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LIDIANO  BACCHIELLI - Archeologo di Urbino

HANNO DETTO

Urbinati indimenticabili

Joyce
Reynolds

Anna
Santucci

Abdulamid
Abdussaid

Cristina
Magnini

Attilio
Mastino

Libyan Studies

Libyan Studies / Volume 27 / January 1996

http://journals.cambridge.org/LIS

 

How to cite this article:

Joyce Reynolds (1996). Obituary: Lidiano Bacchielli. Libyan Studies, 27, pp 1-2

Link to this article: http://journals.cambridge.org/abstract_S0263718900002314

 

 

   

OBITUARY  di JOYCE REYNOLDS

 

In June this year 'Cyrenaicans' learnt with sorrow that Lidiano Bacchielli had died; unexpectedly, although it had been known for some months that he was in poor health. A pupil of Professor Sandro Stucchi at Urbino, and for many years a member of Stucchi's team in Libya, he was Professor of Classical Archaeology at Rome (La Sapienza) and at Urbino, had only very recently succeeded Stucchi as head of the Italian Mission to Cyrene, and, with youthful vigour (he was still in his early forties), vigour (he was still in his early forties), seemed set to be moving ahead with it for a long term of well-planned work.

 

His achievement is, in fact, already considerable. His bibliography is notable for contributions to the understanding of Cyrene's architecture and town planning as well as to the art history of the city and its territory; and he was quick to perceive the interest and importance of the artefacts produced by and for, and expressive of, the concerns of their Libyan population.

 

His work demonstrates the operation of a sensitively perceptive mind on systematically collected and acc rately presented material; while his command of ancient literature, and his understanding of ancient history, regularly informed all his interpretations of archaeological evidence in a marked and illuminating way. Many members of the Society will remember the verve as well as the substance of the lecture which he gave in London on funerary art in ancient Cyrenaica (Libyan Studies 24 (1993) 77-116).

His interests were wide (there was surely a touch of Renaissance Man in him); he was learned but always seeking to learn more, independent in his thinking but always keen to discuss with others, generous with young and old alike, a leader who aimed not to be authoritarian, a warm-hearted colleague and friend.

 

The photograph, taken by a member of his team in Cyrenaica in summer 1995, catches him in the course of investigating a rock-cut feature on a Sunday holiday.

 

Joyce Reynolds

 

NECROLOGIO di JOYCE REYNOLDS

Nel giugno di quest'anno in Cirenaica ho appreso con dolore che Lidiano Bacchielli era morto; inaspettatamente, anche se era noto da alcuni mesi che era in cattive condizioni di salute. Allievo del professor Sandro Stucchi ad Urbino, e per molti anni membro della squadra di Stucchi in Libia, è stato docente di Archeologia Classica a Roma (La Sapienza) e ad Urbino, solo molto recentemente aveva sostituito Stucchi come capo della Missione Italiana a Cirene e, per il vigore giovanile (era ancora sulla quarantina), c’erano tutte le aspettative di poter collaborare con lui per un lungo periodo di lavoro ben pianificato.  

 

Egli ha contributo alla comprensione dell'architettura e dell'urbanistica di Cirene e così a descrivere la storia dell'arte della città e del suo territorio; sempre attento a percepire l'interesse e l'importanza dei manufatti prodotti da e per, ed espressione di, come risposte che brillantemente trovava nella cultura e tradizioni popolari libiche.

 

Il suo lavoro dimostra l'impegno di una mente sensitivamente percettiva nella catalogazione sistematica e presentazione accurata dei materiali; mentre la sua padronanza della letteratura antica e la sua capacità di interpretare la storia antica regolarmente hanno guidato tutte le sue intuizioni di natura archeologica in modo marcato e illuminante. Molti membri della Società ricorderanno la verve e lo  spessore della conferenza, che ha tenuto a Londra sull'arte funeraria nella Cirenaica antica (Studi libici 24 (1993) 77-116).

 

I suoi interessi erano vasti (c'era in lui sicuramente un tocco dell’Uomo del Rinascimento); egli era dotto, ma cercava sempre di saperne di più; non si faceva condizionare dalle sue convinzioni, ma sempre pronto a discutere con gli altri, generoso con grandi e piccini, un leader che non mirava a essere autoritario, ma un collega e amico caloroso.

La fotografia, scattata da un membro della sua squadra in Cirenaica nell'estate del 1995, lo coglie la domenica, giorno di festa, nel corso delle indagini su una tipica formazione rupestre.

