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IV di copertina La fuga, piena di speranza, da un orizzonte di vita ristretto, si trasforma in uno sradicamento dalla propria identità fondata su valori condivisi: la fuga da se stessi conduce, sotto il segno dell'oscurità e della disperazione, alla fuga dalla vita stessa, ma anche, per un diverso cammino, alla ricerca faticosa di una ricostruzione di sé, dei legami più profondi dove sono depositati i significati primari della nostra esistenza e del nostro impegno nel mondo. Un romanzo denso e profondo, che affronta di petto l'enigma del male e l'attraversamento del dolore nella vita individuale, della coppia e nell'intreccio delle generazioni, sullo sfondo delle vicende storico-sociali della seconda metà del Novecento, con una prosa complessa e originale, ricca di accensioni liriche e sorprese stilistiche, nell'incantamento di una mitografia poetica intimamente suggestiva. (Mario Agnoli)
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PREMESSA DELL'AUTORE
Il romanzo La Fuga si colloca all'interno di una trilogia: La fuga, L'ombrellone e La Croda Rossa (questi due ultimi in corso di stesura). La trilogia riprende aspetti fantastici e vissuti sofferti e gioiosi dell'autore. Lo stile è semplice ma ricercato, in particolare nell'uso delle espressioni e della parola, al di fuori dei contesti letterari ispirati alla stilistica contemporanea. L'adesione allo sviluppo sistematico degli avvenimenti corrisponde ad una esigenza storica, senza tuttavia impedire alla fantasia di costruire situazioni oltre il piano razionale. Alcuni fatti sono sorretti dalla ricerca spirituale, con ampi spazi riservati al dialogo. Altri sono ripresi come appendici o come connessioni. Il concetto di resurrezione s'inserisce nelle dinamiche del dolore, della sofferenza, e diviene fonte dell'amore. Non è quindi una fuga nel nulla, ma una fuga dal nulla. Mario Agnoli
INTRODUZIONE DI GIULIANA BONACCHI GAZZARRINI
Nella inappagata esperienza espressiva di Mario Agnoli, accanto alla poesia privilegiata, non poteva mancare la prosa di fantasia e di invenzione. Fedele, forse in obbedienza a un pizzico di civetteria, a un profilo basso, quasi minimalista (di sicuro, antiretorico), l'autore preferirebbe collocare la prima prova di una trilogia narrativa in fieri tra i romanzi che esplorano i risvolti dell'amore di coppia. In realtà, come spesso avviene nella migliore tradizione letteraria, l'indizio illuminante consiste nel non detto, nell'ascolto del respiro immanente in una ricerca di verità etica sottaciuta. Già dal titolo, La fuga, il racconto anziché soffermarsi su avventure vertiginose, finalizzate alla quéte di paradisi artificiali, si rivela per un'inchiesta su valori forti, quale argine allo scacco del nulla, fino alla conquista della speranza, per Agnoli "volano della vita", mediato dall'amore. Le valenze morali fanno perno su una struttura tradizionale della famiglia, invano minacciata dalle forze centrifughe del male, sociale e storico, che si ipostatizzano nelle microstorie di Enrico, Pietro, Luigi. Si comprende, allora, il valore paradigmatico, da personaggi emblematici di un bene remissivo e quotidiano, assunto da nonno e nipote (Enrico e Luigino, quest'ultimo non esente da riflessi autobiografici e da una tenera indagine sull'attraversamento dell'infanzia come "dura prova per la ragione", secondo Cristina Ocampo), mentre a Pietro compete il ruolo ingrato di portatore autodistruttivo di un male irredimibile. Ancora meno rilevati, sul piano psicologico, appaiono i personaggi femminili (Monica, Elisa, Elsa), a cui spetta la funzione di deuteragoniste, quasi controfigure (per non usare il termine teatrale di spalla), dei protagonisti maschili. (% continua)
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(% continua) Nell'urgenza dei numerosi riferimenti concreti, anche bellici, alla realtà storica e sociale italiana, in un'epoca di grandi trasformazioni compresa nel quarantennio tra la Seconda guerra mondiale e la fine degli anni Ottanta, non c'è tempo, da parte dello scrittore, per soffermarsi sui grovigli psicologici delle sue creature se non dall'ottica congeniale di una meditazione affidata allo spazio bergsoniano della coscienza giudicante, personale. Da questa ottica, ad avere risalto, sono il mistero della sofferenza e l'enigma del male per ritrovarne l'origine smarrita. Ma non basta: a ripopolare il presente, oltre al ricordo, capace di sprigionare una serie di dubbi e di esitazioni entro il sentimento medesimo dell'esistere, proprio dei singoli personaggi, intervengono i lineamenti di un paesaggio stilizzato, ma riconoscibile, da identificare con la "comunità del borgo montano" (Valle di Cadore) a cui resta vincolata l'autobiografia giovanile dell'autore. Comunque, accanto all'attenzione verso il reale, a una maggiore propensione, piana e distesa, a registrarlo e narrarlo, la prosa di Agnoli non esita di fronte alle più ardite sorprese. Si va, infatti, dalle ibridazioni contaminanti agli incroci di registri. A questo punto appare evidente che si tratta di una struttura narrativa, scandita in trentuno capitoli, diversi per estensione e argomenti sottolineati dai titoli, tutta giocata sulla varietà delle forme, grazie all'alternanza fra stralci di dialogicità serrata, coloriture di tipo