Mario Agnoli:
Giurisprudenza e
Amministrazione |
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Collana della Guida per l1Amministrazione locale Diretta da Fiorenzo Narducci
Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata ISBN 88-7951-323-00 CASA EDITRICE C.E.L. Via Don Mazzucotelli, 4-6/A - 24020 GORLE (Bergamo) Tel. 035 / 4237411 r.a. - Fax 035 / 299416 http://www.celnet.it - e-mail: cel@celnet.it Maggio 2001
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L'ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA COMUNALEDEI SERVIZI SOCIALI
Con il regolamento comunale per gli interventi ed i servizi sociali Mario Agnoli, autore del recente pregevole volume "Il sistema integrato dei servizi sociali", edito dalla C.E.L. nel maggio di quest'anno, offre un nuovo prezio-so contributo all’attuazione da parte dei comuni, delle province e degli altri enti interessati, della legge-quadro 8 novembre 2000, n. 328. In un momento particolarmente importante per il sistema delle autonomie, l'impegno dell'Autore e dell'Editrice C.E.L., nell'ambito delle iniziativedell'A.N.C.I., di assicurare agli enti locali una guida completa per tutti gli interventi per i quali le comunità - e principalmente le loro componenti più deboli e disagiate - richiedono con giusto diritto l'impegno delle istituzioni a loro vicine, assume un significato rilevante ed offre un sostegno indispensabile per organizzare e far funzionare razionalmente le strutture ed i servizi di protezione sociale. Lo schema proposto per l'adozione del regolamento comunale, nei suoi contenuti esposti con uno stile essenziale, è stato studiato dall'Autore con una formula nuova. Ogni articolo è corredato da note che ne illustrano i contenuti sotto i profili dell'interpretazione giuridica e dell'attuazione operativa,offrendo ai consigli comunali tutti gli elementi di valutazione per redigere,esercitando la loro autonomia normativa, il testo che riterranno corrispondente alle esigenze del comune. Un ulteriore apporto all'organizzazione del sistema comunale dei servizi sociali è assicurato dalla modulistica, indicata a conclusione del regolamento della quale i comuni potranno disporre per la sua attuazione. Settembre 2001 Fiorenzo Narducci
INTRODUZIONE
Le norme del presente regolamento assumono, rispetto alle proce-dure dei singoli interventi, e quindi suscettibili di una loro specifica regolamentazione, i caratteri delle normative quadro. Le sottostanti previste discipline regolamentari devono espressamente richiamarsi alle norme quadro nello intento di conseguire un unico complesso normativo anche ai fini interpretativi. Ovviamente questa articolazione non incide sulla rilevanza prima-ria, nell'ambito dell'ordinamento comunale, delle norme statutarie, le quali, pertanto, continuano ad occupare la loro posizione di evidenzain questa gerarchia delle fonti comunali. Sulla base delle direttive del-la Presidenza del Consiglio dei ministri in data 20 aprile 2001 (circola-re n. 1.1.26/10888/9.92) è da ritenersi, quanto meno opportuna unarevisione sistematica dei regolamenti comunali al fine di un loro ade-guamento tecnico alle raccomandazioni di cui alla succitata direttivaovviamente nei limiti di una loro opportuna estensione. In questa occasione potrebbe essere rivista anche la situazione dei contenuti almeno per quelle parti che possono evidenziare contrasti con le norme statutarie e duplicazioni suscettibili di dare luogo ad incertezze interpretative in sede di attuazione. Note illustrative Prestazioni socio-sanitarie di alta integrazione sanitaria Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio2001 (Gazz. Uff 6 giugno 2001, n. 129) è stato approvato l'atto di indi-rizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie, di cuiall'art. 12, comma 1, lett. n), della legge 30 novembre 1998, n. 419, lad-dove è prevista l'emanazione di un atto di indirizzo e coordinamento che assicuri livelli uniformi