Joyce Reynolds

 

Joyce
Reynolds

Anna
Santucci

Abdulamid
Abdussaid

Cristina
Magnini

Attilio
Mastino

 

MAESTRI DI ATENEO

Il volume pubblicato dall'Università di Urbino nel 2013 a cura di Anna Tonelli  contiene le biografie e i profili scientifici di oltre 100 docenti non più in vita che nel 1900 hanno dato lustro all'ateneo urbinate. Alla stesura si sono dedicato altrettanti docenti eredi dell'insegnamento di quelli celebrati.

Lidiano Bacchielli, purtroppo il più giovane ma pari ai più grandi  per la mole e la qualità delle ricerche, degli studi, dei risultati e dell'insegnamento impartito, viene ricordato da:

MARIA SANTUCCI

docente in Scienze Umanistiche per il  Curriculum Archeologico e Filologico-Letterario Classico

  

Lidiano Bacchielli nacque a Urbino il 30 luglio 1947, secondogenito di Astorre e di Maria Romani. Si laureò presso la facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Urbino nel novembre 1970, discutendo una tesi dal titolo II portico occidentale dell'agorà di Cirene, suo relatore fu Sandro Stucchi, che dal 1968 lo aveva chiamato a partecipare ai lavori di scavo e restauro della missione archeologica italiana a Cirene. Gli anni di studio nell'Ateneo urbinate furono segnati dall'incontro con il maestro, Sandro Stucchi, determinante per la formazione scientifica e gli orientamenti della ricerca che egli avrebbe continuato a perseguire, privilegiando la trattazione di temi legati all'archeologia cirenaica. Subito dopo il conseguimento della laurea, fu assegnatario di una borsa biennale di "addestramento didattico e scientifico" presso la cattedra di topografia antica istituita a Urbino da Stucchi (1971), quindi di una borsa di studio per l'Egitto bandita dal Ministero degli affari esteri (1973), che gli consentì una permanenza ad Alessandria per approfondire la conoscenza di contesti e di monumenti dell'Egitto greco-romano. Nel novembre 1973 ottenne la nomina di "assistente ordinario soprannumerario" presso la II cattedra di archeologia e storia dell'arte greca e romana nell'Università "La Sapienza", di Roma, cattedra tenuta da Lucia Guerrini, con la quale egli instaurò, oltre a una proficua collaborazione, un rapporto animato da reciproca stima. E presso l'Università "La Sapienza" lo studioso fu chiamato in ruolo come docente di seconda fascia per la III cattedra di archeologia e storia dell'arte greca e romana e tale insegnamento ricoprì per supplenza anche presso la I cattedra nell'anno accademico 1983- 84. Prestò servizio all'Università "La Sapienza" fino al 1986, quando - dopo aver vinto il concorso a cattedra nel 1985 — entrò in ruolo come professore ordinario di archeologia e storia dell'arte greca e romana presso l'Università "G. D'Annunzio" di Chieti, dove gli fu affidata anche la direzione dell'Istituto di archeologia e storia dell'arte antica. Dal novembre 1990 fu chiamato come professore ordinario sulla cattedra di archeologia e storia dell'arte greca e romana presso la facoltà di lettere e filosofia di Urbino, venendo al contempo nominato direttore dell'Istituto di archeologia e storia dell'arte antica. Alla morte di Sandro Stucchi, nel giugno 1991, Lidiano Bacchielli fu designato ad accogliere l'eredità del maestro anche nel ruolo di direttore della missione archeologica italiana a Cirene e del Cantiere dell'Arco Severiano a Leptis Magna. E di Sandro Stucchi volle commemorare la memoria, facendogli intitolare l'Istituto di archeologia e storia dell'arte antica dell'Ateneo urbinate nel maggio 1992 (inoltre L. Bacchielli, Sandro Stucchi, in Rendiconti della Pontificia accademia romana di archeologia, 63, 1990-'91, pp. 279-291 ; Scritti di antichità in memoria di Sandro Stucchi, I-II, Studi miscellanei 29, a cura di L. Bacchielli - M. Bonanno Aravantinos, Roma 1996).

La sua intensa attività di ricerca scientifica, di pubblicistica e di divulgazione culturale fu sempre sostenuta da un approccio metodologico sicuro e rigoroso, aperto al contempo alle istanze innovative di letture multidisciplinari. Alla tensione intellettuale seppe unire una spiccata sensibilità umana, capace non solo di trasmettere i propri saperi, ma anche di coinvolgere studenti e più giovani studiosi in un costruttivo dibattito scientifico e di aggregare colleghi e personale-tecnico in progetti di ricerca condivisi, come testimoniano molti suoi lavori.