filosofico, malinconia dell'essere passibile di mettere in relazione, agendo in profondità, ogni singola coscienza con la trama del tempo e la memoria dell'io. Senza dover richiamare modelli o concomitanze di carattere nazionale e oltre, presenti nella cultura di Agnoli (primo fra tutti il dialogo ininterrotto con Mario Luzi), non si può fare a meno di sottolineare la pronta agnizione da "diario d'anima", in grado di convogliare repentine accensioni liriche. È un miracolo dell'incantamento a cui si lega il senso e il significato di questa prosa complessa e originale. Stanno a testimoniarlo, di pagina in pagina, una "consuetudine" che diviene "arco fiorito nelle pieghe del cielo", oppure i "ricordi della giovinezza" da opporre alla sofferenza come "un tesoro nascosto in una bisaccia da riportare alla luce per viverne lo splendore". Altrimenti, sono le "idee recondite che accedono alla mente... per associazione" ad assumere i "colori del tramonto", come "in autunno le foglie", o il tempo a equipararsi a "un gomitolo di lana in tensione" nel suo rapido sfilarsi. Anche le "formazioni patriottiche" del tempo di guerra, in comunità montane naturalmente democratiche, entrano a far parte della mitografia poetica assimilandosi a "elementi dei grandi silenzi e del sibilo del vento che obliquo scendeva dai calanchi", così come i successi universitari di Elisa assunti a "successione cosmica" di effetti trascendenti il reale, paragonati a "una dolce illusione". Ma è nella descrizione del paesaggio che la vena lirica di Agnoli trova i suoi echi più suggestivi. Si considerino nel capitolo dedicato a La fine di Pietro le immagini della "sera" che "si abbandonava con le ombre alla luce dei lampioni", o dei luoghi assunti a "sembianze di tavole poste orizzontalmente su braccia di siepi". Piace il pudore delle sensazioni paragonate a uno "sciame di nubi" in grado di lasciare "segni" minimi, quasi "ombre di un sogno" (da La speranza). Attrae, soprattutto, la tenera esattezza con cui Agnoli descrive "quello stato di natura in cui il dolore diviene sollecitazione spirituale, senza tuttavia oltrepassare il limite delle ragioni profonde. Rimane sospeso, senza essere intollerante, al di fuori del muro della vita. Sarà il tempo a consegnare all'essere la sua effettiva consistenza; lo farà senza alcun metodo, ineluttabilmente", alla luce di una "idea dell'utopia" quale "lievito" sociale, in grado di accompagnarlo "lungo i sentieri della vita" (da L'adolescenza di Luigino).
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http://www.comune.monsummano-terme.pt.it/news/presentazione-del-libro-fuga-di-mario-agnoli
Presentazione del libro “ La fuga “ di Mario Agnoli Venerdì 26 ottobre 2011 alle ore 21,15 Sala Consiliare – Piazza F. Martini
Riprende in pieno l’attività “letteraria” della cittadina termale.
Venerdì 26 ottobre alle ore 21,15 presso Sala Consiliare, nell’ambito del ciclo di incontri Monsummano Incontri Culturali, organizzati dalla Biblioteca Comunale con l’Assessorato alla Cultura sarà presentato l’ultimo libro di Mario Agnoli “La fuga” edito da Giraldi Editore, in realtà il suo primo vero e proprio romanzo. La fuga, piena disperanza, è quella da un orizzonte di vita ristretto che si trasforma per un verso in uno sradicamento della propria identità, per un altro nella ricerca faticosa di una ricostruzione di sé dei significati primari della nostra esistenza e del nostro impegno nel mondo. L’opera affronta di petto l’enigma del male e l’attraversamento del dolore nella vita individuale, della coppia e nell’intreccio delle generazioni, con sullo sfondo le vicende storico-sociali della seconda metà del Novecento: un romanzo scritto con una prosa complessa e originale, ricca di momenti lirici e sorprese stilistiche, nell’incantamento di un affresco di vita vissuta in cui si muovono e interagiscono, al contempo, più piani di scrittura e di lettura : il racconto, la poesia e la riflessione. Da qui una capacità di coinvolgere che è unica e originale, in particolare su coloro che quel periodo storico politico hanno vissuto e per i quali, in ultimo, se scaturisce una “memoria” poetica intimamente suggestiva. L’iniziativa, realizzata grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, presente l’Assessore alla Cultura Barbara dalla Salda, si aprirà con la presentazione del libro a cura dello scrittore Giampiero Giampieri. Mario Agnoli grande esperto di pubblica amministrazione e diritto amministrativo, ha dato alla luce ben 8 raccolte di poesie capaci sempre di procurarci il piacere, l’emozione e l’intensità con versi intrisi, al contempo, di intimità e impegno civico. Nell’ambito di una multiforme attività culturale, ha inoltre pubblicato saggi e articoli in campo letterario, storico e di critica dell’arte contemporanea, riflessioni sui problemi storico-sociali del nostro tempo approcciati con una forte connotazione civile ed etica. Nel campo della narrativa, ha pubblicato numerosi racconti e con il presente romanzo, che si colloca all’interno di una trilogia: La fuga, L’ombrellone e La croda Rossa (gli ultimi due in corso di stesura), inizia un percorso di approfondimento di questa ulteriore esperienza.
Info:Biblioteca Comunale Tel. 0572.959500 Tags: Monsummano …incontri culturali, Biblioteca Giust
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