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Grazia Maiorino

recensioni - Prefazioni - Curatele
DI  MARIA GRAZIA  MAIORINO

"Infinito Leopardi"
 di Anna De Simone
A. Chiades, Una famiglia...,
Piazza Editore, 2024
A. Chiades, Lei, ed. Leggimi
Vigneto-Cuneo, 2022

 

Roberto Romagnoli, Diario in oceano, Humana editrice, Ancona 2000

Laboratorio di poesia rosagialla, Haiku di terra, Comune di Ancona, Biblioteca L. Benincasa, 2001

Claudia Alletti, La voce delle cose, Pequod, Ancona 2002

Roberto Boldrini, Piccola mela, Edizioni Tracce, Pescara 2004

Stefano Stronati, Il dottore delle farfalle, Pequod, Ancona 2007

Sandra Del Fabro, Radici rotolate, Circolo culturale Menocchio, Montereale Valcellina (PN) 2013

Pier Paolo Ruffinengo, "Maestra io mi farò prete", intervista a cura di, Dominicus, Chieri (TO) 2014

Pier Paolo Ruffinengo, Basta poco, il lavoro editoriale, Ancona 2015

Stefano Stronati, Solo gocce, Affinità elettive, Ancona 2019

 

 

Recensione di M.G. Maiorino su Lei, pubblicazione di Antonio Chiades
La figura di santa Bertilla riscoperta attraverso testimonianza personale

 

Ho letto con grande partecipazione «Lei. Memorie, domande, improvvisazioni, percorsi con santa Maria Bertilla», edizioni Léggimi, Vigneto-Cuneo 2022. E una storia che inizia a partire dai diciotto anni dell’autore, Antonio Chiades, battezzata dal mistero intravisto al di là della vita, con occhi che non vogliono chiudersi, fino all’annuncio di una voce reale e vicina: «Non muori, no!». E una promessa da mantenere per il resto degli anni: testimoniare la misericordia ricevuta.

Dopo, è come se la figura di una donna santa, dal nome insolito, Bertilla, diventasse il suo angelo custode, capace di affascinare per contagio anche i futuri lettori.  E l'atmosfera della devozione popolare, così semplice e calda da poter essere vissuta da tutti, compresi i vecchi e i bambini, avvolge le tappe successive della sua esistenza. La scelta della scrittura, per Chiades, viene da sé, incoraggiata dall’incontro con Giovanni Comisso e plasmata dal tirocinio giornalistico aperto alle esperienze e alle relazioni più diverse. Ed ecco il riecheggiare di una risonanza, di due vite parallele alla ricerca di una sintonia più profonda fra i limpidi propositi di vita di Lei, culminati nella santità raggiunta, e le vacillanti tensioni emerse nell’autore dopo che era rinato alla vita. Il cui compito; così, oltre i limiti personali, e le contraddizioni, diventa quello di raccontare l’umile santità di suor Bertilla, attraverso brevi ricostruzioni di testimonianze, racconti di episodi riguardanti il suo cammino terrestre e celeste, compresa la sua stessa voce nei passi del «Diario spirituale». E diventa spontaneo amare questa umile infermiera delle suore Dorotee, nata nel 1888 in un paese dei colli vicentini da una famiglia di agricoltori, che aiuta ad entrare nel mistero della santità, affiorante dalle pagine a lei dedicate. Ho ripensato a Teresa di Lisieux, ai suoi scritti, alle poesie, alle sue parole sul letto di morte, raccolte dalle sorelle negli «Ultimi colloqui», le più belle che abbia mai ascoltato, pronunciate come un miracolo di conforto e d’amore in uno spazio che generalmente si restringe nella sofferenza e nulla più: «dopo tutto, vivere o morire per me è la stessa cosa. Non vedo cosa avrei di più dopo la morte, che non abbia già in questa vita. Vedrò il buon Dio, è vero! Ma per essere con lui, lo sono già del tutto sulla terra».

In questo intersecarsi di due vite c'è il respiro di una chiamata che si rinnova continuamente, concretizzandosi anche nelle precedenti pubblicazioni di Chiades riguardanti la santa.

 Maria Grazia Maiorino