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Problematiche di due Santi "minori" nell' Alto dei Cieli

 

Nuovi Dialoghi

L'evanescenza di San Giorgio

La tenue persistenza di San Crescentino

Lucius F. Schlinger scrittore libero pensatore

 

 

 

Dai  NUOVI DIALOGHI DI LUCIANO

 

 

Effige di san Giorgio nella Chiesa di Santa Margherita a Monaco (da Wikipedia-
 

I due dialoghi qui presentati riguardano due santi, i quali secondo l’autore - che presenta subito il suo atteggiamento sulla fede – svolgono nella mitologia cristiana una funzione analoga a quella della divinità minori nella mitologia greco-romana. Qui in particolare si tratta di due affascinanti fiabeschi uccisori di draghi che anche la chiesa ufficiale tende ormai a sconfessare. Ma mentre San Giorgio, celeberrimo, viene ufficialmente eliminato, San Crescentino, proprio perché meno famoso, se la cava.

 Partic. da l'Assunta e San Crescentino davanti la città, di Girolamo Cialdieri -  Urbino, Museo del Duomo ,

L’EVANESCENZA DI SAN GIORGIO

 

L’AUTORE = Ho deciso di cominciare a mostrarvi finalmente i dialoghi degli dei moderni.    È ora che una visione diretta dell’Olimpo dei vostri tempi, o uomini di Atene e dintorni, Samosata compresa, vi sia offerta - come si dice - senza veli ed infingimenti, anche attraverso qualche conversazione relativa a tempi, luoghi e personaggi diversi.
La pura verità, naturalmente. Sia pure in lievi spunti oltre i quali voi stessi potrete vedere il quadro generale, riflettendo e parlando. Sia chiaro che io non solo non ho neppure una pallida ombra di superstizione, ma neppure la più pallida ombre di fede, e parlo di dèi come e quando mi pare e piace. Così do seguito ad un’azione con la quale, varî anni fa, ho inteso portare sulla scena un uomo accusato dai Celesti e difeso dal Diavolo per le sue ben motivate opinioni. Un proemio a questi dialoghi. Ma ora vediamo chi arriva.

 

SAN GIORGIO = Oggi l’aria serena è troppo tenue e penetrante. Le mie membra stanche per mille combattimenti non hanno mai sentito nel mondo questo torpore strano che ora mi invade. Non ero così estenuato nello spirito quando, con l’ultimo colpo che le forze mi permettevano, conficcai la lancia nel cuore del mostro infernale.

SAN TOMMASO = Non vedo alcuno.

SAN GIORGIO = Tommaso!

SAN TOMMASO = Deserto e silenzio.

SAN GIORGIO = Ma non mi vedi? Non mi senti? Non sono vicino a te, Apostolo glorioso, come sempre, nel trionfo del Cielo?

SAN TOMMASO = Ancora quel fanatico Giorgio.Perfino lui dovrebbe aver compreso, ormai, che i draghi non esistono e, di conseguenza, neppure gli ammazzatori di draghi.  No, caro Giorgio, non insistere. Personalmente può anche… anzi mi dispiace per te, ma mettiti il cuore in pace. Una volta per tutte.
È vero che dicono che io sia privo di immaginazione, da quando … be’ … da quando ho preteso di fare una rigorosa verifica sull’identità del mio Maestro. Da secoli quell’accusa mi pesa come una montagna sul cuore. Sei come San Tommaso, dicono. Ma io sono San Tommaso. E tu, magnifico Giorgio, sei nulla.

SAN GIORGIO = Nulla. Sento che la mia immagine. Un tempo così splendida, svanisce in quest’aria lieve. Il fragore degli zoccoli del mio destriero che strappa scintille alle rocce, il rombo del drago delle nere ali di notte. Le grida esultanti dei cittadini cui riconsegnai la pallida principessa, tutto va spegnendosi e si perde nel grigio indefinito dell’assenza. Che cosa accade, fratello Tommaso?

SAN TOMMASO = Il tuo caso, fratello, è stato studiato dalle menti più acute (a parte gli angeli ed il loro Creatore- e l’inconsistenza di tutte le storie che ti riguardano è stata dimostrata. Quelli che in terra rappresentano il Cielo hanno infallibilmente decretato. Non è il tuo amico Tommaso a dirlo. Sono loro. Per il Ministro Supremo, come per i Regnanti suoi avversarî, tu non esisti. A proposito: non sei il solo, benché illustre, a scomparire. Molti santi e sante di buona lega ti fanno compagnia.