delle prestazioni socio-sanitarie, anche inattuazione del Piano sanitario nazionale. In particolare, assume rilevanza l'art. 3 - definizioni - nel senso che vengono definite le prestazioni sanitarie e le prestazioni sociali, e conseguentemente quelle che fanno capo alle aziende unità sanitarie locali e quelle che invece fanno capo ai comuni. Si presume che a se-guito di questa disciplina debbano ritenersi risolte le situazioni di conflittualità esistenti tra comuni e aziende sanitarie. Semmai alla permanenza di eventuali difficoltà di ordine interpretativo legate a si-tuazioni ambientali si potrà fare seguito con intese sottoscritte dalle parti ed acquisite dalle stesse nei modi e nelle forme previsti dai ri-spettivi ordinamenti. Nel mentre per un più accurato esame di questa normativa si rin-via al testo della stessa, qui preme, ulteriormente, sottolineare che "i comuni adottano sul piano territoriale gli assetti più funzionali alla gestione, alla spesa ed al rapporto con i cittadini per consentire l'eser-cizio del diritto soggettivo a beneficiare delle suddette prestazioni". La disposizione di cui al primo periodo del comma 3, art. 4, del D.P.C.M. di cui trattasi in sostanza, ribadisce i principi della concer-tazione, dai quali non si può prescindere ove si pensi che "l'erogazio-ne dei servizi è organizzata di norma attraverso la valutazione multi-disciplinare del bisogno, la definizione di un piano di lavoro integratoe personalizzato e la valutazione periodica dei risultati ottenuti". Le scelte relative alla distribuzione degli argomenti Si ponevano tre soluzioni per corrispondere ad un disegno finalizzato alla distribuzione organica della materia oggetto della disciplina regolamentare a) dare alla disciplina stessa una distribuzione organica conforme al modello offerto dalla legge 8 novembre 2000, n. 328. Questa solu-zione avrebbe consentito un raffronto immediato in particolare sul-le riserve di competenza; b) dare alla disciplina una distribuzione organica conforme al model-lo offerto dal testo unico 18 agosto 2000, n. 267. Questa soluzione avrebbe facilitato il raffronto con un ordinamento specifico, qualeè, per l'appunto, quello recato dal succitato testo unico; c) la terza soluzione si configura in un "tertium genus" che sostanzialmente si sviluppa nell'ambito dell'autonomia regolamentare dei comuni senza, tuttavia, prescindere dai modelli suggeriti dalla normativa di cui alle due suddette soluzioni. Considerazioni di ordine tecnico Con direttiva della Presidenza dei Consiglio dei ministri n. 1.1.26/10888/9.92 del 20 aprile 2001 (pubblicata sulla "Gazzetta ufficiale"n. 97 del 27 aprile) sono state impartite raccomandazioni e regole fi-nalizzate alla formulazione di testi legislativi più comprensibili. Si ritiene che le regole relative all'opportunità di adottare in ma-niera espressa modifiche o abrogazioni normative, siano valide anche per gli enti locali. Al fine di rendere ordinata la struttura di un provvedimento e quindi agevole la ricerca delle singole disposizioni la suddetta diretti-va indica le modalità per la distribuzione in modo uniforme dell'attonormativo, per numerare gli articoli in commi e la suddivisione dei commi in lettere, in particolare al fine di consentire l'eventuale introduzione di novelle. L'ultima parte della direttiva è riservata all'inserimento delle tabelle, prospetti, ecc. che s'intende allegare ai provvedimenti, al divieto di utilizzo di abbreviazioni, tranne le fattispecie intestatarie. Settembre 2001 Mario Agnoli |
TOC \o "1-5" \h \z
Parte
I - Regolamento comunale per interventi e
servizi Parte II - Appendice Tabella della modulistica............................................................. » 81 Legge 8 novembre 2000, n. 328
«Legge quadro per la realizzazione del
sistema integrato Consiglio Europeo di Goteborg
«Estratto delle conclusioni della Presidenza
del Consiglio
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