Maestro RENATO BRUSCAGLIA: |
Per una scheda autobiografica di Renato Bruscaglia
Questo è un tentativo di scheda autobiografica e bibliografica. Abbozzato ad "uso e consumo" di quanti, non conoscendomi, nutrissero qualche peregrina curiosità in proposito. E in definitiva per dire: che sono anagraficamente datato per non dire eufemisticamente anziano; anzi decisamente vecchio seppur non ancora senescente; che ho iniziato ad essere curioso prima e poi interessato ai fatti della cultura creativa, fin da quando ero ragazzo e scolaro avviato all'apprendimento artigiano del libro (più che per insufficienza di disponibilità economiche per la verificata "poca voglia di studiare"...) e, più tardi, a seguire i corsi più propriamente "artistici" nella medesima Scuola del Libro urbinate; che per contemporanea riscontrata necessità - sapientemente e convincentemente motivata e stimolata da Pasquale Rotondi prima che da altri amici comuni - mi sono reso disponibile e partecipe a praticare la tutela locale dei beni culturali e ambientali. Ancora? Sì, e mi scuso. Che il mio lavoro di acquafortista ha avuto, quale apprendistato disegnativo e tecnico la scuola di Francesco Carnevali e di Leonardo Castellani, ma in definitiva più convincentemente, il referente estetico espressivo di Giorgio Morandi e la sua opera e, più marginalmente e generalmente quella recepita attraverso la lettura dei saggi di Roberto Longhi, Cesare Gnudi, Francesco Arcangeli, Giuseppe Raimondi, Carlo Volpe e Roberto Tassi. Il vivido e vitale filone o vena mutuato a distanza grazie alla generosa e intelligente mediazione di Andrea Emiliani fin dalla adolescenza sua più amico che acquisito parente. Cos'altro ancora? Che ho esposto e esibito ricorrentemente il mio lavoro in mostre collettive nazionali e estere nonché in personali allestite in diversi e molteplici centri metropolitani e provinciali, con riscontri immodestamente lusinghieri; che inoltre ho svolto attività didattica con continuità di impegno e presumo non indegnamente. In principio e, cioè, dal 1945 presso la Scuola che mi aveva visto studente; quindi, e cioè dal 1965, quale titolare della cattedra d'incisione nella Accademia di Belle Arti di Firenze e successivamente in quella di Urbino che avevo organizzato e diretto; così come nell'ambito dei Corsi Estivi Internazionali d'Incisione di Urbino unitamente ad altri colleghi xilografi e litografi organizzati e condotti per oltre un ventennio, e a Granada di Spagna per invito della Fondazione Rodriguez-Acosta nel 1976. A conclusione di questo lungo impegno pubblico e privato ho redatto e pubblicato, nel 1988, Incisione calcografica e stampa originale d'arte/materiali, procedimenti, segni grafici, ora in seconda edizione, presso la Casa editrice Quattroventi di Urbino.
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