Morì a Milano l'8 giugno 1996 per una inesorabile e fulminante malattia: non aveva compiuto quarantanove anni.

Lidiano Bacchielli fu socio corrispondente di prestigiose istituzioni scientifiche italiane e straniere:

  •   Society for Lybian Studies (dal 1987),

  •   Pontificia accademia romana di archeologia (dal 1989),

  •   Società italiana per lo studio dell'antichità classica (dal 1990),

  •   Société nationale des antiquaires de France (dal 1991),

  •   Deputazione di storia patria per le Marche (dal 1992),

  •   Istituto laboratorio di archeologia sismica mediterranea (dal 1992),

  •   Deutsches archäologisches Institut (dal 1993).

Fu inoltre membro di:

  • Accademia Raffaello di Urbino,

  • Centro per le relazioni italo-arabe di Roma, del comitato scientifico redazionale della rivista Quaderni di archeologia  della Libia — di cui fu anche coordinatore

  • Rivista Picus. Studi e ricerche sulle Marche nell'antichità,   di cui fu anche coordinatore

I suoi ambiti di ricerca furono legati anzitutto a temi di archeologia cirenaica. I contributi, spesso presentati su invito a convegni di rilevanza internazionale, furono connotati dalla lettura critica delle fonti e dalla loro discussione nel più ampio quadro di problematiche storiche, politiche e culturali, come testimoniano in particolare le considerazioni maturate a proposito dei processi di "integrazione-culturale" tra la componente autoctona (libya) e quella allotria (prima greca, poi romana) nell'ambito del Gebel Akdar, la Montagna Verde, percorsa e indagata con competente curiosità e paziente sacrificio , come di può leggere nelle seguenti pubblicazioni:

  • Aspetti dell'acculturazione dei Libyi di Cirenaica, in Africa, 33, 4, 1978, pp. 1-18; A

  • La scultura libya in Cirenaica e la variabilità delle risposte al contatto culturale greco-romano, in Quaderni di archeologia della Libia, 12, 1989, pp. 459-522 in collaborazione con J. Reynolds;

  • Il ritratto funerario in Cirenaica: produzione urbana e produzione della chora a confronto, in Atti della giornata lincea sulla archeologia cirenaica, Roma 3 novembre 1987, Roma 1990, pp. 55-64).

  • Fu in questo medesimo orizzonte che egli ricollocò e rivalutò anche uno scavo americano condotto agli inizi del Novecento sulle pendici nord-occidentali dell'acropoli di Cirene, recuperando alla storia il Santuario delle ninfe indigene:

  • Un Santuario di frontiera, fra polis e chora, in Cyrenaican Archaeology. An international colloquium, Libyan Studies 25, a cura di J. Reynolds, London 1994, pp. 45-59;

  • Apollonio Rodio e il Santuario delle Nymphai Chthoniai, in Quaderni urbinati di cultura classica n.s. 51, 3, 1995, pp. 133-137;

  • Il Santuario delle Nymphai Chthoniai a Cirene. Il sito e le terrecotte, a cura di M. E. Micheli - A. Santucci, Roma 2000

Restano a sua firma alcune delle più significative analisi dedicate a monumenti e contesti di Cirene e del suo territorio, oltre all'edizione degli edifici dei lati ovest e sud dell'agorà cittadina nonché di alcuni della necropoli:

  •  L'Agorà di Cirene, II 1,

  • L'area settentrionale del lato Ovest della platea inferiore,

  • Monografie di archeologia libica XV, Roma 1981 ; L'Agorà di Cirene, II 4,

  • Il lato Sud della platea inferiore e il lato Nord della terrazza superiore,

  • Monografie di archeologia libica XVII, Roma 1983, in collaborazione con S. Stucchi;

  • La Tomba delle "Cariatidi" ed il decorativismo nell'architettura tardo-ellenistica di Cirene, in Quaderni di archeologia della  Libia, 11, 1980, pp. 11-34;

  • Un architetto del III sec. a.C. e l'affermazione a Cirene di una nuova architettura dorica: rapporti e differenze con Alessandria, in Atti dell'Accademia nazionale dei Lincei. Rendiconti, 35, fasc. 5-6, 1980, pp. 1-26;

  • A Cyrenaican earthquakepost 364A.D.: written sources and archaeological evidences, in Annali di geofisica, 38, n. 5-6, 1995, pp. 977-982).

