Analisi di contesto del caso studio Il “paesaggio urbano storico di
Urbino” diventa Patrimonio dell’umanità nel 1998 in quanto complesso
urbano omogeneo testimonianza del periodo medievale e rinascimentale
italiano. Il Piano di Gestione Nel 2012 si dota di un Piano di
Gestione innovativo rispetto a quello degli altri Siti UNESCO
italiani poiché ideato all’interno del Piano Strategico della città,
strumento partecipato e costruito dal basso attraverso un dialogo
costante tra le istituzioni, il settore privato e i cittadini. Il
Piano è delineato attraverso obiettivi generali che si suddividono
in appositi tavoli di lavoro che saranno la base su cui sviluppare i
progetti e le azioni sul territorio. Il Piano Strategico non è un
piano urbanistico ma piuttosto un documento costruito dal basso che
vuole fornire gli indirizzi per lo sviluppo sociale, economico e
territoriale da realizzarsi attraverso piani e progetti specifici.
Le azioni sono scelte a partire da una dettagliata analisi di
contesto in grado di evidenziare gli elementi di forza e di
debolezza della città, le sue potenzialità e gli obiettivi da
raggiungere. La costruzione del Piano Strategico è iniziata a
partire dal processo di ascolto e confronto delle opinioni e delle
proposte dei vari attori locali, verificate rispetto alle situazioni
e ai vincoli esistenti. Nella fase successiva di approfondimento e
discussione sono stati costituiti dei tavoli di lavoro specifici per
facilitare il confronto fra i portatori di interessi e ottenere così
delle proposte mirate da sottoporre al dibattito pubblico. Questo
processo di selezione ha portato all’individuazione di un numero
limitato di linee guida e di azioni e progetti mirati e inseriti in
un orizzonte temporale definito, a partire da un elevato numero di
ipotesi e proposte. Le problematiche da risolvere e il loro grado di
urgenza sono state individuate a partire dalle esigenze degli
abitanti e degli stakeholder, attraverso incontri periodici (circa
quaranta), convegni e documenti: accessibilità fisica alla città e
al territorio, diverse modalità e condizioni dell’ abitare per
ridurre il rischio di isolamento fisico, tutela del territorio in
quanto risorsa, ottimizzazione
La riqualificazione dello spazio pubblico per valorizzare il
territorio. Dal Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga alla “Città
UNESCO diffusa dei Gonzaga”.
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dell’offerta formativa e del ruolo di Urbino come importante centro
di formazione, valorizzazione e sviluppo delle capacità produttive
locali, potenzialità del turismo nelle sue diverse articolazioni e
tipologie, necessità di raccordare il turismo sia alle attività
culturali e formative sia a quelle agricole. I tavoli di lavoro
individuati a partire dalle problematiche sono: Accessibilità,
mobilità e comunicazione; Abitare (e agricoltura); Formazione e
Innovazione; Industria e artigianato; Commercio; Turismo (e
agricoltura); Beni culturali, Ambiente e Paesaggio (gestione del
sito UNESCO). Lo spazio pubblico all’interno del Piano di Gestione
Azioni per migliorare la fruizione dello spazio pubblico nel
paesaggio urbano storico
Mobilità e trasporti Riduzione progressiva del traffico veicolare
all’interno del paesaggio urbano storico attraverso la realizzazione
di azioni sia a breve sia a lungo termine.
