Alfredo
Zampolini: Studi di
linguistica |
Bibliografia |
Corriere Adriatico, 28-03-1998 storia dei giornali urbinati fra 800 e 900 Pubblicazione a puntate
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URBINO - Da oggi, ogni domenica, ospiteremo una puntata di Alfredo Zampolini, che illustrerà ai nostri lettori la storia dei giornali locali che ebbero vita nella città ducale tra l'800e il 900. a cominciare dal 1867 fino all'inizio della prima guerra mondiale: «I periodici stampati in Urbino dall'unità d'Italia alla prima guerra mondiale, raccolti negli archivi della Università degli studi, sono ventitrè. Sono molli, se si considera che Urbino fu (ed è ancora) una piccola città, tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione e quindi lontana dai centri di potere e con un'economia molto povera. La ragione può trovarsi nella animata lotta politica con la quale si affrontano i principali problemi della vita pubblica. Non solo dunque questioni di interesse locale, pure importanti e vivacemente dibattute (come la costruzione della ferrovia, la erezione di un monumento a Raffaello Sanzio, le feste cittadine, ecc.) ma anche e soprattutto, molti di questi periodici. affrontano questioni gravi e di difficile soluzione che interessano tutta la società italiana di allora: l'educazione religiosa nelle scuole, l'assistenza agli operai, la guerra d'Abissinia, la crisi economica e politica degli anni di fine secolo. Il nascere di nuovi partiti e associazioni e infine la tragedia della prima guerra mondiale che già dopo alcuni mesi dall'inizio arriva anche quassù, con il trasporto all'ospedale di Urbino di 216 soldati feriti. «I periodici urbinati, specialmente quelli più sensibili, vivono questi eventi quasi da protagonisti. Lo scontro delle opinioni c inevitabile e ciò conduce qualche volta all'animosità e alla polemica. Ma nel complesso la lettura di questi giornali e ancora oggi gradevolemente interessante. Questi giornali ci consegnano una storia di Urbino e del suo circondario dal 1867 al 1915: una storia di fatti, di uomini e di idee. Le ottime attrezzature della tipografia, unica per tutti la Stamperia della venerabile Cappella del SS. Sacramento, voluta dal nostro papa Gemente XI e istituita nel 1725 e l'opera di valide maestranze, distinguono i giornali di Urbino per la perfetta impaginazione, la nitidezza del carattere e la apprczzabilissima grafica delle inserzioni pubblicitarie. E' stata una sorpresa scoprire nella Urbino post-risorgimentale un centro di vita politica vivace e appassionata con una fioritura di stampa alla pari con altre città. Il giornale locale era allora uno dei pochi mezzi di informazione di cui disponevano le forze politiche e le associazioni per attirare l'attenzione dei cittadini sui fatti e problemi della vita sociale. Data la lentezza dei mezzi pubblici di trasporto, la stampa a diffusione nazionale allora esistenti giungeva con notevole ritardo in una città emarginata come Urbino, così l'unica fonte di informazione rimaneva il giornale locale. Urbino denuncia in quegli anni una notevole arretratezza economica resa ancora più evidente delle misere condizioni delle campagne. Anche la vita amministrativa e sociale è languente per il mancato riconoscimento a capoluogo di provincia, ruolo che aveva ricoperto dal 1832, insieme a Pesaro per volontà del papa Gregorio XXVI. «Nel primo ventennio di storia nazionale - afferma L. Cecchini nel libro Democrazia e collettivismo a Urbino nell'ultimo Ottocento - si può parlare per Urbino di un arretramento più che di un miglioramento. Nonostante queste misere condizioni, il primo giornale esce il 3 Marzo 1867. Il giornale ha un titolo emblematico, La valle di miseria, e un sottotitolo, Gazzettina del popolo. La periodicità è settimanale (esce ogni domenica a mezzogiorno per essere consegnato brevi manu ai lettori e viene distribuito anche in abbonamento.
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