SAN GIORGIO = Una schiera di ombre smarrite che cavalca verso l’oblio. Eppure tu mi chiami amico e fratello.

SAN TOMMASO = Sto parlando a me stesso.

SAN GIORGIO = La gloria delle mie imprese, il mio amore per gli oppressi, la mia guerra contro l’ingiustizia, i vessilli sgargianti di mille eserciti con le croci sugli scudi, le tavole dei grandi maestri della pittura e le statue mirabili che mi mostrano in sella al nobile cavallo sospinto dal fuoco della mia carità contro le putride fiamme infernali …

SAN TOMMASO = Devo dirti che si è ben visto che le tue pretese imprese non erano poi una grande novità. Dovresti sapere - se potessi sapere, pensare o ricordare qualcosa – quanti altri ti hanno preceduto (e seguito, lo ammetto- nel liberare paesi e città da diversi mostri malefici, quanti sognanti cavalieri hanno ucciso il drago (quanti draghi!- liberando la fanciulla che stava per essere divorata come sacrificio espiatorio di superstiziosi concittadini, incatenata alla roccia sospesa sull’abisso o in qualche altra scomodissima seppur pittoresca situazione.

SAN GIORGIO = La fiducia incrollabile che miriadi di anime hanno avuto nelle forza della mia protezione, eleggendomi loro paladino, conoscendomi senza macchia e senza paura …

SAN TOMMASO = Deserto e silenzio.

SAN GIORGIO = Lo specchio del lago di cristallo riflette i fianchi e le cime dei monti e sopra essi il cielo. Ma non riflette la mia immagine. Svanite le armi e le insegne, perduta la mia figura … Deserto e silenzio.

SAN TOMMASO = Deserto e silenzio. Eppure io, San Tommaso, senza immaginazione come dicono, so quanto di te abbiamo desiderio, cavaliere celeste.

  Lucius F. Schlinger

 

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LA TENUE PERSISTENZA DI SAN CRESCENTINO [1]

SAN CRESCENTINO = La pace del Regno dei cieli. Davvero superiore   a qualunque immaginazione, almeno in certi momenti. Nulla, non un suono, né un colore, una sia pur vaga forma … Nulla. Potrei credere di essere solo. Dopo il cammino sulla Terra dell’empio Diocleziano e il viaggio verso la sede dei Beati, dopo tanti secoli di gloria in essa, come mai per la prima volta tutto appare così inanimato?  Non si trova ancora qui il Trono del sommo Pietro?

SAN PIETRO = Pietro è qui. Con un incarico che definire di lunga durata è ben poco. Non sono previsti avvicendamenti, né ora né mai. 

SAN CRESCENTINO = Pietro! Eccomi! Da tanto tempo non mi recavo presso la Sede della Chiavi del Regno che tu infallibilmente custodisci. 

SAN PIETRO = Salute, cavaliere. Togliti un po’ quella ferraglia: Mi piace vedere la gente senza troppi armamentarî addosso. A cosa devo la visita?

SAN CRESCENTINO = Veramente, Sommo Custode, preferisco - come certamente ricorderai - presentarmi così sia per … 

SAN PIETRO = Non discutiamo. 

SAN CRESCENTINO = … sia perché il mio abito è consono alla condizione che mi ha condotto alla Sede beata, sia perché …

SAN PIETRO = Perché ?… 

SAN CRESCENTINO = … perché sono senza testa.

SAN PIETRO = Non saresti poi una gran rarità, se è solo per questo. Ma che diav … che ragione per tale tua condizione?

SAN CRESCENTINO = Quando, or sono alcuni secoli, i cittadini di Tiferno - che oggi si chiama città di Castello, nell’Umbria - e gli Urbinati, vennero in contrasto per le mie spoglie mortali, già otto secoli dopo il mio martirio, nessuna delle due città in competizione conseguì intera la vittoria. Il mio corpo venne, dopo alterne vicende, condotto in Urbino, la città che mi volle suo patrono, ma i valorosi Umbri ne tennero e tengono ancora la parte più nobile, il capo - appunto – di cui da allora si può constatare la mancanza anche  nella mia immagine qui in Cielo quando -  come ora, per servirti - mi tolgo l’elmo che lo difese un tempo dai nemici dell’Impero e dagli acuminati artigli del dragone.