  • In particolare, Lidiano Bacchielli seppe documentare l'esperimento di un governo democratico condotto a Cirene negli anni conclusivi del V sec. a.C. sul modello ateniese, al quale considerò allineate specifiche scelte architettoniche e prassi politiche, quali l'ostracismo:

  • Modellipolitici e modelli architettonici a Cirene durante il regime democratico, in Cyrenaica in Antiquity, Cambridge colloque March 29 - Aprii 3 1983, BAR international series, 236, a cura di G. Barker - J. Lloyd - J. Reynolds, Oxford 1985, pp. 1-14;

  • L'ostracismo a Cirene, in Rivista di filologia e di istruzione classica 112, 1994, pp. 257-270.

Al pari, colse la natura tesmoforica dell'edificio circolare dell'agorà, restaurato da Stucchi nel 1972 come Santuario di Demetra e Kore, e ne interpretò la dedica nell'ambito della propaganda politica filo-tolemaica suggellata nel 246 a.C. dalle nozze di Tolomeo III Evergete II e Berenice figlia di Magas :

  • I luoghi" della celebrazione politica e religiosa a Cirene nella poesia di Pindaro e Callimaco, in Cirene, storia, mito, letteratura, Atti del IVconvegno SISAC, Urbino 3 luglio 1988, a cura di B. Gentili, Urbino 1990, pp. 5-35;

  • Il Santuario di Demetra e Kore nell'Agorà di Cirene durante l'età tolemaica, in Alessandria e il mondo ellenistico romano, Atti del II congresso internazionale italo-egiziano, Alessandria 23-27 novembre 1992, a cura di N. Bonacasa et al., Roma 1995, pp. 128-135;

  • Berenice II: la regina della riunificazione fra Egitto e Cirenaica, in Vicende e figure femminili in Grecia e a Roma, Atti del convegno, Pesaro 28-30 aprile 1994, a cura di R. Raffaelli, Ancona 1995, pp. 239-248).

  • Fondamentale fu il contributo alla conoscenza della pittura parietale della Cirenaica greca e romana, in specie quella funeraria: egli documentò e pubblicò monumenti oggi molto compromessi quanto a stato di conservazione, rintracciando contesti di cui si era perduta memoria dopo le brevi note dei viaggiatori ottocenteschi:

  • Le pitture dalla "Tomba dell'Altalena" di Cirene nel Museo del Louvre, in Quaderni di archeologia della Libia, 8, 1976, pp. 355-383;

  • La "Tomba dei Ludi"a Cirene: dai viaggiatori dell'Ottocento alla riscoperta, in Atti del convegno internazionale, Urbino 4-5 luglio 1988, Quaderni di archeologia della Libia 16, 2002, a cura di M. Luni, pp. 285-312;

  • La Tomba di Demetria a Cirene, in collaborazione con J. Reynolds - B. Rees, in Quaderni di archeologia della Libia, 15, 1992, pp. 5-22;

  • Pittura funeraria antica in Cirenaica, in Libyan studies, 24, 1993, pp. 77-116;

  • La Tomba cirenea del Buon Pastore, in Rendiconti della Pontificia accademia romana di archeologia, 63, 1990-'91, pp. 3-21;

  • Il canto delle Sirene nella Tomba diAsgafa ElAbiar, in collaborazione con M.R. Falivene, in Quaderni di archeologia della Libia, 17,pp. 93-107;

  • Ulisse nelle pitture della Tomba di Asgafa elAbiar in Cirenaica, in Ulisse: il mito e la memoria, catalogo della mostra, a cura di B. Andreae, Roma 1996,  pp. 230-236;

  • La Tomba di Thanatos nella Necropoli Sud di Cirene, in Libya antiqua n.s. 2, 1996, pp. 27-30;

  • La Tomba di Edipo a Beit Tamer in Cirenaica, in Miscellanea in onore di Maria Floriani Squarciapino, Archeologia classica 49, Roma 1997, pp. 1-13;

  • I temi dell'epica nella pittura funeraria tardo-antica della Cirenaica, in I temi figurativi nella pittura parietale antica (LV sec. a.C. - IV sec. d.C.), Atti del VI convegno internazionale sulla pittura parietale antica, Bologna 20-23 settembre 1995, a cura di D. Scagliarini Corlàita, Bologna 1997, pp. 25- 30;

