RUBRICA domenica 31 dicembre 2006 ore 13 |
CARTOLINA DALLE MARCHE
PUNTATA N° 14 11^ EDIZIONE
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Bolognòla |
Cari amici, buona domenica da Francesco Venditti. Oggi parliamo di Bolognòla, piccolissimo comune montano che si trova in Provincia di Macerata. Il suo nome deriva dalla città di origine di alcune famiglie emiliane che si rifugiarono in questi posti nel XIII secolo, all’epoca delle guerre tra guelfi e ghibellini. Il paese, oggi, conserva ancora una cinta di mura medievali. Nel borgo è visitabile la Chiesa di San Michele , con la Madonna dei Vergani, del 1519; da vedere è anche villa Malvezzi, dove sono presenti opere pittoriche di Filippo Marchetti, vissuto nel XIX secolo. Il comune, grazie alla sua felice posizione geografica, punta sia sull’agricoltura che sul turismo montano e naturalistico. Si possono fare soprattutto piacevoli escursioni in mezzo alla natura al vicino Lago di Fiastra, con vista sui Monti Sibillini. Infine, si possono praticare anche gli sport della neve nel Monte Castel Manardo.
Ora facciamo tappa a Campofilòne, piccolo Comune di 1800 abitanti, situato in Provincia di Fermo, a pochi chilometri dalla costa adriatica. Campofilone era già conosciuto per i suoi tipici maccheroncini. Adesso, la sua fama è legata a una geniale intuizione dell’imprenditore-cuoco-promoter Vincenzo Spinosi, l’artigiano della pasta fatta in casa dell’omonima azienda che opera dal 1933, il quale è riuscito a ideare una nuova qualità di pasta, gli “Spinosini 2000” con Omega 3. Nel 2000, l’artigiano sentì l’esigenza di dare un segnale evolutivo per la produzione della pasta nel nuovo millennio e trovò la soluzione nella qualità. Infatti, gli “spinosini” sono ottenuti utilizzando le uova di una varietà di gallina livornese nutrita con una dieta integrata di cereali e olio di girasole, spremuto a freddo, ricco di Omega 3 e vitamina E. L’impasto avviene con speciali semole di grano duro. Segue la lavorazione con trafìle di bronzo e rulli di ghisa, per conferire alla sfoglia un carattere ruvido e poroso, ideale per insaporirsi con i sughi. Infine, avviene l’essiccazione a bassa temperatura per circa 48 ore. La fama e la curiosità per questi “spinosini” ha raggiunto livelli mondiali, Londra, Hong Kong, Tokio, Parigi, passando per New York, dove il simpatico e gioviale Spinosi ha ricevuto il riconoscimento Five Stars Diamonds Awards, conferito dall’American Academy of Hospitality and Sciences of New York. La Cartolina dalle Marche ha avuto modo di assaggiare gli “spinosini”, nella ricetta personale del cuoco, cucinati con fette di prosciutto, parmigiano, limone grattugiato e prezzemolo. Garantiamo per la bontà e per l’alta digeribilità del prodotto. Nei siti www.spinosi.it e www.spinosini.it si possono visionare le ricette.
Passando, infine, tra le Province di Fermo e Ascoli Piceno, ci fermiamo ad ammirare i bellissimi Monti Sibillini, di cui vi raccontiamo alcune curiosità.
Si tratta di una catena montuosa imponente, che si trova nella parte sud-occidentale delle Marche. Il monte più alto è il Vettore, con i suoi 2476 metri di altezza. Questi splendidi monti, chiamati anche i Monti Azzurri, sono da sempre al centro dell’immaginario collettivo. Anticamente erano luoghi sacri votati al culto della dea Cibèle, simbolo della madre terra, oppure a quello di Venere o di Nortia. Successivamente, Virgilio cita, nei suoi versi, la maga Sibilla. Nel Medioevo si diffondono altre leggende. Una riguarda un tal Guerrino detto il Meschino. Secondo la tradizione raccolta da Andrea da Berberino, Guerrino, per avere notizie dei genitori, si recò dalla maga Alcina, che abitava nella grotta sul Monte della Sibilla. Una volta raggiuntala, rimase con lei circa un anno, cercando di sfuggire alle sue lusinghe. Poi, pentitosi, Guerrino si recò a Roma per ottenere il perdono del Papa a causa del gesto temerario compiuto. E’ evidente che la storia ha del mitico in sé, perché a tutt'oggi non è stata ancora ritrovata la famosa grotta. Tra l’altro la leggenda è molto simile a quella di Ulisse e la maga Circe. Addirittura corrisponde, seppur con alcune varianti, alla leggenda dei Tahnaüser, ripresa dal compositore e drammaturgo Wagner. Un’altra leggenda, che ebbe origine sul finire del XIV secolo, narra di un antro incantato e misterioso abitato da una regina che si chiamava Sibilla.
Oggi, queste ed altre informazioni sono raccolte in un libro dal titolo Marche, magia e misteri di Petromilli.
Come abbiamo potuto constatare, la catena montuosa, con le sue improbabili grotte, presenta caratteri tipici e ancestrali, che hanno scatenato, nei secoli, le fantasie dei marchigiani locali. Tanto più che i sopralluoghi effettuati nella prima metà del secolo hanno portato alla luce oggetti significativi quali i tornesi di Enrico II, ossia monete francesi del XVI secolo; ma dal 1946 l'ingresso alla grotta dei misteri è completamente ostruito dalla frana causata dalle mine usate nello scavo dal professor Consalvatico.
I Monti Sibillini, ideali per il trekking, sono racchiusi in un grande Parco Nazionale e ospitano il famoso Lago di Fiastra.
La Cartolina dalle Marche termina qui. Potete leggere i nostri testi nel sito www.prourbino.it/cartolina.htm . Nella Cartolina del 24 dicembre sono indicate anche le località dove si svolgono i concerti di Capodanno e dove sono allestiti i presepi artistici, meccanici e viventi. La Cartolina dalle Marche augura a tutti voi una serena giornata e, sopratutto, un Buon Anno pieno di gioia e di speranza!
FRANCESCO VENDITTI
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