MAGGIO 2008 Venerdì 30 Prof.ssa Tersicore Paioncini Ubaldelli
Visita guidata all’antico Monastero di San Pietro di Massa di Cagli e alla Chiesa di Sant’Angelo di Cerreto
Antico monastero di San Pietro di Massa Chiesa di San Michele Arcangelo di Cerreto
L’origine del Monastero di San Pietro di Massa è molto antica. L’annalista Bricchi, l’Ughelli, il Buroni, il Palazzini, ed altri storici locali lo fanno risalire al 830. La chiesa odierna, parrocchiale, con la struttura esterna in pietra bianca, con pochi segni e pochi ambienti romanici originali di spiccato interesse architettonico, è quello che rimane dell’antica struttura. Decisamente di qualità era la pala d’impostazione seicentesca rappresentante la Madonna del Rosario e Santi, recentemente “scomparsa”. Probabilmente all’origine fu centro di vita eremitica che ascese poi a maggior prestigio. È di sicuro che fin dai tempi antichi e nel periodo di maggiore splendore (medioevale) era ricca e potente, ed era sottoposta direttamente alla sede Apostolica che garantiva e proteggeva. La figura dell’Abate era simile a quella del feudatario, godeva quindi di grandi privilegi, di molti terreni, di castelli e di chiese. Così, poco attenta ai problemi religiosi, esercitava un potere politico con facoltà di esecuzione e potere giurisdizionale con facoltà di giudizio, sia in campo religioso che in quello civile. Per questo si trovò più volte a scontrarsi, a lottare apertamente con il Comune di Cagli che aveva miraggi espansionistici anche con comportamenti “spregiudicati”, ribadendo offesa contro offesa.
Naturalmente questi avvenimenti vanno visti in un contesto storico di lotte e di rivalità fra i feudatari (laici ed ecclesiastici) quando il dominio politico era visto anche attraverso pratiche consuete. L’Abbazia inizia il suo declino quando nel 1437 fu data in “commenda” al Card. Prospero Colonna, nipote di Papa Martino V. Nel 1514 con il decreto di Papa Leone X fu unita alla Mensa Episcopale di Cagli ed il Vescovo diveniva il nuovo commendatario e di conseguenza venne offuscata dalle signorie locali feltresche e roveresche. Dopo gli avvenimenti napoleonici e le espropriazioni del Regno d’Italia, nel 1925 fu dichiarata parrocchia.
La piccola e graziosa chiesa di San Michele Arcangelo di Cerreto, immersa in una caratteristica cornice tra il verde dei monti e dei boschi, esternamente si presenta con una architettura semplice e lineare. La sua struttura in conci di pietra bianca, con il tetto a capanna, il campanile a vela, e il suo simpatico portico, conserva inalterati i caratteri risalenti al XIII sec. Forse di origine più antica, addirittura potrebbe essere stata un antico romitorio perché il luogo si prestava alla solitudine, quindi alla espiazione e alla ricerca di Dio tramite la preghiera. I primi documenti risalgono al 1203, quando era dipendente dalla ricca Abbazia di Massa, ma le non poche chiese dedicate a San Michele Arcangelo nella nostra diocesi sono di gran lunga antecedenti. Il ciclo di affreschi della parete interna, recentemente restaurato, è molto interessante.
Gli affreschi, di autori ignoti, risalgono alla seconda metà del Quattrocento con un linguaggio un po’ attardato e sono di scuola umbra; alcuni rilevano la presenza di un doppio e di un terzo strato di pittura. Quelli più antichi sono finemente caratterizzati e risultano di buona mano. Sono tutte pitture ex voto ed alcune mostrano le date del 1473 e del 1496.
Testi consultati per lo studio:
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