieli dei pianeti, che si distingue da tutti gli altri per la sua particolare peculiarità: alto sopra tutti con la presenza di quegli spiriti contemplativi che si erano distaccati dal mondo per raccogliersi nel pensiero di Dio.

Pier Damiani però era afflitto dai mali che travagliavano la Chiesa di cui condannava, molto energicamente, le manifestazioni più palesi, le cosiddette "piaghe del secolo" : l’omosessualità e la simonia, alle quali dedica due dei suoi opuscoli: il "Liber Gomorrhianus" del 1049 e il "Liber Gratissimus" del 1052, definendole "mali abominevoli".

L'attività di Pier Damiani scrittore non si concluse con la pubblicazione di questi due opuscoli, ma continuò con la redazione di altri scritti. Scrittore fecondo e vigoroso, le sue opere riguardano i settori più diversi, dalla spiritualità al diritto, dall'ecclesiologia alla morale, dall'agiografia alla poesia, oltre ad un ricco epistolario che contiene lettere indirizzate ad esponenti del mondo ecclesiastico e laico.

Pier Damiani, in un secolo così povero di scritti e di scrittori, presentò per la prima volta all'Occidente una vera e propria teologia della vita eremitica, pur senza aver prodotto opere di grande mole.

Dopo aver svolto vari incarichi in Italia e in Europa, Pier Damiani mori a Faenza nella notte tra il 22 e il 23 febbraio 1072, sulla via del ritorno a Fonte Avellana, a conclusione della sua ultima missione a Ravenna al fine di riconciliare la Sede Apostolica con la città colpita da interdetto per il sostegno offerto dal Vescovo Enrico all'antipapa Onorio II.

Ora le sue reliquie riposano nella cattedrale di Faenza. Dal 1512 la a festa devozionale del 21 febbraio divenne di precetto per i faentini che lo avevano eletto a patrono della città. Pier Damiani. venerato subito come santo, a distanza di quasi novecento anni, fu annoverato tra i “dottori della Chiesa" da papa Leone XII con la Costituzione Apostolica "Provvidentissimus Deus” del 1° ottobre 1828, per la sua cultura e capacità retorica non comuni e come autore di numerosi scritti per edificare il clero e denunciare i mali del Suo tempo.

Serra Sant’Abbondio, febbraio 2007                                                                              

   Luigi Marra

 

 

 

 

 

Luigi Marra è nato a Urbino. Da oltre trent'anni vive a Serra Sant'Abbondio (PU).

Laureato in Lingue e Letterature Straniere e in Filosofia e Storia presso l'Università degli Studi di Urbino, già preside di Scuola Media, iscritto all'Albo dell' Accademia "Raffaello" di Urbino come socio ordinario dal 18 settembre 2001, impegnato in studi e ricerche di carattere storico e archeologico, ha curato numerose pubblicazioni:

-I Bronzi Dorati di Pergola (la edizione), Cagli (PU) 1986.

-I Bronzi Dorati di Pergola (2a edizione), Sant'Angelo in Vado (PU) 1988.

-I Bronzi Dorati di Pergola: una tragica vicenda nella Roma dei Cesari, Cagli (PU) 1988.

-Serra Sant'Abbondio - un paese tra Marche e Umbria, Cagli (PU) 1996.

-I Bronzi Dorati di Pergola - Una storia infinita, Bologna 1998.. (Presentato a Milano all'Esposizione Mondiale di Filatelia "ITALIA '98")

-Anni Santi 1300- 2000, Urbania (PU) 2000.

-Urbino - Oratorio del SS. Crocifisso di "Sirolo", Urbania (PU) 2000.

-I Bronzi Dorati da Cartoceto di Pergola - La storia continua con Viktor H. Bohm, Urbania (PU) 2003.

-San Pier Damiani e il suo tempo, Urbania 2007.