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Urbinati indimenticabili

BRUNO AMORI

 

Urbinate di Castelcavallino distintosi a Londra nel settore alberghiero

 

(notizie in fase di approfondimento)

 

 

Bruno Amori era nato a Castel Cavallino, antico piccolo feudo ducale appollaiato su un cucuzzolo a 600 metri sul mare, dalla cui sommità Bruno aveva incominciato a scrutare i suoi orizzonti.

Come il Duca Federico era figlio naturale, e il nome lo dice, ed aveva il naso adunco: era quindi destinato al successo.

Piccolo, ma tutto pepe. Spiritoso e dalla risposta pronta e tagliente. Deciso e volitivo.

Iniziò la sua carriera al Caffè Basili all’età di 13 anni, poi, fatto insolito per quei tempi, decise di emigrare in Inghilterra. Qualche anno dopo fu richiamato in Italia per la Prima Guerra Mondiale, alla fine della quale, poiché ormai la sua scelta era definitiva, tornò a Londra ove riprese il suo lavoro nell’ambiente alberghiero.

Era un dopoguerra difficile dove c’era tutto da rifare e Londra aveva bisogno di richiamare gente influente e facoltosa.

Nel frattempo aveva sposato una scozzese, donna umile e paziente, affascinata dal suo estro italiano e dalla sua intraprendenza e sempre ben disposta a tollerare le sue intemperanze.

Aveva ormai scoperto tutti i segreti della professione alberghiera dominata allora dalla scuola francese, ma lui era convinto che a quell’ “arte” si potesse aggiungere un tocco italiano. I fatti gli renderanno ragione !

Battagliero com’era, riuscì a salire rapidamente la scala gerarchica di quell’importante settore e ad imporsi per le sue eccellenti doti di direttore e organizzatore. Si distinse soprattutto come maestro riuscendo a formare maestranze qualificate nei vari rami di quella professione.

Conteso com’era dagli esponenti della finanza alberghiera di quei tempi fu chiamato a dirigere il Washington Hotel, uno dei più prestigiosi alberghi londinesi frequentato allora abitualmente da grandi attori, soprattutto americani,e grandi industriali europei.

Parlava l’inglese con disinvoltura, ma con un forte accento italiano, il che aggiungeva alla sua personalità un pizzico di singolarità che piaceva senz’altro anche alla sua clientela piuttosto snob.

Si era fatto amico e confidente di tanti grandi attori del momento e in particolare di Ava Gardner, delle cui foto aveva costellato l’intero suo studio, e di Stan Laurel e Oliver Hardy (i popolarissimi Cric e Croc). Ma non aveva dimenticato le sue origini. Se gli capitava di conoscere un urbinate, non se lo faceva scappare, perché il suo più grande desiderio era di poter parlare di nuovo il dialetto urbinate. Aveva poi la passione dei passatelli urbinati che voleva far conoscere a tutti i costi alla sua raffinata clientela.

Il suo maggior cruccio era di non riuscire più, ad un certo momento, a reclutare giovani di talento che avessero l’ambizione di apprendere l’arte alberghiera come lui aveva fatto con tanta grinta partendo dalla gavetta.

Merita oggi di essere ricordato e additato ad una Città come Urbino che troppo spesso, e ingiustamente, ignora tanti dei suoi figli migliori che hanno fatto cose notevoli in giro per il mondo.

 

Immagini di Bruno scattate a Londra nel 1958:

 

 

 

 

 

 

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