
Fara Editore, 2025
Finito di stampare nel mese di
gennaio2025
presso Universa! Book srl, Rende (CS)
INDICE
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13 |
Poesie d'amore |
Frontiere alibi a volte
......................................... ..... 15 |
Prima di
conoscerti...................................................
16 |
Il
rumore dei suoi passi.
.......................................... 17 |
Me
mord ma la galornia la voja................................
18 |
Mi morde alla caviglia la voglia.
.........................
.....19 |
Anche stasera
m’accosterò........................ ............. 20 |
Rocce, materne solide
braccia..............................,,. 21 |
Poesie a mia madre |
Si accompagna ai miei giorni
..................................
23 |
Ricorrenza .............................
................................. 24 |
Ora
che il quarantadue-otto-tre-otto..............,........
25 |
Umbratile solco ha impresso
.................................. 27 |
Non
seppi mai trovare parole
.................................. 28 |
Poesie dei mesi |
Gennaio
......................................................................
31 |
Febbraio
......................................................................32 |
Marzo
........................................................................
33 |
Aprile
........................................................................
34 |
Maggio........................................................................
35 |
Giugno.........................................................................
36 |
Luglio
........................................................................
37 |
Agosto.........................................................................
38 |
Settembre
..................................................................
39 |
Ottobre
......................................................................
40 |
Novembre
.................................................................
41 |
Dicembre......................................................................42 |
Poesie degli anni |
Ancora én è nott e i ricor.......................................... 43 |
La
memoria stasera ha profumo
............................. 44 |
I
pappoloni scampati al diserbo
.............................. 45 |
Passetto
....................................................................
46 |
Sorelle
acque e terre
...............................................
47 |
Era fresco
il suo corpo quando lo avvolgeva la luce...............
48 |
Sopra i tetti la luna è rotonda
.................................. 49 |
Come
un amore che deve esplodere
........................50 |
Spesso i venti, tra i sempreverdi
............................. 51 |
Poesie di Amelia e di Berto |
Era
tutto stellato il cielo
.........................................
53 |
La vita fa Usuo gioco, finché
dura .........................
55 |
Era
slalata e dolente
Amelia.....................................
56 |
Amelia si è spenta alla vigilia
................................. 57 |
La
casa è laggiù, vuota:
morto.................................. 58 |
Se luoghi dove la vita era dolce
..............................
59 |
Ora
Berto vive fra alti palazzi
.................................. 60 |
Muta il mondo senza freno
...................................... 61 |
Ti
trovarono abbandonato
........................................ 62 |
Racconto scritto con spino di cardo....................... 63 |
Poesie per Urbino |
Sa
’1 pes de tut quel ch’è pasat
............................... 65 |
Con ilpeso di tutto il passato
....................................66 |
L’acqua c’è. E ma me en me manca
altre................. 67 |
L'acqua c 'è. E a me non manca
altro ......................
68 |
Sa ’l
ciel tut particolar
............................................ 69 |
Con il cielo tutto particolare
...................................70 |
È giorne: s’arcmincia! Alora
.................................. 71 |
E giorno: si ricomincia! Allora
.............................. 72 |
Niente nuvole, nitida la Carpegna.............................
73 |
Traversata un’ondata dopo l’altra
............................ 74 |
C’è
qui intorno terra
coltivabile...............................
75 |
Ghiacci, nevi e galaverne
nutrono............................ 77 |
Da
Oriente la luce. Come dall’Ovo
..........................77 |
È
temp de lavass e de cambiass
.............................. 78 |
È tempo di lavarsi e cambiarsi
................................
79 |
Poesie a qualcuno |
A
Mario Luzi..............................................................
81 |
A
Piera
degli Esposti
...............................................
82 |
A
Carlo Ceci..............................................................
83 |
In
memoria di Paolo Volponi
................................. 84 |
A
una
maestra............................................................
85 |
A.G.L.................
.......................................................
86 |
Poesie dell'anno del mai |
Dal
nostro inviato nel mondo ............................... 87 |
Ferro e fuoco le percuote le fende.
..................... 88 |
Pensavo di averne visti
.............................................
89 |
Sulla terra snaturata
..................................................
90 |
Pace
è parola troppo bella
....................................... 91 |
La
guerra corrompe. Solo fosche
........................... 92 |
Popoli di Israele e
Palestina................
..................... 93 |
Fuoriusciti...................................................................
94 |
Sveglia
di Natale
.......................................................
95 |
|
INIZIO INDICE
Poesie dei mesi
Novembre
Novembre ambiguo: un giorno
bagnato,
chiaroscuro di nebbia; un giorno sereno,
ingioiellato di foglie e bacche di corallo;
si apre il crisantemo con il vino novello.
Fuori l’oliva già matura. Nel buio della terra,
radici in movimento e bulbi e semi, spinti
dall’istinto verso l’alto. Novembre ci sfida
a indovinare: mostra poco, molto fa sperare.