Tra le azioni a breve termine figurano: l’individuazione di ampi
parcheggi gratuiti collocati all’esterno del perimetro delle mura
(Piantata – Santa Maria, bocciodromo, Sasso, Fornace, ect.) e
collegati al paesaggio urbano storico attraverso navette e autobus a
chiamata; l’imposizione del divieto di parcheggio sui marciapiedi
attorno alle mura e nelle piazze del paesaggio urbano storico e del
rispetto della ZTL;il mantenimento della chiusura al traffico per il
Corso Garibaldi;l’incentivazione dell’uso di soluzioni quali il car
sharing e la mobilità pubblica anche attraverso l’uso di sgravi
fiscali sui costi di abbonamento ai mezzi pubblici e per le famiglie
senza automobile; il controllo telematico del rispetto della ZTL ed
eliminazione dell’accesso temporaneo al paesaggio urbano storico
razionalizzando gli accessi e consentendo il permesso motivato solo
negli orari di carico e scarico; la regolamentazione degli orari di
carico e scarico all’interno del paesaggio urbano storico e
prevedendo uno stoccaggio merci nel futuro parcheggio di S. Lucia in
attesa della realizzazione della rete infrastrutturale volta a
pianificare le consegne entro gli orari di carico e scarico previsti
dal Comune.
Tra le azioni a lungo termine figurano le seguenti. La totale
pedonalizzazione del paesaggio urbano storico a partire da alcune
strade chiuse in via preliminare con dissuasori fissi. La
valorizzazione del percorso tra Porta Santa Lucia e la Data
(passando per via Bramante e Corso Garibaldi con sosta al Collegio
Raffaello) attraverso il recupero della continuità degli spazi
(l’ascensore di Mercatale è sufficiente a garantire l’accesso
facilitato alla piazza e potrà essere integrato da mezzi a metano o
minibus elettrici per collegare i diversi punti della città storica
migliorando l’accessibilità). L’incentivazione della mobilità a
piedi e in bicicletta e realizzazione di un sistema di percorsi
pedonali e ciclabili per favorire l'accessibilità dalle zone
contigue al centro (alcune azioni sono il collegamento tra le zone
della Piantata, della Piscina e di Piansevero sfruttando la sede
stradale attuale opportunamente ridotta grazie all’inserimento del
senso unico su via Gramsci, sul tratto della provinciale Montefeltro
fino all’innesto di via Di Vittorio e su via Giro dei Debitori). Il
collegamento Mazzaferro al paesaggio urbano storico tramite un
percorso pedonale attrezzato estendendo quello già presente fino
all’incrocio con via Giro dei Debitori e rendendo fruibile il
percorso pedonale esistente che raggiunge Mazzaferro attraverso la
zona dei Collegi Universitari); potenziare l’offerta della mobilità
sostenibile introducendo biciclette elettriche o mezzi affini
posizionati fuori le mura e in alcuni spazi pubblici interni alla
città. Il privilegiare la fruizione della città durante i fine
settimana e nel tardo pomeriggio attraverso una tariffazione dei
parcheggi per fasce orarie (far terminare la sosta a pagamento tutti
i pomeriggi alle 19). L’ultimazione del parcheggio di S. Lucia. Il
completamento della teleferica di S. Chiara e del relativo
parcheggio in zona fornace Volponi. L’individuazione di nuovi spazi
di sosta per i pendolari, per sopperire alla diminuzione causata
dalle azioni descritte sopra (l’eliminazione delle auto dal
paesaggio urbano storico impone la destinazione di parte dei
parcheggi a ridosso delle mura ai residenti mentre la realizzazione
dei percorsi pedonali sacrifica alcune aree di sosta posizionate
lungo le strade), attraverso l’analisi dei flussi di traffico in
arrivo, l’attrezzamento di nuovi parcheggi satellite (ad esempio Via
della Stazione) anche col il servizio di terminal per bus turistici
(ad esempio parcheggio in zona Fornace). Il potenziamento dei mezzi
pubblici incrementando le corse tra i nuovi quartieri della città (Gadana,
Trasanni), i futuri parcheggi satellite e il capoluogo.
Inclusività e accessibilità Realizzazione di una passeggiata
pedonale e pianeggiante ricca di poli attrattori.
