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di Maiorino

Maria Grazia Maiorino

RECENSIONE DI "ANGELI NEL BOSCO"

 


Copertina

 

 

RACCOLTA DI IMMAGINI ANGELICHE

 

di

 

RAIMONDO ROSSI

 

a cura di

 

GALLIANO CRINELLA

 

edita nel 2024 dal

 

PREMIO NAZIONALE GENTILE DA FABRIANO

 

 

RECENSIONE DI "ANGELI NEL BOSCO" DI MARIA GRAZIA MAIORINO

 

Da quando ci siamo conosciuti, Raimondo è per me l’artista degli angeli. Anime candide rivestite di piume leggere tracciate in punta di penna, di una pasta che assomiglia alla poesia e nello stesso tempo ne rivela qualcosa che nelle parole è nascosto, completandone disegno e significato. Questo angelico filo ha legato numerosi scambi ed esperienze condivise tra Ancona, Urbania e Urbino. Ho imparato a conoscere altri angeli, che si potevano tenere in mano o ammirare nel museo e nel fantastico atelier del loro creatore, ceramiche cotte al terzo fuoco (una specie di cerchio paradisiaco?) dalle mille tinte e dorature. Angeli musicanti e danzanti in antologie, mostre e plaquette, finché il loro alone, riverbero leggero e sorridente, si è trasferito al loro creatore e alle storie, vere e inventate, intessute intorno a lui - compresa la declinazione al femminile delle sue figure che spesso ho chiamato ‘angele’, interpretandone così la soave dolcezza.

Ora, nelle tavole del libro edito dal Premio nazionale Gentile da Fabriano, Angeli  nel bosco, gli angeli sono diventati più astratti, rivestendosi contemporaneamente con i colori vivaci dei pastelli che spiccano sul fondo nero e ci trasportano nel mondo fiabesco, dove sprizzano tutta la loro gioia in un gioco libero e aperto alle associazioni della mente; le succinte citazioni tratte dall’universale enciclopedia, sul retro candido, mantengono le connessioni, mai perdute, con le parole, fuori dagli schemi, e con lo sguardo aperto alle suggestioni più diverse.

Il libro è stato ideato e curato dal presidente del Premio nazionale Gentile da Fabriano, Galliano Crinella, che, come mi ha raccontato lo stesso Raimondo, ha “rubato al volo” i recenti schizzi realizzati con pastello su cartoncino e li ha trasformati in un libro particolare, in cui le pagine restano sciolte, senza altre citazioni oltre quelle visibili sul retro. Il tutto si può comporre e scomporre liberamente, la scioltezza è la stessa che ha sempre fatto volare gli angeli di Raimondo, compreso l’Angelo della luce, che per cinque edizioni del Premio è stato donato ai vincitori, nella raffigurazione scultorea in bronzo.

 

In filigrana il testo del Card. Gianfranco Ravasi, come sempre autorevole e profondo nell’interpretazione non solo teologica, ma anche letteraria e umanistica, ci porta al cuore dell’arte e del significato delle figure angeliche nel tempo e sulla terra, commentando la bella poesia di Rafael Alberti, riportata all’inizio del testo, insieme alle più significative citazioni bibliche. Egli ci ricorda la qualità di messaggeri, fra la terra e il cielo, di queste misteriose figure, conosciute fin da bambini attraverso la preghiera dell’Angelo custode. “La funzione dell’Angelo è quella di rendere quasi visibili e percepibili in modo mediato la volontà, l’amore e la giustizia di Dio, come si legge nel Salterio: … Il Signore darà ordine ai suoi Angeli di custodirti in tutti i tuoi passi…”

E pensando proprio al bambino, al fanciullino che suggerisce all’artista le sue creazioni, aggiungo anch’io un esergo, amato e ripensato nell’età grande e fragile, in cui ci abbandoniamo volentieri al gioco, senza timore di uscire dagli schemi, finché resiste quel filo con la nostra affettività, voce del mistero e materna relazione con il divino e l’umano.

Mi piacerebbe quindi che la parola e l’ascolto che si intrecceranno qui assomiglino all’andare e venire di un bambino che gioca intorno a sua madre, che se ne allontana, poi ritorna verso di lei per portarle un sasso, un filo di lana, tracciando in questo modo intorno a un centro sicuro tutta un’area di gioco, all’interno della quale il sasso, la lana, importano, in fin dei conti, meno del dono che con esso viene fatto(Roland Barthes)

 

M.G. Maiorino, 2024