SAN PIETRO  = Per la barba del …! Guarda un po’ chi mi deve capitare tra i … al mio cospetto! Guerriero, difensore dell’Impero … fatto a pezzi da non si sa chi … E, così come nulla, ce l’ha anche lui  con i draghi! Quanti, cavaliere? … cavaliere … cavaliere …

SAN CRESCENTINO = Crescenziano, o Crescentino, come mi chiamano i miei fedeli nella gloriosa Urbino. Ma tu non puoi non conoscermi.

SAN PIETRO = Chiedevo: quanti draghi?

SAN CRESCENTINO = Be’… uno, ma …

SAN PIETRO = … ma robusto eh? E sputava fiamme e mangiava le principesse e …quante teste aveva?… Meglio non toccare quest’argomento con te, Prudenziano.

SAN CRESCENTINO = Crescenziano! E davvero non vedo perché  dovrei raccontare nuovamente la mia storia proprio a te che, dato il tuo altissimo compito, non hai certo bisogno che qualcuno ti rammenti le vicende terrene.

SAN PIETRO = Molto gentile. Si capisce. Però la forma, sai, ha la sua importanza. Dunque: Baldassarre, Belfagor … no, qui non ci siamo davvero … Caligola … anche questo è fuori discussione … Cirillo … (gran santo, un dottore pieno di sapienza!- Crimilde … troppo avanti …Crasso … Cre … scenziano. Eccolo. Sotto il regno di Diocleziano venne in Umbria, in quel di Tiferno …

SAN CRESCENTINO = Infatti. L’odierna Città di Castello. Vi giunsi dopo aver predicato la fede cristiana seguendo il magistero di San Sebastiano. Ivi un dragone devastava le campagne e divorava le greggi, ammorbando l’aria con il suo alito pestilenziale …

SAN PIETRO = Mangiava le bestie, non le principesse. E inquinava l’aria. Oggi certi danni si fanno con altri sistemi …

SAN CRESCENTINO = A Tiferno si trovano ancora due costole del mostro (non so se anche tutto ciò è scritto per esteso nel tuo Gran Registro- lunghe oltre quattro palmi …

SAN PIETRO = Nientemeno! Qui non ho tutti questi dettagli. Comunque vedo: uccise colà un dragone … beatificato … poi fatto santo … non il dragone, lui: Terenziano.

SAN CRESCENTINO = Crescenziano! Dunque?

SAN PIETRO = Dunque: niente da fare.

SAN CRESCENTINO = Sono in ogni modo nel tuo Registro tra i santi.

SAN PIETRO = I registri vanno aggiornati. Nuove disposizioni. Qui c’è una svista, in termini di linguaggio figurato. Proprio poco fa - figurati - abbiamo eliminato San Giorgio … non so se mi spiego. E tu, di fronte a un San Giorgio, dico …Perciò non montarti la … lasciamo perdere. È un momentaccio, comunque, per gli ammazzatori di draghi, anche per quelli più titolati. Non vorrei essere neppure nei panni di Perseo, o di Eracle.  S’è deciso che sono tutti, pagani o cristiani, fuori del Gran Registro.

SAN CRESCENTINO = Ma tu mi vedi e sai chi sono!

SAN PIETRO = Sto parlando a me stesso, come diceva  Tommaso ad un altro santo leggendario. (Quello sì che crede ai draghi! Staresti fresco, con lui!-. Rimetterò in ordine certe pagine. C’è senz’altro la nota aggiuntiva che dichiara inesistente anche questo San Fulgenziano. La troverò. Non c’è fretta. Qui sono solo. Chiaro?

SAN TOMMASO = Ave, Pietro, Ave, Crescenziano.

SAN CRESCENTINO = Mi ha riconosciuto! Ave, sapiente Tommaso.

SAN PIETRO = Non scherziamo coi santi, Tommaso!

SAN TOMMASO = No davvero. Ma quella nota aggiuntiva non la troverai perché non c’è.

SAN PIETRO = Ma come! Aboliamo San Giorgio e lasciamo rimanere questo San Massenziano …

SAN TOMMASO = Appunto. Se vuoi spianare un bosco, taglierai subito gli alberi secolari, le piante più alte, gli arbusti e non farai caso a a qualche pianticella confusa tra le erbe. Se vuoi spianare una città, abbatterai le mura, i palazzi, la Cattedrale (scusami l’esempio- ed anche le case, ma non ti preoccuperai di vedere se qualche capanno o pollaio sporge appena dal livello del suolo.

SAN CRESCENTINO = Che linguaggio!