  • Lucius Sosius Euthycles, zographos and bouleutes, in collaborazione con J. Reynolds, in Libya antiqua n.s. 2, 1996, pp. 45-50)

Con la direzione della missione archeologica italiana a Cirene, Lidiano Bacchielli ereditò anche gli impegnativi cantieri di restauro del Tempio di Zeus a Cirene e dell'Arco severiano a Leptis Magna, che condusse in linea di continuità con i progetti impiantati da Sandro Stucchi:

  • L'Arco Severiano di Leptis Magna: storia e programma del restauro, in E Africa romana, Atti del IX convegno di studio, Nuoro 13-15 dicembre 1991, a cura di A. Mastino, Sassari 1992, pp. 763-770;

  • L’attività recente della Missione archeologica italiana a Cirene, in Cités, ports et campagnes de la Cyrénaìque gréco-romaine, Actes de la Journée d'étude sur la Cyrénai'que, Paris 21 november 1992, Karthago XXIV, a cura di A. Laronde - J.-J. Maffre, Paris 1999, pp. 9-25;

  • Il  Tempio di Zeus Olimpio a Cirene: storia e programma degli scavi e dei restauri, in La Cirenaica in età antica, Atti del IX convegno internazionale di archeologia cirenaica, Macerata 18-21 maggio 1995, a cura di E. Catani - S. M. Marengo, Pisa 1998, pp. 23-34;

  • vd. inoltre vari Reports in Libya antiqua n.s. 1, 1995, pp. 161-165 e Libya antiqua n.s. 2, 1996, pp. 180-182, p. 194).

Per l'Arco severiano a Leptis Magna Lidiano Bacchielli promosse un progetto innovativo: la realizzazione della cupola in sezioni modulari di vetro resina presso i cantieri navali Moschini di Fano, al cui trasporto e messa in opera non potè presiedere, a causa della morte prematura. A Leptis Magna, inoltre, collaborò all'allestimento del nuovo museo archeologico, curando la sala dedicata agli archi monumentali della città antica.

Non di meno, fu attento alle questioni storico-archeologiche del territorio marchigiano. Avviò una vivace discussione sulla grecità dorica di Ankon, proponendo un'acuta lettura delle fondazioni pertinenti al Tempio di Venere sotto la Cattedrale di San Ciriaco sul Colle del Guasco ad Ancona (Domus Veneris quam dorica sustinet Ancon, in Archeologia classica 37, 1985, pp. 106-137). Soprattutto, affrontò temi connessi alla recezione e declinazione in "periferia" di modelli emanati dal "centro" - Roma anzitutto - in relazione sia all'assetto urbanistico-architettonico degli abitati sia ad alcune tipologie monumentali e produzioni scultoree:

  • La stele del seviro Sesto Tizio Primo da Suasa, in Ficus, 2, 1982, pp. 7-36; La stele urbinate dei Caspertii e l'Arco di Rimini, in Culture figurative e materiali tra Emilia e Marche. Studi in memoria di M. Zuffa, Rimini 1984, pp. 419-431 ;

  • Ritratti su stele e rilievi funerari dell'Umbria Nord-orientale, in Comunità antiche dell'Appennino tra Etruria e Adriatico, Atti del convegno, Sestino 18-19 settembre 1983, Rimini 1989, pp. 235-255;

  • Prime scoperte della Necropoli di Ricina, in collaborazione con L. Mercando - G. Paci, in Bollettino d'Arte, 28, 1984, pp. 11-52;

  • Foro di Cupra Marittima, in Cupra Marittima e il suo territorio in età antica, Atti del convegno di studio, Cupra Marittima 3 maggio 1992, Picus suppl. II, a cura di G. Paci, Tivoli 1993, pp. 33-45;

  • Simboli di Apollo e del saeculum aureum in due omphaloi da Urbs Salvia, in Studi su Urbisaglia romana, Picus suppl. V, a cura di G. Paci, Tivoli 1995, pp. 111-126).

Nelle ricerche estese al mondo classico lo studioso discusse molti temi di architettura greca e romana, elaborando originali e innovative esegesi:

  • L'adyton del Tempio di Zeus a Nemea, in Atti dell'Accademia nazionale dei Lincei. Rendiconti, 37, fase. 7-12, 1982, pp. 219-238;

  • "Unità di luogo" fra architettura e megalografie nella facciata della Grande Tomba di Leukadià, in A tti dell'Accademia nazionale dei Lincei. Rendiconti, 38, fase. 1-2, 1983, pp. 13-38;

  • Leporte romane ad ordini sovrapposti e gli antecedenti greci, in Mitteilungen des deutschen archàologischen Instituts, Romische Abteilungen, 91, 1984, pp. 79-87;

  • Il testamento di C. Cornelio Egriliano ed il coronamento dell'arco di Caracalla a Tebessa, in L'Africa romana, Atti del IV convegno di studio, Sassari 12-14 dicembre 1986, a cura di A. Mastino, Sassari 1987, pp. 295-321.

