Don Gino, prete di tutti

" Don Gino prete di tutti: ha aiutato tutti, ha consigliato tutti, non ha mai respinto nessuno. La sua casa e la sua povera mensa erano aperte all'invasione dei ragazzi, in un'ansia di apostolato e in fervore di iniziative di cui fu strumento anche la propensione artistica e la forte cultura di don Gino, per cui San Sergio fu anche il cenacolo dove passarono i migliori giovani e gli uomini di cultura, ad ascoltare musica e a sentire Radio Londra o a chiedere consiglio e conforto, a dibattere tematiche ideologiche e problemi di vita. Sono passati i Massolo e i Cusin, i Nuvoloni e i Branca e un po' tutti gli intellettuali di Urbino. Egli aveva il garbo e l'ecumenismo della intelligenza cattolica. Tra i ragazzi del suo primo oratorio, predilesse quello senza famiglia, lo sfamò, lo educò ne fece un uomo, e quello malaticcio, gobbo, dagli occhi eternamente rossi o di malattia o di pianto, e lo confortò realizzandolo nella musica, rendendogli sereni i pochi anni della sua breve esistenza.

Don Gino protesse gli ebrei e gli antifascisti: poi, a guerra finita, protesse anche gli ex fascisti, per mitigare le vendette, per sostenere le famiglie degli epurati. Fu amico dei rossi e dei bianchi. Guidò noi giovani nella scelta democratica, aborriva la retorica e la faziosità; non chiese mai nulla per sé... Si concesse solo una vetusta lambretta con cui correva a Pesaro a sbrigare le pratiche di poveri parrocchiani, ai quali additava il cielo senza dimenticare le necessità di questa terra. E' morto un prete-prete, un amico e un servo di tutti.

avv. Renato Valentini

Pubblicato in "Primavera" Pesaro-novembre 1982-