SAN PIETRO = Figurato, ma efficace. Che tu però, Tommaso, debba sempre venire a ribaltarmi tutti i discorsi! …

SAN TOMMASO = Non è questo il caso. Vedi, Gran Custode delle Chiavi, in Urbino e nei dintorni vissero ed operarono, o sono comunque venerate, creature che non ebbero sempre nei secoli una fama molto risonante. Così possono facilmente passare inosservate, come il nostro Crescenziano. È proprio questa, in certi casi (se Crescentino mi permette questa espressione- la fortuna degli umili. Se egli fosse stato noto come San Giorgio, avrebbe avuto la sua stessa sorte: “ Rimanere nelle  credenze popolari … non proibite … et cetera” ma fuori del Gran Registro. Invece … Te ne potrei citare  più d’uno, famoso quanto Crescenziano, o perfino meno di lui. Dopo San Giustino, San Fortunato, San Claudio, il primo  di giugno puoi trovare qualche volta nei calendarî anche il nostro SAN CRESCENTINO. Ma quando trovi i Beati Amato, Benedetto Passionei, Donato, Serafina? … Mi segui sulle tue pagine?

 SAN PIETRO = Vai un po’ in fretta, ma vedo. Vedo. Oltre tutto, questi, dopo secoli, sono ancora solo beati. Non li hanno ancora fatti santi.   Mi ricordano certi discepoli (quando andavo per la Palestina, ma anche altrove, anche a Roma- i quali ti ripetevano sempre se stesse domande o non sapevano mai che cosa dire. Per superare l’esame di predicatore semplice, diciamo, facevano percorsi di lumaca talvolta interrotti da vigorosi passi di gambero. Toccava ricominciare sempre da capo, con loro.

 SAN CRESCENTINO = Non pretendo di avere la fama di San Giorgio, né sono responsabile dei ritardi sulla via della perfetta canonizzazione  delle anime beate che albergarono in Urbino o nei dintorni. Del resto io, benché patrono di Urbino non sono urbinate, Ma …

 SAN PIETRO = Ci voleva proprio uno con la tua testa per fare da patrono ad Urbino … Cosa mi fai dire! … Quanto a questi beati urbinati in attesa, occorrerà mandare a qualcuno l’ispirazione necessaria affinché siano santificati.  Senza raccomandazioni particolari, s’intende, ma se sono un po’ troppo lenti avranno pur bisogno di una innocente spintarella.    Tornando a te, Marenziano, o Marentino, come ti chiamano i tuoi protetti, … rimettiti l’elmo, per favore, sopra le spalle: sarà sempre meglio di nulla … ora sembrerebbe proprio che tu sia sfuggito alla cancellazione per il rotto della cuffia.

SAN TOMMASO  = Lo dicevo. Ma fino ad ora resta di diritto nella schiera dei santi.

SAN PIETRO = Già. Anche se Sant’Ambrogio direbbe di sicuro  “Dűra minga! …” L’ho visto poco fa, Ambrogio, con un coro di cherubini. “ Con tutto il rispetto per il Gregoriano – diceva come fa sempre – il mio, l’Ambrosiano puro, quanto a vivacità di fraseggio e di ritmo …

SAN TOMMASO = Tornando al tema …

SAN PIETRO = Mi hai procurato temi più che a sufficienza, per adesso, Tommaso. Non ti pare? Va’, di grazia, a controllare quelle stigmate di Padre … quello che sai. E non ti perdere in sottigliezze. Poi c’è un’altra immagine di Maria che pare si sia messa a piangere. Poi … sai che hai tante altre cose da fare. Va’ in fretta. Ave, Tommaso.

Dunque, torniamo a questo San … c’è di mezzo un enz … deve essere mezzo tedesco e magari ben romantisch, con il suo bravo drago.

SAN TOMMASO = Ma l’importante è …

SAN PIETRO = Ho detto Ave, Tommaso.

SAN TOMMASO = Vado. Non intendevo certo disobbedirti. Ave, Pietro.

SAN PIETRO = Per ora, dunque, il nostro urbinate rimane con tutti i crismi. Raccontami quindi un po’ per bene le tue imprese, finché puoi … dal momento, intendo dire, che puoi rimanere con noi nel gaudio celeste, caro Gaudenziano.

SAN CRESCENTINO = Crescenziano!!!!

 Lucius F. Schlinger

 

[1]  Ovvero scarsa notorietà ed importanza del santo patrono di Urbino, forse più in cielo che in terra.

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