Zagobello |
"Donneeee, tutte in pescheria: è arrivata una barca di pesceee... Carne di bassa macelleriaaa ..." Era l'urlatore pagato dai mercanti locali per reclamizzare le loro merci. Zagobello, al secolo Alfredo Carloni, artigiano tuttofare, famoso per i lumini a petrolio e per il Barbanera, aveva la bottega, un bugigattolo, in Via delle Stallacce, vicino a quella del Mutt, un falegname muto. "Zago", forse, era stato affibbiato per le tipica andatura ciondolante e "Bello" perchè di aspetto piacente e dallo sguardo biricchino. Una tale bellezza gli aveva procurato un'amante la Bafara, ambulante di stringhe, nastri, lacci e bottoni La sua attrezzatura consisteva principalmente in un saldatore a stagno che riscaldava in una specie di forgia. Con questo rappezzava oggetti metallici casalinghi e chiudeva i buchi su pentolame di ferro. Costruiva anche piccoli oggettini di latta, come imbuti, cannette ... Il suo pezzo forte erano i lumini a petrolio(sotto in figura un tipico lumino originale). La materia prima era molto povera e di recupero: derivava dalla latta ricavata da barattoli usati per contenere conserve e altri generi alimentari. Con grosse forbici da lattoniere ritagliava i pezzi necessari curando di eliminare qualsiasi scarto. Poi con lo stagno riuniva i vari pezzi e prendeva forma il suo tipico lumino con il corpo a forma di piccolo violino con il 'gambo' perpendicolare al corpo e con fissato un gancio di filo di ferro per appenere il lume. Ancora pochi istanti e nella parte superiore spuntava un camino per lo stoppino, fabbricato con la stessa latta del barattolo.
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