E lo stesso dicasi per l'arte funeraria, nelle sue diverse e molteplici manifestazioni:

  • Monumenti funerari a forma di cupula: origine e diffusione in Italia meridionale, in L'Africa romana, Atti del III convegno di studio, Sassari 13-15 dicembre 1985, a cura di A. Mastino, Sassari 1987, pp. 303-319;

  • Introduzione a J. M. C. Toynbee, Morte e sepoltura nel mondo romano, Roma 1993, pp. VII-XV e 249-250).

  • Più ai margini delle sue indagini restarono, invece, aspetti legati a fenomeni di collezionismo, antiquaria, tradizione iconografica :

  • La porta di Augusto a Fano nella cultura antiquaria locale, in L'antichità classica nelle Marche tra Seicento e Settecento, Atti del convegno, Ancona-Pesaro 1987, Atti e memorie 93, Ancona 1989, pp. 43-63;

  • La ricomposizione della statua dell'astronomo Arato, in Studi per Laura Breglia, Bollettino di numismatica suppl. 4/1987, Roma 1988, pp. 43-56;

  • Un rilievo della Collezione Castelli-Baldassini con rappresentazione di pompa trionfale, in Scienze dell'antichità, 2, 1988, pp. 1-11;

  • I pontarii: una definizione per via iconografica, in L'Africa romana, Atti del VII convegno di studio, Sassari 15-17 dicembre 1989, a cura di A. Mastino, Sassari 1990, pp. 770-772;

  • I rilievi del "Teatro Marittimo"di Villa Adriana e il codice dell'Anonimo Forosemproniese, in Notizie da Palazzo Albani, 20, 1991, pp. 5-12;

  • Dedalo mette le ali ad Icaro, in Studi per Pietro Zampetti, a cura di R. Varese, Ancona 1993, pp. 23-26;

  • Un nuovo rilievo con la raffigurazione della "Visita di Dioniso ad Ikarios", in Vicino Oriente, Egeo, Grecia e mondo ellenistico. Studi in memoria di Lucia Guerrini, Studi miscellanei 30, a cura di M. Picozzi - F. Carinci, Roma 1996, pp. 145-147.

L'ampiezza e la ricchezza dei suoi interessi rifluì in diverse collane, cataloghi di mostre, voci di enciclopedia e lessici, cui venne invitato a collaborare, dando prova della matura padronanza dei temi e della capacità di sintesi critica :

  • La Tripolitania, in Storia di Roma 3, L'età tardoantica, II, I luoghi e le culture, Torino 1993, pp. 339-349;

  • La Cirenaica, ibidem, pp. 603-609;

  • Urbanistica della Cirenaica antica, in I Greci in Occidente, catalogo della mostra, a cura di G. Pugliese Carratelli, Venezia 1996, pp. 309-314;

  • Enciclopedia dell'arte antica, IIsupplemento 1971-1994, I, 1994, voci "Campus" e "Cirenaica"; ibidem, III, 1995, voci "Ha- drianopolis di Cirenaica" e "Monumento funerario (Grecia e Roma)";

  • ibidem, IV, 1996, voci "Picenum" e "Province romane";

  • Cirene, in Ciudades Antiguas del Mediterràneo, a cura di M. Mayer -1. Rodà, Barcelona 1998, pp. 316-317;

  • Enciclopedia archeologica, IV, Africa, 2005, voci "Apollonia", "Barce", "Cirene", "Tolemaide".

Non da ultimo, Lidiano Bacchielli fu convinto sostenitore del valore formativo di un'adeguata divulgazione scientifica: tra le sue ultime collaborazioni si segnalano proprio quelle con riviste, italiane e straniere (Archeo, Antiqua, Le Monde de la Bible, Athar ElArab), rivolte al più vasto pubblico dei non specialisti, che in più occasioni ebbero a ricordarlo con stima e simpatia.

 

Bibliografia essenziale

Bonacasa, N„ Lidiano Bacchielli (1947-1996), in Libya antiqua n.s. 2, 1996, pp. 213-215.

