Delfina |
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La chiav del purton
Poesia Segnalata nel X Concorso 2010 Pubblicata in Agenda 2011
Che fin ha fatt cla staccia tacata só tel mur sopra la mattra ch' c'aveva el post d'onor tla mi' cucina quant'er una fiulina?
En el so, mo alora era el pess fort dla casa: en serviva soltant per stacè la farina; era un quadre rotond per ornè la cucina... mo era sopratutt 'na mensulina per apogiacc tutt quell ch'en sapevi du' metta: un santin, un buton stacat da la giachetta, un curdlin che pudeva fè comod in futur, 'na spilla d'sicuressa, un biglietin sa la lista dla spesa ch'era presapoch questa: tre etti de spaghett trenta gramm de conserva un ceptin d'insalata mez'ett de mortadella... Fra tutt chi ciaf spicava la cosa più important: la chiav dla porta d'casa, grossa, de ferr, pesant...
Era la chiav che, sa la fantasia, me permeteva da chiuda el purton dietra le spalle, e lascè dentra casa, de babo e mama le preocupasion... mo subit dop me l'faceva riaprì perché sol dentra casa, anca sensa richess, me sentiv pió al sicur de com me sent adess.
La precedente poesia è stata ritenuta meritevole di segnalazione con la seguente motivazione: Con tono pacato, l'autrice si chiede che fine abbia fatto la staccia della sua infanzia: appesa in cucina, serviva anche come mensolina dove appoggiare umili e lievi cose, insieme alla chiave di ferro del portone. A questo dettaglio si annoda sia il suo sentimento di allora, combattuto fra il desiderio di uscire dal nido domestico e di tornarvi subito dopo, sia il confronto fra il passato, senza ricchezze ma sicuro, e il presente. Il movimento dei versi liberi, con varie rime, trova nell'elencazione dei ciaf e nella lista della spesa ragioni di verità e freschezza, prima di giungere alla fulminante sintesi conclusiva.
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