Gigin Caretta: NECROLOGIO |
MEMORANDUM DELL'ASSOCIAZIONE PRO URBINO
trascritta da Giovanni Volponi e pubblicata su Cronaca di Urbino de "Il Resto del Carlino" del 5 aprile 2015
Se ne è andato alla vigilia di Pasqua, a raggiungere i tanti amici che lo hanno preceduto e con cui ha condiviso una vita intensa e ricca di sane emozioni, Luigi Lelli, conosciutissimo in città con il soprannome di Gigin Caretta, per via del suo lavoro di trasportatore quando ancora un camion era un mezzo raro e costoso. Si è spento nella notte di ieri, serenamente nella propria abitazione in via Giro dei Debitori, dove viveva con la moglie Nilde; i famigliari le si sono stretti attorno ripercorrendo, con tristezza ma anche con accettazione, i ricordi di oltre 91 anni ben spesi.
Nato nel 1923 in una famiglia semplice, segue fin da ragazzino il lavoro paterno di carrettiere, accompagnando il genitore nei lunghi viaggi che si spingevano dai boschi dell’Appennino alla costa di Rimini e Senigallia. Trasportavano di tutto, dal legname a materiale edile fino a effettuare interi traslochi, utilizzando il carro a due ruote ribaltabile trainato da un cavallo, a volte bardato. Se il carico era particolarmente pesante occorreva il carro a quattro ruote con l’aiuto di altro cavallo o addirittura di buoi.
Con il passare degli anni anche Gigin si è modernizzato, utilizzando autocarri con cui ha ampliato il raggio d’azione della propria attività e abbattuto i tempi di percorrenza.
Una volta in pensione ha cominciato a profondere le sue risorse nel sociale con impegni che hanno abbracciato dall’Avis al Coro polifonico, all’ARS: lo vediamo medaglia d'oro come donatore AVIS con oltre centoventi prelievi, figurante come stalliere ai cortei rievocativi della Festa del Duca, sempre pronto a cantare nel coro della Cappella Musicale con la sua stentorea voce, attivo animatore nel carnevale cittadino. Partecipò anche alle manifestazioni del centenario delle Poste italiane guidando un carro postale storico vittima di un finto assalto di banditi alla gola del Furlo.
Un personaggio del tutto positivo (raro, oggi) che nella sua lunga vita non ha lesinato in solidarietà, fatica, amicizia, lavoro; amava fare “bisboccia” in grandi tavolate, promuovere gite ovunque, dare esempio di calore, passione, altruismo, ringraziato da tanta gente per la sincerità, la spontaneità, il largo sorriso contagioso e la travolgente simpatia.
Nel racconto che lui stesso faceva della sua vita laboriosa non ha fatto mai pesare le difficoltà che l’hanno contraddistinta, tra cui, negli ultimi anni, la salute. “Fino a ottanta anni circa – ci informa il suo medico di famiglia Massimo Volponi – sprizzava vitalità giovanile, compromessa solo negli ultimi tempi da qualche problema cardiorespiratorio, peraltro affrontato sempre con grinta e ottimismo; dinamico e reattivo fino a ieri l’altro, quando se ne è andato nel sonno, come aveva sempre desiderato.”
Ricordiamo alcuni versi di una poesia dell’amico Nino Cesaroni in cui Lelli stesso si descrive:
“Lelli Luigi, detto dottor Caretta,
Carlo Erba passata la mezzanott,
e dop le due Lelli è bell’ e cott,
forse, ma non sempre,
perché ve ‘l dic Lelli,
che ormai en fnitti i tempi belli:
da ste strofett certament avret capit
ch’ i piac da beva e da magnè cundit”
Questo è il miglior modo per dipingere Luigi e la sua passione per il mangiar bene e la convivialità. È stato un esempio per tutti, un invito ad agire con onestà, affetto familiare, amicizia disinteressata, amore per la vita, i figli, la moglie e tutto il mondo.
Giovanni Volponi