Reynold, ]., Lidiano Bacchielli, in Libyan studies, 27, 1996, pp. 1-2.

Gasperini, L„ Lidiano Bacchielli: 1947-1996, in Ficus, 16-17, 1996-'97, pp. 311-318 (con appendice bibliografica).

Paci, G., Ricordo di Lidiano Bacchielli (1947-1996), in L'Africa romana, Atti del XII convegno di studio, Olbia 12-15 dicembre 1996, a cura di M. Khanoussi - P. Ruggeri - C. Vismara, Sassari 1998, pp. 29-32.

Bonanno Aravantinos, M., Lidiano Bacchielli (1947-1996): commemorazione, in Rendiconti della Pontificia accademia romana di archeologia, LXXV, 2002-2003, pp. 451-454.

Studi in memoria di Lidiano Bacchielli, Quaderni di archeologia della Libia 18, a cura di A. di Vita - N. Bonacasa, Roma 2003.

Bacchielli, L., Parole d'oltremare. Scritti di archeologia, a cura di S. Rinaldi Tufi - A. Santucci, Urbino 2000 (con appendice bibliografica completa degli scritti).

Anna Santucci

 

 

Joyce
Reynolds

Anna
Santucci

Abdulamid
Abdussaid

Cristina
Magnini

Attilio
Mastino

 

 

Nel 2003 i colleghi hanno dedicato a Lidiano Bacchielli
il N. 18 dei

 QUADERNI DI ARCHEOLOGIA DELLA LIBIA

L'ERMA di BRETSCHNEIDER

dove alle pp. 9-10 è riportato un commovente ricordo dell'amico collega Adbulamid Abdussaid

 

Bacchielli e l'archeologia cirenaica
 

di  ABDULAMID ABDUSSAID

 

Per me che l'ho conosciuto ed ho lavorato con lui, la scomparsa di Lidiano Bacchielli avvenuta l'8 giugno 1996, dopo una malattia aggressiva e fulminante, è stata una perdita gravissima. E altrettanto grave è stata la perdita per l'Italia e per la Libia, che Lui aveva eletto come seconda patria, perché la sua lunga e fattiva attività di ricerca e di studio, bruscamente interrotta, è rimpianta dalla comunità scientifica internazionale.

La mia frequenza con Bacchielli, legata anche ad importanti interventi nei campi dell'archeologia e del restauro architettonico, già al tempo della direzione di Sandro Stucchi, si è accentuata sempre di più, anche perché, come tutti sanno, proprio sul lavoro scientifico Bacchielli ha sempre dato risposte chiare strettamente legate alla sua preparazione professionale.

Ma tale rapporto personale con Bacchielli è diventato in seguito sempre più saldo e amichevole quando Lui ha assunto la Direzione della Missione Archeologica Italiana a Cirene. Durante i lunghi periodi di collaborazione ed i frequenti scambi di idee ho avuto modo di constatare il particolare impegno posto da Bacchielli nel chiarire il rapporto iniziale fra Greci e Libyi sul territorio cirenaico. Per questo motivo, uno dei punti di forza della sua ricerca è stata la ripresa degli studi di quanto gli scavi americani, a partire dal 1910, e le altre ricerche successive erano venute mano mano a documentare. con particolare riferimento alle terrecotte figurate.  A ciò si aggiunga il vasto panorama che sostanzia gli interventi scienifici di Bacchielli con viva attenzione all'architettura e alla pittura funeraria, anche tarda. e il ricordo va allo studio della Tomba di Asgafa presso Barce.  Ancora insieme la ricerca ci ha condotto a visitare ed indagare l'area archeologica di Beit-Amer; l'esame dei resti sopra suolo e il censimento delle tombe. soprattutto di quelle dipinte, nonché la presenza della chiesa, ha suggerito a Bacchielli ed a me stesso la possibilità di identificare il silo con Palaibiska. come ho cercato di dimostrare.

Quando mi venne affidato l'incarico di curare il restauro del Grande Mausoleo di Urban, a 75 km a Est di Garian. in prossimità della strada Garian-Tarhuna. ho potuto rilevare che di questo eccezionale monumento funerario non tutti gli clementi architettonici erano conservati per poter procedere alla sua ricostruzione sistematica. Per questo, ho sollecitato l'aiuto dell'amico Lidiano Bacchielli, il quale per due sessioni ha visitalo a lungo il monumento e lo ha studiato insieme a me fino a realizzarne la completa restituzione grafica, avendo quindi io la possibilità di procedere a buona parte dell’anastilosi.  Senza il suo impegno il Mausoleo di Urban, non solo non sarebbe noto a tutti, ma non sarebbe arrivato alla pubblicazione nella rivista Libya Antiqua1.