8. Allegati all’analisi delle città UNESCO
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Interventi sui componenti dello spazio pubblico Valorizzazione degli
spazi pubblici attraverso interventi di cura del decoro urbano
quali: definizione di un “Piano di arredo urbano” volto a
uniformarne l’aspetto generale; riprogettazione della grafica e
della cartellonistica del comune. Azioni per valorizzare l’identità
dello spazio pubblico nel paesaggio urbano storico
Gli elementi/caratteri identitari e il valore dialogico dello spazio
pubblico Recupero e attrezzamento dei percorsi esistenti sotto mura.
Le funzioni che interessano direttamente/indirettamente lo spazio
pubblico Riqualificazione degli spazi pubblici aperti,
opportunamente liberati dal traffico, quali luoghi d’aggregazione
per eccellenza e realizzazione di nuovi luoghi d’incontro coperti
(sale di quartiere, circoli culturali, etc.). Tra le azioni a breve
termine figurano: il mantenimento dei luoghi d’incontro e dei
servizi esistenti in paesaggio urbano storico quali gli asili, le
scuole, il Municipio, il teatro e i cinema; la riattivazione dei
campi sportivi presenti presso la scuola Pascoli rendendo pubblico
l’accesso al giardino; il ripristino dell’oratorio di S. Spirito
nella sua funzione di spazio pubblico; l’inserimento in alcune
piazze del centro di attrezzamento urbano specifico limitandole al
solo accesso pedonale. Valorizzazione dell’offerta turistica
attraverso la realizzazione di nuove strutture anche di rilevanti
dimensioni (un grande albergo e un ostello della gioventù) per
accogliere anche gruppi numerosi e favorire lo sviluppo sia del
turismo congressuale sia di quello associativo, sportivo, religioso
e legato al benessere. Evoluzione di una parte della ricettività
degli appartamenti privati del paesaggio urbano storico per la
realizzazione di un albergo diffuso (anche coinvolgendo le aree
rurali come aree di ricezione del turismo del benessere e quindi
attrezzabili per il richiamo a eventi legati alla medicina
alternativa). Limitazione dell’apertura di nuovi bar, paninoteche e
piadinerie favorendo invece l’avvio di altri tipi di attività
commerciali rimuovendo inoltre la norma che obbliga i negozi del
paesaggio urbano storico a disporre di un bagno a uso esclusivo;
valutazione di un’eventuale apertura serale dei negozi e non solo
dei locali. Valorizzazione dell’identità commerciale artigianale del
Sito: migliorando le attività commerciali favorendo interventi di
ristrutturazione dei Palazzi Storici per soddisfare le esigenze del
commercio moderno; studiando e favorendo uno stoccaggio deposito
merci fuori dalla città per rifornire le attività del centro con
mezzi più piccoli ed ecologici; creando uno spazio espositivo
permanente per ospitare la produzione e le eccellenze del territorio
(eventi espositivi e commerciali all’interno del sistema turistico e
alberghiero, Via degli Artisti nel paesaggio urbano storico, etc.);
favorendo una politica atta a calmierare gli affitti dei locali. La
valorizzazione del percorso tra Porta Santa Lucia e la Data
(passando per via Bramante e Corso Garibaldi con sosta al Collegio
Raffaello) attraverso il recupero della continuità degli spazi
commerciali, il censimento delle attività esistenti e dei vuoti, il
coinvolgimento consapevole dei proprietari da parte
dell’Amministrazione. Adozione di strategie volte a ripopolare il
paesaggio urbano storico e restituire qualità all’abitato: aumentare
l’attrattività inserendo sia servizi base per tutte le fasce d’età
(attività commerciali, iniziative culturali, cura del decoro urbano
e rispetto della quiete pubblica) sia servizi innovativi (internet
accessibile a tutti); agevolare l’occupazione degli spazi
inutilizzati da parte degli artigiani; realizzare un centro
commerciale diffuso attraverso la creazione di un consorzio dei
commercianti al fine valorizzare gli spazi pubblici e le attività
commerciali; creare luoghi di aggregazione per la vita notturna dei
giovani.
