Il
Viaggio Sentimentale® dal titolo immaginario, "La città
sospesa", indica un viaggio tra letteratura e realtà storica,
che nasce dall'idea di riscoprire la città di Urbino, nel suo
aspetto più intimo, ripercorrendo le strade e scrutando i
mattoni e i paesaggi che ispirarono il poeta, il tutto in un
immaginario scenario dove l’arte teatrale si mescola con la
percezione turistica dei monumenti e delle vie della Città
ducale.
"La città sospesa" doveva essere proposto per la prima volta il
23 e 24 novembre scorso ma a causa delle abbondanti nevicate non
fu possibile rappresentarla.
Il viaggiatore-spettatore sarà guidato in un percorso
alternativo: il suo sguardo sarà catturato da una dimensione ove
la città si fa palcoscenico, per rievocare, attraverso le
parole, i racconti, le descrizioni di Paolo Volponi e
l'emozione che ha ispirato questo grande uomo, nella produzione
di tante opere letterarie, poesie e articoli.
Si andrà dunque a percorrere un viaggio immaginario, che
attraverserà, oltre i percorsi tradizionali della città, anche
antiche vie, nel ricordo della vita popolare o magari di quella
studentesca, cosi strettamente legata ad Urbino.
Il gruppo di lavoro, costituito dall'Associazione culturale "Il
Vento", in collaborazione con il gruppo teatrale "I Poliedrici",
si è lasciato ispirare da opere quali "Guerra di Piume sopra la
città", "La strada per Roma", "La mia Urbino", "Cantonate di
Urbino" e "Le porte dell'Appennino".
All'inaugurazione del primo "Viaggio Sentimentale®" nel "Parco
Letterario® Paolo Volponi" ad Urbino, ne seguiranno ancora, dal
prossimo anno, negli altri luoghi del Montefeltro e ulteriori
specifici itinerari didattici per le scuole. A questo si
collegherà più in generale lo sviluppo del progetto del Parco
Letterario® "Paolo Volponi" con l'insieme articolato di servizi
turistici e attività culturali.
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La ballata della neve
di Paolo Volponi
sono scesi i
passeri a branchi
dai calanchi di neve;
si sono posati tutti insieme
sulla peste davanti a casa
come se la tua veste
tenessero per gli orli,
sfrenati nel volo
quasi per una pena del cuore.
e’ solo il
tuo sguardo, amore,
che li tiene in vita,
o il loro stesso timore
di presto morire.
se appena ti
chiamo,
altri volano dai pagliai:
l’inverno si spalanca
nel suo grambiule celeste,
un filo d’oro di paglia
resta a metà nell’aria.
e’ d’oro la
tua medaglia
ogni sabato d’inverno
e bianca e’ la tua pelle,
nel nido sopra il ginocchio.
salendo
lentamente a germinare
la stagione mantiene il seme del tuo pudore:
l’una e l’altro maturano insieme
e cantantano in silenzio
come il vento e la neve
nel tuo piccolo paesaggio
che arriva appena a domani
anche i
passeri al tramonto
tremano sui rami,
vidi uno per uno
e tutti insieme
come le stelle,
ti chiamano in silenzio
per arrivare a domani.
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