INIZIO INDICE
Poesie di Amelia e di Berto
Era tutto stellato il cielo,
la luna pallida era piena,
sotto i piedi scriccava il gelo
e Berto andava dal pozzo alla stalla,
con le brocche dell’acqua; il camiciotto
e la maglia pesante di lana
gli tenevano calda la schiena.
Era il Cinquanta, quel cinque gennaio,
suonate da un pezzo le sei,
ma non ancora mattina, quando
le sue brave sorelle Rita e Gina,
affacciate in cima alla loggia,
gli hanno gridato un po’ agitate
che gli era nata una femminina.
Così, occhi alle stelle, Berto ha portato
l’acqua in cantina; poi, intrigato,
ha cominciato a salire le scale...
S’è scaldato le mani al camino
e s’è trovato nella camera
grande, accostato all’infantata,
che bianca, dalla sua parte, e calma
nel letto di noce giaceva sgravata.
Riposava dal travaglio lungo,
che le aveva levato le forze,
solo adesso Amelia, poggiata
sui ricami dei lenzuoli buoni,
lo sguardo fondo, consapevole
di lui, valente seminatore,
e della creatura di quattro chili
finalmente nata. Sana e libera.
Respirava, quella rotonda mela
che le somigliava, sul petto suo.
INIZIO INDICE |
All’infinito, senza
naufragare
dì Alessandro Rambertì
Subito ti vidi albero
agile
in cammino verso di me
finché mi strinsero i tuoi rami
e i tuoi semi si unirono
alla mia linfa colmando
il cuore di frutti.
Emozionante ascoltare questi versi d’amore che trovate a
pagina 16 per il compagno di vita.
Isole e un arcipelago di
incontri che producono svolte importanti. Sono incontri amorosi con
persone, ovviamente, ma anche con luoghi, con la stessa parlata urbinate
acquisita da una anconetana. Germana li trasforma in suoni-immagini che
riecheggiano in noi come sinfonie da cui ci piace essere assorbiti. Le
“Poesie d’amore” della prima sezione riassumono il cammino di due vite
che hanno saputo costruire un nido fecondo e durevole, condividere la
quotidianità, coltivare le proprie passioni. Se “la strada si scorda
subito di chi / è passato [(p. 19), a sera - confessa Germana]
m’accosterò, / tutta gelata, alle tue fidate / spalle e poi tesseremo
parole” (p. 20).
Oltre al marito e agli affetti familiari, giocano un
ruolo importante il paesaggio in cui è incastonata Urbino e la sua
parlata, come si è detto poco fa. Si veda, per esempio,
Maggio (in “Poesie dei
mesi”, p. 35) che pare sortire dalla pagina come una veduta di Piero
della Francesca. Mentre per quanto riguarda i frizzanti versi in
dialetto, mi limito qui a citare l’esergo a p. 43, intensissimo e
splendido compendio della visione dell’autrice, che apre la sezione
“Poesie degli anni”. Provo a tradurlo dall’urbinate:
Ancora non è notte e i
ricordi
eccoli, han voglia di parlare.
Si avvicinano. Lo spazio si riduce.
Non si scappa: bisogna ascoltarli.
In quest’aria di tramontana
che rimanda indietro gli anni.
IV di copertina.
Valentina Cottini
Traversala un’ondata
dopo l’altra / navigando insieme, come alghe intorno al pianeta
malato, / ora che siamo, che cosa ci resta? / Con il peso di tutto
il passato, /aperta all’avvenire, ritrovo / vicino e lontano, abito
tutti / i luoghi dell’universo e sento /il radicamento. Qui ce
sempre / bellezza, anche quando il vento / indiavolalo sferza le
logge /fra i muri, posti dai gran tessitori /del Palazzo intorno ai
Torricini, /ariosi sopra le architetture/di foglie e rami e tronchi
del Pincio. / Lungi il camminamento delle Mura, /passo e respiro
vanno in armonia, / lo sguardo si alza a contemplare, / Questi
travasi di vita mi piace, / lo affido a ragione e gentilezza. /
Vorrei salvare il profumo del tempo / e il colore della nuova
giornata. / La tua carezza, Urbino, dia forza, / conforti chi cerca
pace e salvezza.
Ognuna delle otto sezioni
della raccolta rappresenta una diversa “isola”, un microcosmo poetico
che si fa testimone dell’esperienza umana e spirituale dell’autrice. In
tale arcipelago, lo sguardo dell’io lirico si sposta a più riprese fra
la memoria individuale, la multiforme realtà circostante e l’aspirazione
ad altri orizzonti: temi universali che spesso interagiscono fra loro
creando un’interessante alternanza di voci e ritmo poetico, sul
discrimine del tempo che scorre inesorabile. A tenere insieme le isole
poetiche della raccolta è soprattutto l’amore, cordone che trascina
fuori e poi riconduce a sé il ricordo dei propri cari e della casa
d’infanzia, la gratitudine verso la città d’adozione, gli affetti
familiari, le speranze di rinnovamento per l’umanità intera.