Il senso di identità e consapevolezza della collettività Promozione
del senso di appartenenza alla città attraverso l’attivazione del
“prendersi cura di” con azioni mirate quali ad esempio il
coinvolgimento annuale delle contrade in progetti periodici di
valorizzazione degli spazi pubblici con premiazione e in coincidenza
di feste e altri eventi. Incentivo della frequentazione del
paesaggio urbano storico da parte dei cittadini proponendo
appuntamenti periodici sorti dalla collaborazione dei soggetti
interessati e con caratteristiche culturali, commerciali e
gastronomici coordinate tra loro. Rafforzamento dell’identità delle
frazioni: promuovendo lo studio della storia e dello stato di fatto
dei nuclei storici delle frazioni attraverso tesi di laurea e
interventi puntuali di valorizzazione del patrimonio artistico e
culturale; dotando lo spazio pubblico di ciascuna frazione di una
bacheca comunale o di uno schermo dove affiggere gli avvisi e le
informazioni di interesse collettivo; realizzando un calendario di
eventi dedicati alle frazioni e una fiera nel paesaggio urbano
storico con spazi espositivi gestiti a ciascuna frazione.
Valorizzazione delle frazioni potenziando i luoghi d’incontro e i
servizi esistenti (asili, scuole,
La riqualificazione dello spazio pubblico per valorizzare il
territorio. Dal Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga alla “Città
UNESCO diffusa dei Gonzaga”.
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strutture sportive, parrocchia) per rafforzare l’identità della
comunità: gli esercizi commerciali di base sono garantiti attraverso
politiche di incentivo per agevolare la loro riapertura (negozio di
alimentari, parafarmacia, bancomat, etc.). Miglioramento dell’attrattività
del Sito attraverso azioni quali: l’organizzazione di almeno un
grande evento e mostre d’arte che coinvolgano un ampio pubblico
nazionale e internazionale anche con cadenza biennale; il
potenziamento e il coordinamento degli strumenti web coinvolgendo
tutti gli attori del turismo locale; la realizzazione di una
segnaletica turistica adeguata o di strutture informative chiare da
rendere fruibili all’interno della città. Adozione di forme di
gestione e valorizzazione degli spazi verdi ad esempio tramite
convenzioni tra i cittadini e l’amministrazione per garantire a
chiunque di godere di un piccolo giardino anche in paesaggio urbano
storico (modello dei jardins partagés di Parigi, dove
l’amministrazione mette a disposizione di un’associazione di
cittadini uno spazio e della terra, e in cambio l’associazione
garantisce la manutenzione e realizza eventi aperti alla
cittadinanza). Miglioramento della qualità dello spazio pubblico
nelle frazioni attraverso la valorizzazione del ruolo dei
Frazionisti (volontari di recente istituzione incaricati di
risolvere piccoli problemi) che dotati di un minimo di attrezzature
idonee possono svolgere piccoli interventi di manutenzione. Azioni
per migliorare la qualità dello spazio pubblico nel paesaggio urbano
storico
Ordine e sicurezza urbana Stimolare la cultura della legalità per
migliorare l’ordine negli spazi aperti del paesaggio urbano storico
attraverso: l’imposizione di sanzioni severe per sfavorire i danni
al patrimonio comune e destinando il ricavato a un fondo per i
lavori di manutenzione dello stesso; la promozione di campagne di
sensibilizzazione per incoraggiare la raccolta differenziata e
sfavorire l’abbandono dei rifiuti, incentivazione della cultura del
riciclo (es. vuoto a rendere per il vetro). Cura dell’attrezzamento
urbano attraverso il potenziamento della manutenzione ordinaria
secondo un crono programma degli interventi; pretendere dall’ente
incaricato della pulizia e della raccolta rifiuti, un servizio di
manutenzione delle isole ecologiche e di spazzamento anche nelle vie