Ritornando a Cirene, desidero segnalare la posizione assunta da Lidiano Bacchiclli in seguito ai sondaggi da me compiuti lungo l'emiciclo esterno della cavea del Teatro 3, in particolare verso il settore orientale, a Sud del Cesareo, laddove Bacchielli ipotizzava la presenza del muro di cinta di Cirene arcaica.

Il poco che qui ho potuto dire di Lidiano Bacchielli come uomo e come studioso fa rimpiangere la sua scomparsa da parte di tutti e certo incolmabile è il vuoto clic Lidiano ha lasciato in mezzo a noi.

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1 A. AunussAiP. Bir ct-Uaar ltansokum Utlktn, DjvM Canati/, LibxaAiu IV. 1998. p. 147-1 SS.

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CRISTINA  MAGNINI

http://www.lospecchiodellacitta.it/index.asp?categoria=Dicembre%202009&id=154
 

Lidiano Bacchielli:
un ricordo sempre vivo
 

E' sorprendente come l'operato di alcune persone possa essere determinante per l'agire di altre e contribuire ad alimentare, a distanza di tempo e con il solo ricordo, la grande passione per il sapere. E' il caso del professor Lidiano Bacchielli, docente di Archeologia e Storia dell'Arte greca e romana e Direttore dell'Istituto di Archeologia dell'Ateneo urbinate, scomparso prematuramente l'8 giugno di un anno fa. La sua memoria è ancora ben viva in tutti coloro che hanno potuto apprezzare tanto gli innumerevoli risultati della sua ricerca in campo archeologico quanto le doti prettamente umane.

Del suo impegno scientifico ci restano i suoi memorabili studi su Cirene, città di origine greca, (oggi in Libia), dove il professore ha diretto la Missione Archeologica Italiana. Della sua figura umana ci resta l'alto esempio di dedizione totale all'Archeologia, unito ad una spiccata sensibilità nell'esercizio dell'insegnamento.

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Cristina Magnini

 

 

 

ATTILIO MASTINO

 

 

Mastino Attilio (2007) Intervento conclusivo. In: Cirene e la Cirenaica nell'antichità: atti del convegno internazionale di studi, 18-21 dicembre 1996, Roma Frascati, Italia. Tivoli, Edizioni Tored. p. 815-821. (Ichnia, 9). ISBN 9788888617022.   http://eprints.uniss.it/4726/

 

 

Eccellenza, illustri Colleghi, cari Amici,

 considero un grande onore, che debbo alla generosità ed all'amicizia del carissimo Lidio Gasperini, quello di essere chiamato a concludere con brevi parole questo Convegno internazionale di studi su «Cirene e la Cirenaica nell'antichità», promosso dalla Seconda Università di Roma «Tor Vergata» e dall'Istituto Italiano per la Storia Antica, d'intesa col Dipartimento Libico alle Antichità.

... omissis ...

E poi ci è mancato Lidiano Bacchielli, di cui conservo un ricordo prezioso, il suo soggiorno in Sardegna appena concluso il concorso che lo aveva portato in cattedra ad Urbino: un sorriso aperto e leale, una grande gioia di vivere, una serie di progetti straordinari, nei quali pensava di coinvolgerci tutti. E ora un grande dolore per averlo perduto. Nei giorni scorsi, aprendo il XII Convegno internazionale su «L'Africa Romana» ad Olbia, Gianfranco Paci, ha scelto parole commosse per ricordare Lidiano: «Quanto a me, se mai tornerò un giorno nella terra di Libia, ho in animo di raccogliere una manciata di quella terra rossa di Cirene per depositarla sulla sua tomba, convinto che senza la Cirenaica Lidiano Bacchielli non sarebbe stato quello che abbiamo conosciuto, così come, senza Bacchielli, della città fondata sul secondo gradino del Jebel Achdar noi non avremmo la conoscenza che ne abbiamo; ma soprattutto nel ricordo di quel legame profondo, intenso, indimenticabile che ha unito la sua vita alla città di Batto». 

... omissis ...

 

Joyce
Reynolds

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Santucci

Abdulamid
Abdussaid

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Magnini

Attilio
Mastino