L’espressione poetica, raffinata nelle sue varietà stilistiche e
lessicali, rende la lettura un’esperienza coesa ed immersiva. (Valentina
Cottini)
Germana Duca,
nata ad Ancona,
dal 1970 vive e lavora a Urbino. Ha pubblicato le raccolte poetiche
Di stanzainstanza (Arti grafiche della Torre, 1999); Ex ore
(Marsilio, 2002), in neo-dialetto urbinate; Gli angoli della terra
(Joker, 2009), Orlo invisibile (Manni. 2017); Da Urbino ore
cambiate (VivArte, 2022). Come narratrice ha scritto Tessere
(Manni. 2004). Tutto compreso (Pequod, 2023) e Intanto che
trascorrono le annate. (Omaggio a Paolo Volponi (Arti grafiche della
Torre, 2024). E inclusa nell’antologia dei poeti italiani in dialetto
L’Italia a pezzi (Gwynplaine, 2014), in Poeti neodialettali
marchigiani (Quaderno del Consiglio Regionale delle Marche, 2018) e
nell’antologia La poesia delle Marche (Affinità elettive, 2022).
INIZIO INDICE
Navigare
a vista senza issare
vele e piano riportarsi a riva
nell’ora vuota di suoni umani
sulla breccia intrisa dalla nebbia.
Ripensare i muri della casa
l’intonaco il colore. Parlare
della polvere o della paglia
che svanisce presto quando brucia.
Avere pace. Senza perché amare.
Poesie d'amore
Frontiere alibi a volte
a volte illusioni
realtà senza sosta
smentite e riaffermate
né sbarramenti né passaggi.
Permessi divieti esclusioni
necessità e pericolo del varco
ricongiungimenti
luoghi dove qualcosa va meglio
se uno va incontro all’altro.
INIZIO
INDICE
Poesie a mia madre
Non seppi mai trovare parole
facili e belle uguali a quelle
che tu, suo piccolo girasole,
le donasti a sconto di me ribelle.
Lì, sul quaderno, due righe sole,
delicate come le pavoncelle:
“La mamma è l’angelo”.
Di stanza in stanza dilagò il cielo.
INIZIO
INDICE
Poesie dei mesi
aprile
Senti come suona quando scende
la pioggia di aprile. Il vento fischia
- ogni goccia un barile.
Crepita il cuore della
primavera
- ora piange, ora ride.
La gioventù, sbrigliata, si
mischia.
Risorge la luna dalla tenera
foglia, invade l’orto, l’allatta.
Aspetta il sole, lo invoglia.
Canta il cucco dalle penne rare.
Gli domanda aprile: cuccù, cuccù,
tra quanti giorni dovrò sloggiare?
INIZIO INDICE
Poesie degli anni
La memoria stasera ha profumo
di tisana e mi tiene compagnia.
Sono una bambina, sto seduta
sulla loggia e guardo le galline
razzolare in mezzo all’aia.
Il cielo azzurro è inarrivabile.
Dall’alto e sempre più alto, ecco
soffia un vento di mare. Ancora
c’è un po’ di sabbia da sollevare.
La pelle della terra somiglia
alla buccia fresca di un melone.
Dov’è segnata la mia strada?
Dentro di me non so chi sono, fuori
sono una bambina a piedi nudi
sul piancito, con un libro in mano.
Leggo finché vedo. In cucina
ci sono i tulipani, raccolti
al pomeriggio giù nel campo.
Devo farne decine di mazzetti.
Mamma domattina li porterà
con le uova a vendere al mercato.
La luna in cielo è tonda e rossa.
La vita vera intorno incalza,
è il momento di darsi una mossa!
INIZIO INDICE
Poesie per Urbino
Sa ’l pes de tut quel ch’è pasat,
legera de tut quel ch’ha da ni, artrov
vicin e lontan, sto de casa tun tut
i post del mond e sent
el radicament. Ma ché è sempre bel.
Anca quant un vent impestat
s’acanisc’ t’i copp tra i turicin.
Dle pietre del Furie, bianche, ‘i tenghen
fermi; e paren dj ova
fora dal normal, mess ma lé per fè
dispet ma le ventat indiavlate.
C’han, chi sass ben ordinat,
la stessa dignità de chj arios
intrecc’ de tronch e de ram
del Pinc’ e d’i mur tirat so
dai gran tesitor del Palass,
ch’èn costati ‘na mucchia ma Federich.
Ste travas de vita ma me me piac’;
e el met tle man dla ragion e dla gentilessa:l
vria salvè l’odor del temp
e ’l color dla nova giornata.
Urbin caressa, nascond el trucch,
fa’ cont d’èssa apena nata; e pretend
che ma la belessa corisponda belessa.
INIZIO INDICE |