secondarie e nei vicoli; pretendere condizioni di decoro minime
anche nelle vetrine dei negozi sfitti obbligando i proprietari a
pulire e mantenerle in ordine; riqualificazione dei negozi sfitti
allestendo le vetrine con sculture, ceramiche, quadri di artisti
locali o di studenti dell’Accademia di Belle Arti; pulizia periodica
delle mura della città, della pavimentazione di alcune vie e delle
facciate degli edifici del centro dall’imbrattamento con bombolette
spray; analisi del degrado del paesaggio urbano storico attraverso
un censimento delle vie minori e sensibilizzare la cittadinanza al
concetto che il degrado si traduce in una perdita di rendita
immobiliare. Incremento e manutenzione del sistema del verde urbano
e periurbano Adozione di forme di gestione e valorizzazione degli
spazi verdi ad esempio tramite convenzioni tra i cittadini e
l’amministrazione per garantire a chiunque di godere di un piccolo
giardino anche in paesaggio urbano storico (modello dei jardins
partagés di Parigi, dove l’amministrazione mette a disposizione di
un’associazione di cittadini uno spazio e della terra, e in cambio
l’associazione garantisce la manutenzione e realizza eventi aperti
alla cittadinanza). Eliminazione parcheggio di quello in superficie
nel piazzale di Borgo Mercatale, spazio pubblico da valorizzare in
piazza verde. Azioni di valorizzazione del tessuto connettivo in
rapporto al territorio
Valorizzazione e tutela del paesaggio Adozione di politiche agricole
per valorizzare il paesaggio agrario attraverso il censimento delle
forme del paesaggio da tutelare e valorizzare, l’individuazione di
forme di incentivo per chi opera preservando le forme del paesaggio
(il marchio del biologico potrebbe essere integrato con una
ulteriore certificazione di qualità che attesti il rispetto delle
forme costitutive del paesaggio). Politiche e strumenti La
valorizzazione degli spazi pubblici prevede la definizione di un
“Piano di arredo urbano” volto a uniformare l’aspetto generale del
paesaggio urbano storico. Il documento “Indirizzi per la
salvaguardia e il recupero del Paesaggio urbano storico di Urbino”
(Deliberazione consiliare n. 82 del 10 Luglio 2003) indica le
procedure per la conservazione del decoro urbano da attuare a opera
dei proprietari degli edifici per quanto riguarda la manutenzione
delle decorazioni, delle finiture e degli elementi di facciata. Il
documento “Indirizzi per la salvaguardia e il recupero del Paesaggio
urbano storico di Urbino” (Deliberazione consiliare n. 82 del 10
Luglio 2003) indica le regole generali per il posizionamento e le
dimensioni della segnaletica in funzione della gerarchizzazione
degli spazi per quanto riguarda la segnaletica stradale (a muro con
altezza minima 240 cm e altezza massima 290 cm), le indicazioni di
orientamento (a muro con altezza minima 240 cm e altezza massima 290
cm e/o altezza minima 130
8. Allegati all’analisi delle città UNESCO
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cm e altezza massima 200 cm), informazioni (a muro con altezza
minima 130 cm e altezza massima 200 cm), pubblicità a più livelli
insegne negozi stradale (a muro con altezza minima 200 cm). Per il
collocamento di qualsiasi tipologia di segno a bandiera (se
ammissibile) è prevista una altezza da terra di 240 cm. La
segnaletica deve inoltre evitare l’occultamento “degli aspetti
artistici-ambientali del luogo e i Piani dell’Arredo Urbano dovranno
individuare quei luoghi atti a ospitare totem, vetrinette,
espositori realizzati per contenere i segnali e i simboli del
linguaggio cittadino” (Deliberazione consiliare n. 82 del 10 Luglio
2003, pag. 28). Nelle zone pedonali la segnaletica dovrà essere a
misura di pedone e progettata in modo tale da essere raccolta per
gruppi di informazione ed evitare la sovrapposizione di simboli e
linguaggi.
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